
Barolo Boys una storia da film
“Barolo boys storia di una rivoluzione” sbanca il Most Festival di Cinema e Vino del Penedès con i premi della Giuria e della miglior Produzione Internazionale
Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello
E’ una delle storie più belle del vino italiano, talmente bella che sembra un film e invece sono i fatti realmente accaduti che hanno ispirato un film.
Nel 1983 il vento della ribellione giovanile soffia anche fra i filari di Nebbiolo e 4 giovani langaroli sognano di rivoluzionare la tradizione e produrre il vino più buono del mondo. Lo scontro con le vecchie generazioni, che si oppongono a ogni cambiamento, è durissimo. Elio Altare, il più radicale del gruppo, prende la motosega scende in cantina e taglia le botti del padre. La reazione è terribile e viene diseredato. Ma non si arrende, con Chiara Boschis, Giorgio Rivetti e Roberto Voerzio trovano un giovane importatore visionario come loro Marc de Grazia e con lui partono per New York. Un’impresa squattrinata e un po guascona ma talmente coraggiosa da fare breccia nel
mondo del vino conquistando gli appassionati di tutto il mondo. Nasce il mito di Langa In – Barolo Boys piccoli produttori con un’enorme passione per il grande vino e il coraggio di rischiare tutto per affermare le proprie idee di cambiamento. Un idealismo generoso che nel cinico e arrivista mondo di oggi appare quasi inverosimile ma ispira rispetto e gratitudine.
Cosa resta della rivoluzione dei Barolo boys, dopo 30 anni? Gli effetti sono forti e indelebili. Hanno cambiato il Barolo aprendo la porta all’innovazione e al confronto con il mondo. E’ dal loro seme che sono nati successivamente movimenti, iniziative commerciali e un nuovo stile di comunicazione che hanno fatto del Piemonte l’avanguardia nel vino italiano.
Ora il film “Barolo Boys storia di una rivoluzione” di Paolo Casalis, miete consensi. La voce narrante è quella di Joe Batianich anche lui innovatore e uomo di grandi sfide. Accanto ai cinque protagonisti del celebre viaggio newyorkese del 1983 compaiono nel doco film personaggi come Carlo Petrini, Oscar Farinetti, Bruno Ceretto e Giancarlo Gariglio mentre la produzione, Stuffilm Creativeye, ha avuto l’appoggio di Slow Food Italia e Eataly Media. Insomma uno spiegamento di forze rappresentativo del Piemonte del vino più innovativo.
Anche gli autori sono personaggi di grandissimo spessore: Paolo Casalis e Tiziano Gaja. Quest’ultimo è scrittore e autore teatrale di grande spessore ( “Puoi chiamarmi fratello”, “6 come noi”) oltre che ottimo esperto di vino e in questa veste è stato vice curatore
della guida Vini d’Italia Gambero Rosso – SlowFood, ha lavorato al settore vini di Eataly a New York ed ha poi collaborato con Giancarlo Gariglio, alla stesura del libro “Grandi Vini” di Joe Bastianich, entrato nella classifica dei libri più venduti negli Stati Uniti.