Va davvero così bene l’export del vino italiano?

MPS Forum sul vino italiano

Va davvero così bene l’export del vino italiano?

C’è un’enorme quantità di sfuso che viaggia dall’Argentina alla Spagna e dalla Spagna all’Italia. Benino l’export delle bottiglie. E i premium come il Brunello?

MPS Forum sul vino italiano

MPS Forum sul vino italiano

Il MPS Wine index di novembre, cioè il sistema di previsione delle esportazioni proposto dal Monte dei Paschi di Siena nei suoi forum annuali, non prometteva niente di buono.  Il metodo si basa sulle aste dei vini francesi che anticipano di circa 6 mesi l’andamento delle vendite all’estero del vino italiano. Il grafico proposto da Wine index rivelava un dato in calo a partire dall’autunno 2011 e, in effetti, con la primavera 2012 il mercato del vino italiano d’esportazione ha perso la velocità di crescita che aveva nel 2011. Ma è solo un rallentamento o bisogna aspettarsi una frenata come nel 2009? Il Wine index direbbe frenata. 

Anzi, se dobbiamo valutare le aste dei primi sei mesi del 2012 secondo la logica del MPS Wine index c’è proprio da allarmarsi. Infatti, secondo WineNews, le maggiori cinque case d’aste del mondo hanno registrato un calo del giro d’affari del 25%.

Lucio Mastroberardino- Carlo Flamini - Riccardo Ricci Curbastro

Lucio Mastroberardino- Carlo Flamini – Riccardo Ricci Curbastro

A conferma di questo elemento preoccupante, le percentuali  dell’export nel primo trimestre dell’anno, pubblicate dal “Corriere vinicolo” del  18 giugno 2012, mostrano che la Spagna sta guadagnando terreno sul fronte dei vini con denominazione che hanno ornai quasi lo stesso prezzo del Doc italiani: 3,14€ loro e 3,82€ noi. I migliori risultati italiani nell’export arrivano dalle bottiglie dei vini commodity mentre quelli di maggior pregio, soprattutto rossi, mostrano serie difficoltà.

Chi va bene sono i francesi + 15% in valore e un + 4% in volume  con un bell’aumento del pezzo medio.

Per i vini premium italiani l’anno era cominciato bene. Il Brunello, per esempio, a gennaio, ha visto un’autentica corsa dei produttori a ritirare i contrassegni di stato per immettere subito le bottiglie sul mercato. Nel 2011 il principale vino di Montalcino ha superato i 9 milioni di bottiglie prodotte, dato mai raggiunto nel passato. Ma il 2012 si presenta più difficile anche per i problemi dell’economia nazionale.

Incrociamo le dita e prepariamo le valige, perchè la soluzione dei problemi delle cantine italiane è nei mercati esteri piccoli e nuovi.

Di Donatella Cinelli Colombini