E-COMMERCE PER DONATELLA CINELLI COLOMBINI E NON SOLO
Donatella Cinelli Colombini mette il carrello nel suo sito ma propone anche una riflessione su quello che serve per far funzionare l’e-commerce delle cantine
La notizia è che anche il sito di Donatella Cinelli Colombini ha ora il carrello per comprare il Brunello, le etichette rare o di grande pregio (magnum, vecchie annate o vini in edizione limitatissima come il Brunello IOsonoDonatella) ma anche le bottiglie di Fattoria per “piccoli eventi” e wine lover che vogliono bere bene ogni giorno, come Chianti Superiore o Leone Rosso Doc Orcia.
Nel complesso ci sono 9 tipologie di vini con punteggi sopra i 90/100 nella stampa internazionale. Gli ultimi ratings sono arrivati da Vinous (Antonio Galloni) per il Rosso di Montalcino premiato con 92/100 e dal canadese WineAlign dove il punteggio di 94/100 attribuito al Brunello 2015 è stato commentato da Michael Gobel e dal famosissimo Master Sommelier John Szabo.
E-COMMERCE DELLE CANTINE ITALIANE NEL 2021 SI CAMBIA
Nel 2020, l’ 80% delle cantine italiane ha visto aumentare il vino venduto online, percentuale che sale di 12 punti nelle grandi imprese. Evidentemente è una quota minoritaria dell’intero business delle imprese enoiche tricolori, ma l’intenzione di un maggiore impegno sul web è inequivocabile.
Cito ancora i dati Nomisma-WineMonitor presentati in occasione di Wine2wine nel novembre 2020. Fra le strategie future sul mercato italiano, i programmi delle aziende indicano una maggiore presenza nei social media (61% che sale al 64% per le sole piccole imprese) e l’attivazione dell’e-commerce (59% che sale al 68% per le sole grandi imprese).
Possiamo dunque aspettarci un nettissimo cambiamento di rotta per le cantine italiane che, fin ora, si erano mostrate molto tiepide rispetto all’introduzione del carrello nel loro sito, così come vedremo proliferare i wine club aziendali e la redazione di newsletter. Il problema nasce dalla visibilità che è stata costruita su questi siti nel tempo passato così come sulle azioni pregresse nella raccolta e la profilazione dei clienti privati. Quante cantine hanno lavorato in questa direzione prima del covid?
IL CARRELLO NON BASTA PER VENDERE IL VINO ONLINE
Chi ha solo poche decine di visitatori giornalieri nel proprio sito ha possibilità di vendere molte bottiglie con quel canale? Io non credo. Infatti è parer comune che i siti aziendali hanno pochissime vendite. Sono nati come vetrine e non come negozi. Forse vanno meglio quelli come Donatella Cinelli Colombini, che usano il sito anche per il business turistico e quindi, negli anni, hanno cercato di renderlo più visibile. In effetti, il sito del Casato Prime Donne e della Fattoria del Colle, anche in inverno, quando non ci sono sponsorizzazioni, ha oltre 1.000 accessi al giorno.
E’ ancora possibile rimediare alle carenze di traffico web appoggiandosi su agenzie di consulenza per la comunicazione online? Aiuta, ma certo nessuno ha la bacchetta magica. Intercettare flussi e soprattutto fidelizzare wine lovers al punto da spingerli a comprare le proprie bottiglie non è semplice. Purtroppo nessuno si aspettava la pandemia e quasi nessuno ha lavorato per creare il mercato virtuale che oggi servirebbe. Il 64% di quanti hanno comprato vino online durante il lockdown, lo hanno fatto per la prima volta e una volta superata la barriera psicologica a questo tipo di shopping, continuerà a farlo.
COME E’ CAMBIATO IL CONSUMATORE DI VINO CON IL COVID
Ovviamente il covid e l’e-commerce hanno cambiato i comportamenti del consumatore, che ha un’attitudine più esplorativa e vuole ricevere, oltre al vino, notizie ed entrare in una community, anche virtuale, con persone dagli stessi interessi. Ricevere opportunità esclusive nel reale – come gratuità, accoglienza speciale – e nel virtuale con appuntamenti e degustazioni online. Sono pronte le cantine italiane a offrire tutto questo? Donatella Cinelli Colombini si.