Vincenzo Zampi Tag

VIGNA DIVENTA BRAND QUANDO IL SUO NOME GENERA VALORE

Nelle cantine commerciali il brand è l’unico valore rilevante. Nelle cantine TOP il valore è nei vigneti, nel territorio e nella storia mentre il brand conta meno

 

Castiglion del Bosco, Massimo Ferragamo

Castiglion del Bosco, Massimo Ferragamo-

Di Donatella Cinelli Colombini

Capire come si combinano i valori immateriali e materiali del vino diventa un argomento d’attualità vista la crescita di numero e di valore degli asset passati di mano. In pochi anni si è passati da 1,5 miliardi di Dollari annui di acquisizioni e fusioni agli 8 miliardi del 2021. Un’accelerazione collegata alla forte presenza di fondi di private equity che hanno accresciuto del 75% la loro presenza nel mercato.
Gli investimenti nel vino assomigliano sempre di più a quelli nella finanza: in certi casi le operazioni mirano a creare attività redditizie, in altri sono speculazioni che si monetizzano attraverso frequenti passaggi di proprietà.

 

qualità del vino, emozioni uniche Ornellaia

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L’EFFETTO MOLTIPLICATORE DEL MARCHIO SUL VALORE DELLE CANTINE

Il valore di una cantina è quindi composto da beni materiali ma anche dal marchio.
Un esempio di questo fenomeno è la recentissima vendita di Castiglion del Bosco, tenuta di 2.000 ettari con resort, golf e vigne (60 ettari) di Brunello, ceduto da Chiara e Massimo Ferragamo per una cifra fra i 300 e i 400 milioni di Euro. In questo caso i valori immateriali che moltiplicano il valore sono due: Brunello e Ferragamo. Ecco perché i nuovi proprietari hanno voluto mantenere un legame con i discendenti del “calzolaio delle celebrità” Salvatore Ferragamo, coinvolgendoli nel nuovo progetto.