La scrittrice Romano e il jazzista Mangalavite al Colle
Gabriella Vittoria Romano e il notissimo artista jazz Natalio Mangalavite alla Fattoria del Colle si raccontano ai soci del Lions Club Montalcino La Fortezza
Una serata diversa, quasi in famiglia, ospiti della presidente del Lions Club Donatella Cinelli Colombini che ha offerto una cena di antiche pietanze contadine senesi
Oltre ai soci del club c’erano il Presidente di circoscrizione Luciano Micheli, il Delegato di zona Giancarlo Batignani, il Presidente del Lions Club di Chiusi Giannetto Marchettini con le consorti e Maria Raffaella Lambardi coordinatore GLT.
Poi, nella cantina storica della Fattoria del Colle, ha avuto luogo il vero clou della serata con la presentazione di “Isole” di Gabriella Vittoria Romano (CDG Kpkomoro pp. 142 € 13) e il concerto di pianoforte di Natalio Mangalavite .
Andiamo per ordine partendo dal libro. Si tratta della prima opera letteraria della Romano in cui racconta quattro storie di donne, in gran parte autobiografiche. Le protagoniste partono da situazioni di sofferenza per giungere alla pace interiore.
Un processo che, secondo la scrittrice, trasforma le isole individuali in un arcipelago facendo delle donne dei propagatori
di pacificazione nella propria comunità e nel mondo. Un messaggio in piena coerenza con gli Scopi del Lionismo che con la frase <<creare e stimolare uno spirito di comprensione fra i popoli del mondo >> mette al primo posto la trasformazione dei singoli individui in operatori di pace.
Il compagno di Gabriella è il pianista, arrangiatore, compositore Natalio Mangalavite, nato in Argentina e residente in Europra da oltre vent’anni. Ha collaborato con Fabio Concato, Ornella Vannoni, Javier Girotto, Peppe Servillo e Fabrizio Bosso. Il suo orizzonte musicale comprende pop, jazz e etnico sempre con esisti di enorme intensità espressiva. A Gabriella ha dedicato 3 brani al pianoforte e una canzone, sottolineando con la potenza del suono la forza dei messaggi del libro: le donne come generatrici di vita e di pace. Si tratta dello stesso << potenziale che le donne possono rappresentare per la pace e la democrazia >>
scritto nella motivazione del Premio Nobel per la Pace 2011 assegnato a 2 donne della Liberia e una yemenita.