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MAMMA JUMBO SHRIMP NUOVO BRAND DI STEVIE KIM

Può il vino diventare smart? Divertente ed internazionale? Multi channel sempre connesso? Con Stevie Kim può

 

Stevie Kim Vinitaly

Stevie Kim Vinitaly-International

di Donatella Cinelli Colombini

Stevie è figlia della società liquida dove <<il cambiamento è l’unica cosa permanente e che l’incertezza è l’unica certezza>> come scrive il sociologo polacco Zygmunt Bauman descrivendo il camminare solitario dell’uomo moderno. In questo caso si tratta di una donna: Stevie Kim. Il suo aspetto rivela l’origine coreana ma lei confessa di non parlare la lingua dei suoi avi perchè è cresciuta in Usa e ora abita a Verona dove è il direttore di Vinitaly International cioè la finestra sul mondo della maggiore fiera del vino italiana.

 

STEVIE KIM LA MAGA DEL WINE MARKETING DIGITALE

Stevie Kim è sempre vestita di nero, con lunghi capelli neri che richiamano la bellissima Morticia della Famiglia Addams.

Stevie Kim together with Donatella Cinelli Colombini

Donatella Cinelli Colmbini with Stevie Kim

E’ ironica e autoironica. Mi dice <<tu sei la nonna delle Donne del Vino>>. Ha ragione, vivo nella casa costruita dai miei antenati oltre quattrocento anni fa. Una situazione lontana dal mondo liquido dove vive lei. La mia è una fantasia concreta radicata nella terra toscana, mentre la sua una fantasia concettuale che gira il mondo.

 

MAMMA JUMBO SHRIMPS UN CONTENITORE DI VIDEO, PODCAST, LIBRI E MAPPE

Durante il lockdown del 2020 ha creato Mamma Jumbo Shrimp e ora ce lo presenta. E’ un contenitore digitale di podcast, libri, mappe e video. L’idea è quella di proporre il vino in modo divertente, comprensibile a tutti e raggruppare una comunità di wine lovers di tutto il mondo. Un dialogo aperto sorridente con chi è già competente, o semplicemente ama il cibo, i viaggi e vuole scoprire.
Italian Wine Podcast è il fiore all’occhiello di Stevie Kim che lo ha creato nel 2017 quando nessuno credeva che lo storytelling sul vino italiano potesse avere successo. Poi è diventato uno show pluripremiato e durante la pandemia è stato l’unico podcast giornaliero sul vino al mondo con 747 episodi su personaggi, cibi, luoghi, storie. Quasi un milione di ascoltatori per contenuti inclusivi che mirano a informare, educare e intrattenere persone di tutti i continenti e di diverso target.

 

La realtà aumentata del vino: etichette parlanti

Dagli australiani 19 Crimes Wine agli ambienti virtuali durante gli eventi. La realtà aumentata del vino farà parlare i produttori dalle loro bottiglie

19crimes-Wines-Realtà-aumentata-nel-vino

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Di Donatella Cinelli Colombini, Chianti Superiore, Fattoria del Colle

La prima a farmi vedere le etichette che, una volta riprese con lo smartphone, iniziano a parlare, è stata Monica Larner il 29 gennaio scorso. Realtà aumentata del vino che promette di cambiare il marketing, il packaging e la comunicazione.

I vini fanno parte di una serie chiamata 19 Crimes Wine prodotte dall’australiana Treasury Wine Estates e raffigurano i primi coloni della terra dei canguri, condannati alla deportazione oltremare che partivano dalle prigioni inglesi e fecero un enorme lavoro per costruire i primi insediamenti e le prime terre coltivate trasformandosi da criminali in veri e propri pionieri. Si tratta dunque di storie vere e non di novelle.

19-crimes-wines-realtà-aumenta-del-vino

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Le immagini in bianco e nero raffigurano adulti – criminali, artisti e studiosi- con poveri vestiti, volti scavati e un cartello davanti che sembra quello delle foto segnaletiche. Sotto ogni immagine c’è un nome. Escludo che le foto siano effettivamente quelle dei deportati infatti la flotta di undici vascelli con a bordo i 736 condannati approdò in Australia il 26 gennaio 1788 (giorno ricordato come festa nazionale) mentre la fotografia fu inventata più di quarant’anni dopo. Tuttavia l’insieme è verosimile, le storie sono vere e la reazione dei consumatori è degna di nota. Su You tube è possibile vedere i video amatoriali con persone al supermercato che si fermano davanti alle bottiglie per sentire le storie dei personaggi in etichetta, poi ci sono i bambini a casa che mettono le dita fra il vino e il telefonino perché non capiscono cosa succede.