
Denis Dubourdieu ci ha lasciato
Oggi è un giorno triste per il vino, è morto uno degli enologi più geniali del mondo Denis Dubourdieu il mago del Sauternes

Denis-Dubourdieu
Di Donatella Cinelli Colombini
Aprite il sito dell’istituto di Scienze della Vigna e del Vino di Bordeaux, la mitica facoltà di enologia fondata da Jean Ribéreau-Gayon, dove hanno insegnato Émile Peynaud e Yves Glorie, i mostri sacri che hanno creato la scienza del vino. Nella home page troverete questa frase « At the heart of the world’s most prestigious wine producing region, the Institute of Vine and Wine Sciences of the University of Bordeaux is a multidisciplinary centre of research, higher learning and development for tomorrow’s wine industry challenges ». Pr Denis Dubourdieu
E’ una descrizione breve del centro di ricerca sul vino più importante del mondo, dove Dubourdieu era il personaggio di spicco. L’uomo del Sauternes, l’aristocratico bello, elegante che pretendeva attenzione assoluta durante le lezioni e perfezione assoluta nei vini. L’ho incontrato la prima volta proprio nelle aule della facoltà di enologia, dove frequentavo un corso intorno al 1999 e ricordo ancora la lavata di capo che fece a noi italiani per non aver condiviso alcune sue valutazioni di degustazione. L’ho visto l’ultima volta nella mia azienda poco prima dell’ultima vendemmia quando era e già sofferente. Non aveva più i suoi bei capelli ondulati ma manteneva un carattere deciso e ebbe un ruvido scambio di idee con i tecnici di Rauscedo sulla scelta delle barbatelle per il nuovo vigneto. Lui era convinto che gran parte del mal dell’esca delle viti arrivasse dai vivai. A pranzo fu delizioso. Mangiò tutto di buon appetito salvo la pasta che i medici gli

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avevano proibito. Quando gli feci i complimenti per alternare l’attività di consulenza e quella accademia <<da noi in Italia pochissimi docenti universitari sono anche enologi di successo>> si mise a ridere <<è così anche in Francia ed è un gran peccato >>. Invece lui era uno dei consulenti più richiesti e ascoltati. Recentemente, in occasione del premio “Uomo dell’anno” conferitegli dalla rivista inglese Decanter, la Master of Wine Jancis Robinson ha pubblicato un articolo con il suo profilo e l’elenco le cantine in cui lavorava: Chateau d’Yquem, Cheval Blanc … e poi nomi di tutto il mondo compreso il mio Casato Prime Donne . Si perché nella società di consulenza di Dubourdieu sono soci anche Christophe Olivier e Valérie Lavigne l’enologa che ci segue da sette anni. Come lei anche il grande Denis aveva un’attenzione totale nei confronti della vigna. Dobbiamo a Dubourdieu se i maestri di potatura Simonit e Sirch sono entrati come docenti nelle aule del grande ateneo bordolese. Anche nella visita nelle mie aziende ha percorso tutti i vigneti a piedi sotto il sole e alla fine ha detto ai vignaioli <<bravi le viti sono in perfetto equilibrio>>. Un complimento che ci ha riempito di orgoglio.
Oggi è un giorno triste, di rimpianto per un uomo che ha insegnato tanto a tutti: coautore di 2 trattati di enologia e 200 pubblicazioni, ha lasciato una traccia indelebile in tutti quelli che lo hanno conosciuto