
9 ottobre la super vendemmia 2019 è finita
Cronaca di una vendemmia strabiliante al Casato Prime Donne di Montalcino e alla Fattoria del Colle di Trequanda. Come è nato il Super Brunello 2019

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Di Donatella Cinelli Colombini
Verrà ricordata come la vendemmia del Sangiovese perfetto e indistruttibile perché l’uva è arrivata in cantina perfetta, senza muffe, nonostante due perturbazioni davvero formidabili il 22-23 settembre e il 2 ottobre quando ha persino provato a grandinare. <<Sembra Cabernet>> ha detto l’enologa Valerie Lavigne guardando gli acini piccolissimi e i grappoli molto aperti, quando è venuta per decidere il calendario della vendemmia. E aveva ragione perché il Sangiovese si è comportato esattamente come il più celebre vitigno francese. Cessione di colore immediata e intensissima, grappoli inattaccabili dalla muffa nonostante la pioggia. Che spettacolo!
Mai vista una vendemmia così!
Le viti verdi e rigogliose fino al giorno della vendemmia, come nel 2010 e come in quell’annata magica, l’uva è stata abbondante oltre che di qualità altissima.
A questo punto sappiamo che le grandi vendemmie derivano da inverni o primavere piovose che creano una scorta d’acqua nel terreno, estati molto calde interrotte da temporali.
Abbiamo anche capito che il global warming può far crescere molto il potenziale qualitativo del Sangiovese e del Brunello.

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CALENDARIO DELLA VENDEMMIA 2019
Una vendemmia durata un mese, per cogliere ogni vigna nel momento perfetto, senza fretta, facendo selezioni estreme con anche tre vendemmie nello stesso vigneto. La scelta di separare tutta l’uva migliore, senza mescolare i grappoli con grado di maturazione diversa, ha richiesto continui spostamenti dei raccoglitori e l’utilizzo di tutti i tini della cantina. Un lavoro certosino e una dimostrazione di rispetto per un’uva super con un potenziale qualitativo mai visto.
In cantina sono arrivati oltre 2.100 quintali d’uva da 33 ettari di vigna.
9-10 settembre Traminer per passito e Sanchimento IGT bianco toscano
16-20 settembre Merlot e sangiovese delle vigne senza recinzione
23 settembre 3 ottobre Sangiovese per Brunello e Rosso di Montalcino
4-7 ottobre Sangiovese per Orcia DOC, Chianti Superiore e Supertuscan
8 ottobre Foglia Tonda e Sangiovese per il Vinsanto Occhio di Pernice
9 ottobre Sagrantino
La vendemmia è finita possiamo andare a cercare i funghi.

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CARATTERISTICHE DELLA FERMENTAZIONE
Mosti molto ricchi sotto il profilo polifenolico con estrazioni di colore impressionanti. In fermentazione le temperature si mantengono spontaneamente regolari, senza punte di calore e la termoregolazione, benché accesa, non entra in funzione perché i sensori non la richiedono. Anzi, alla Fattoria del Colle, di notte, il termometro scende così tanto, da richiedere un piccolo riscaldamento dei tini.
E’ l’anno delle lunghissime macerazioni, il vino evolve bene e quindi la svinatura è stata ritardata di una settimana -10 giorni per tutte le tipologie.
I RICORDI DELLA PRIMA VENDEMMIA ALLA FATTORIA DEL COLLE
Ricordo che la mia prima vendemmia alla Fattoria del Colle, nel 1998, fu shoccante.
Venendo da Montalcino dove il Brunello è il protagonista assoluto, mi trovai in un mondo con abitudini completamente diverse. Da tempo immemorabile, il martedì successivo alla prima domenica di ottobre c’è il “Fierone” nella vicina Sinalunga e il lavoro si fermava per partecipare alla festa.
Io rimasi sconvolta <<ma come non si vendemmia per andare al Fierone?>>.

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Poi c’erano i funghi di cui i boschi di Trequanda sono particolarmente ricchi e di cui tutta la popolazione è ghiotta <<ma come non si vendemmia per andare a cercare i funghi?>>.
Io ero sbalordita. Per me la raccolta del Sangiovese era la cosa più importante, altro che Fierone!
Ora c’è una diversa attenzione alla qualità dell’uva, la sensibilità non è la stessa che a Montalcino, dove è quasi una questione di vita o di morte, ma certo che interrompere la vendemmia per andare al Fierone non sarebbe più accettato. Nemmeno quest’anno, che tutto sommato la raccolta poteva interrompersi per partecipare alla festa di Sinalunga dato che era quasi finita e l’uva era indistruttibile.