Alla festa dell’uomo che sussurra alle vigne
Un invito graditissimo mi porta alla Pieve di San Sigismondo, a poca distanza dal castello di Poggio alle Mura, sul versante di Montalcino che guarda verso il mare. Il posto è bellissimo, quieto, circondato dalle vigne e con intorno un panorama immenso e di meravigliosa armonia
di Donatella Cinelli Colombini
E’ la festa organizzata da Carlo Cignozzi in onore del suo vino “12uve”. Carlo è un rivoluzionario. Arrivato a Montalcino quando la fama del Brunello è circoscritta ai grandi appassionati, ha vissuto il suo rapporto con la vigna e la cantina come una passione travolgente e creativa. Suo è il progetto di usare la musica per migliorare lo
sviluppo vegetativo e la salute delle viti. Dal suo Paradiso di Frassina le note di Mozart salgono fino al Casato Prime Donne e forse fanno bene anche alle mie viti. Un progetto coraggioso a cui collaborano varie università e il guru del suono Amar Bose. Pochi mesi fa è arrivato un premio internazionale sull’ambiente e la storia è diventata un libro di Rizzoli “ L’uomo che sussurra alle vigne”.
Carlo Cignozzi è dunque un personaggio fuori dal comune e fuori dal comune è la sua festa. Inizia nella pieve romanica di San Sigismondo con un concerto per pianoforte e violino. Bellissimo.
Poi nella canonica l’assaggiato di tre annate di “12 uve”, un blend di sei vitigni bordolesi e sei toscani prodotti nelle vigne di Carlo Cignozzi a Cinigiano e maturati nel Paradiso di Frassina per due anni in botti Allier e un anno in bottiglia. Vini elegantissimi, potenti, appaganti, decisamente più aggraziati del loro autore.
Il buffet dei cibi è un piacere per gli occhi come, del resto, ogni angolo di questo luogo antico che Chiara Gotti ha recuperato con classe e cultura. Su tutte le squisitezze del buffet cito la polenta all’uso del Monte Amiata ricotta in forno con il formaggio a cui Chiara ha aggiunto il cavolo nero, deliziosa.
Insomma una serata perfetta con persone piacevoli, cultura e grandi vini.