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Amazon e la vendita del vino in USA

Amazon il colosso della vendita on line si butta sul vino, apre negozi (apparentemente invisibili) e enormi magazzini che consegnano a casa fino a mezzanotte

Amazon-e-il-vino-non-vende-solo-bottiglie

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Di Donatella Cinelli Colombini

Per la verità Amazon è nel business del vino dal 2012 quando ha iniziato a vendere bottiglie on line. Poi ha aperto enoteche vere e proprie che consegnano il vino a casa fino a mezzanotte ma nel 2017 ha fatto un vero salto in avanti con l’acquisto della catena di alimentari Whole Foods quasi nazionale perché questo gli consente di vendere al dettaglio in 42 stati USA. Non che la cosa sia semplice: trasformare Whole Foods in una catena di rivendite di alcolici con acqusiti on line e consegna a domicilio cozza con le norme anti trust che negli Stati Uniti impediscono di unire nella stessa attività distribuzione e vendita al pubblico. Un garbuglio legale solo in parte risolto.

L’INVISIBILE NEGOZIO E  IL GRANDE MAGAZZINO PER LA VENDITA DEL VINO DI AMAZON A LOS ANGELES

Amazon-e-il-vino-vendita-on-line

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Le cose poco strane sono più di una. W. Blake Gray di Wine-Searcher ha provato a entrare nella nuova rivendita di vini Amazon a Los Angeles ma non ci è riuscito per cui, nonostante la legge della California imponga l’apertura al pubblico alle ditte per la metà del tempo in cui fanno consegna a domicilio, apparentemente l’apertura al pubblico manca del tutto. Si tratta di un “negozio segreto” che praticamente non esiste, l’unica cosa reale è il magazzino dei vini da consegnare a casa oppure da ritirare sul posto ma sempre comprando on line. Quali sono le sanzioni per aver violato la legge? Fanno ridere: una multa che varia da 750 a 3000 dollari e una sospensione della licenza di 15 giorni. Non credo che il gigante Amazon si intimorisca per simili minacce.

LA FORZA DI AMAZON E LE LEGGI SUL COMMERCIO DEL VINO IN CALIFORNIA

Il portavoce di Amazon spiega che il “negozio” a cui fa riferimento la licenza dello Stato della California << è semplicemente un requisito linguistico semantico come parte del processo di concessione delle licenze>> per cui va benissimo un magazzino che consegna la merce visibili on line.

Cos’è il vino sostenibile?

L’obiettivo del vino sostenibile va raggiunto presto ed è ambientale, sociale ed economico. Complesso, va dalla biodiversità all’uso corretto delle risorse

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Domenico Zonin

Domenico Zonin

<<Il vino può diventare la nuova frontiera della sostenibilità perché ce lo chiede il consumatore e il nostro senso di responsabilità verso le nuove generazioni>> dice Domenico Zonin Presidente di Unione Italiana Vini. Ma com’è la vigna sostenibile? Le risposte dei legislatori e soprattutto della scienza sono vaghe e purtroppo, come spesso avviene, in ritardo. Quello che esce fuori dall’ultimo SIMEIdi Milano, dove l’argomento sostenibilità ha avuto un ruolo centrale, è che la riduzione dei fitofarmaci e indispensabile ma non sufficiente. L’obiettivo rendere sostenibile la maggior parte, se non tutta, la produzione enologica richiede, inoltre, dalla sua condivisione da parte della rete commerciale. In altre parole, l’aggravio di costi e la riduzione delle rese ricade sul prezzo dei vini e ha bisogno di

Magis-i-vini-sostenibili-degustati-

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rivendite specializzate come le americane BEVmax oppure Whole foods. Un vero paladino della sostenibilità enologica è Ettore Capri, professore ordinario di Chimica agraria all’Università di Piacenza alla guida del VIVA Sustainable Wine <<i consumatori chiedono prodotti sostenibili che testimonino il rispetto, ad esempio, del lavoro minorile, della salute dei lavoratori e degli astanti, dell’economia locale e delle tradizioni>> (Corriere Vinicolo 2013 n°46)
In un argomento così interdisciplinare i contributi sono i più diversi ma purtroppo vanno avanti senza nessun coordinamento: Julien Blanc con il Carbon4 e il calcolo delle emissioni, Joel Rochard punta l’indice sull’acqua e la biodiversità, Lucrezia Lamastra critica gli indicatori in uso nella viticultura, VIVA parte da aria, acqua, vigneto e territorio per definire le buone pratiche con particolare attenzione agli agrofarmaci. .