News del turismo del vino:  premi e TV wine show

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News del turismo del vino:  premi e TV wine show

Le nuove frontiere del turismo del vino: i premi alle grandi cantine sudamericane, wine tour presentati in TV come narrazioni di esperienze enoiche

Turismo-del-vino- World-best-vineyards-zucardi-valle-de-Uco

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Di Donatella Cinelli Colombini

Nasce un’alleanza che fa intravedere un innalzamento di livello nel mercato del turismo enogastronomico con player più grandi e più attrezzati.
E’ di questi giorni l’annuncio di Winerist , leader nell’offerta di wine tour con oltre 2.000 esperienze in 150 destinazioni del mondo, che ha unito le forze con The Wine Show, la più seguita trasmissione televisiva UK di argomento enoico.

Winerist leader dei wine tours e The Wine Show si alleano

Wine-Show-presenters-Matthew-Goode-Joe-Fattorini-and-James-Purefoy

Turismo del vino- Wine-Show-presenters-Matthew-Goode-Joe-Fattorini-and-James-Purefoy

La base di questo matrimonio d’amore è abbastanza semplice perché Wine Show è una serie televisiva che mostra vino e wine tour <<in exciting locations that loyal viewers would like to see for themselves. Now that The Wine Show has created this incredible content to inspire them, we can make that happen in real life too.>> come ha detto la fondatrice di Winerist, Diana Isac, dopo che il programma TV ha creato l’attesa trasformiamo il sogno in realtà e ci portiamo i telespettatori.
In effetti la serie 1 e 2 di The Wine Show, basata su episodi e racconti in vigna e in cantina, ha avuto un successo enorme nel Regno Unito e ora viene trasmessa in 106 Paesi del mondo creando un zoccolo duro di telespettatori desiderosi di scoprire le terre di origine dei loro vini preferiti. La collaborazione con Winerist potrebbe avere dunque un doppio significato: suggerire nuove destination e ovviamente trasformare il virtuale in reale portando fisicamente i telespettatori nei territori del vino.
La serie 3 ha già iniziato le riprese in Portogallo e verrà trasmessa all’inizio del 2020. I presentatori sono tre: Matthew Goode, Joe-Fattorini e James Purefoy.

The World’s Best Vineyards: le migliori 50 destinazioni di turismo del vino

Ed ecco la seconda news che deve condurci a riflettere sull’evoluzione del turismo del vino. I vincitori di “The World’s Best Vineyards” cioè delle migliori 50 destinazioni turistiche del vino sono stati scelti da 500 sommelier, viaggiatori del lusso, enoappassionati … riuniti nella “Best Vineyards Academy”. Ogni giurato doveva proporre 3 cantine del proprio territorio e 4 del resto del mondo.

Zuccardi nella Valle de Uco sulle Ande: TOP wine destination 2019

Vince la nuova cantina della famiglia argentina Zuccardi nella Valle de Uco sulle Ande a 150 km da Mendoza a 1.100 metri sul mare. Un complesso architettonico austero e imponente che sembra uscire dalla terra per una forza misteriosa e si armonizza con le montagne intorno. Gli Zuccardi possiedono altre tenute con un totale di quasi mille ettari di vigna, ma questo è il loro progetto più bello e più coraggioso perché capace di creare flussi turistici dove prima non esisteva niente.
Secondo posto a Bodega Garzón, la più emblematica cantina dell’Uruguay . Si tratta di un progetto nuovo ed enorme basato sulla sostenibilità ambientale. E’ di Alejandro Bulgheroni, miliardario argentino proprietario anche di Poggio Landi proprio di fronte al mio Casato Prime Donne di Montalcino e quindi mio “vicino di vigna”.
Terza posizione per una cantina europea di lunga tradizione, anzi ultratradizionalista: Viña Tondonia, della mia amica spagnola Maria José López de Heredia Montoya. Segue Quinta do Crasto anch’essa con una tradizione centenaria nella Valle del Douro patrimonio dell’Umanità Unesco.
Seguono Bodega Catena Zapata ….. 9° Marqués de Riscal, 12° Robert Mondavi Winery, 13° Penfolds Magill Estate ….. 16° Château Smith Haut Lafitte…
Finalmente al 18° posto Antinori nel Chianti Classico, la splendida cantina di Bargino che è diventata una tappa d’obbligo per i Wine lovers in visita in Toscana.

Come cambia il turismo del vino: gigantismo, organizzazione

Molte cose devono far riflettere leggendo la classifica The World’s Best Vineyards: la prima è la forza del nuovo mondo. I cileni vincono “a squadre” piazzando 8 cantine fra le prime 50 mentre la Francia ne ha solo sette. L’audacia, la dimensione e il carattere rivoluzionario dei loro nuovi progetti enologici è in grado di trascinare avanti tutto il vino dei loro Paesi come avvenne in California con Mondavi.
Altro elemento che fa pensare è la difficoltà delle principali wine destination di reggere la sfida. Forse perché sono meno accessibili e troppo paludate ma anche un po’ fané …. e allora vediamo Veuve Clicquot al numero 38 e Château Mouton Rothschild solo trentanovesima.
Fra le best vineyards mancano del tutto le piccole cantine, le boutique del vino create dai personaggi da mito e anche questo fa pensare.
Nell’insieme vince il gigantismo, la buona organizzazione di accoglienza (ristoranti, wine bar, wine tour, sale degustazioni, auditorium …) e la capacità di distinguersi.