CAMERA CON VIGNA LA TOSCANA PIU’ RICHIESTA NEL MONDO

San Gimignano

CAMERA CON VIGNA LA TOSCANA PIU’ RICHIESTA NEL MONDO

FRA IL MEZZO MILIONE DI PRENOTAZIONI AIRBNB LA TIPOLOGIA VIGNA HA UN GRANDE SUCCESSO E LA TOSCANA E’ LA PRIMA DESTINAZIONE CON SAN GIMIGNANO, MONTEPULCIANO E GREVE

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Toscana prima fra le camere con vigna di AirBnb Montepulciano- Caterina_Dei

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

AirBnb offre varie tipologie di accomodation: sull’acqua, vista mozzafiato, piscine incredibili, design, dimore storiche … e persino grotte, cupole, case galleggianti  ma dal 2022 ha introdotto la tipologia vigneti riscuotendo un grande successo. Attualmente ci sono 160.000 offerte di cui 11.500 in Italia.

LA TOSCANA PRIMEGGIA FRA LE CAMERE CON VIGNA

Tra le camere con vigna più richieste c’è la Toscana con San Gimignano, Montepulciano e Greve in Chianti. L’altra Regione che esce bene dalla classifica è il Veneto con tre menzioni nella top ten: Bardolino (quarto posto), Garda (sesto) e Lazise (decimo). Presenti anche la Sicilia con Pantelleria (quinto posto), la Campania con Vietri sul Mare (settima), la Sardegna con Bosa (ottava) e l’Umbria con Orvieto (nona).
La camera con vigna è un piccolo lusso perché i prezzi sono accessibili ma non bassi, con una media di 170€ a notte. Circostanza che conferma il turismo del vino come un segmento turistico più ricchi. C’è di tutto: dalla normale colonica ristrutturata in residenza turistica, alla botte trasformata in camera con bagno (Garbellotta) alla casetta di legno Starsbox che si apre facendo dormire i wine lovers sotto le stelle.

ROBERTA GARIBALDI SPIEGA IL MOTIVO DEL SUCCESSO DELLA CAMERA CON VIGNA 

La spiegazione del successo delle camere con vigna arriva dal “Rapporto Turismo Enogastronomico e Sostenibilità” di Roberta Garibaldi che evidenzia un sentiment molto diffuso fra i viaggiatori e, in generale, fra i consumatori << sempre più orientati verso una condotta sostenibile che porta a scelte precise di destinazione, attività svolte e conseguenze socio-ambientali>>. Un’evoluzione che può trasformarsi in sviluppo diffuso nei territori del vino se accompagnato da un << un cambio di passo a livello di visione strategica dell’offerta>> cioè da azioni di comunicazione e gestione dei flussi nazionali. Va dunque superato il metodo attuale “fai da te” scaturito dal referendum del 1993 che abolì il Ministero del turismo ed aprì la strada ad azioni regionali, locali e individuali poco efficaci e incapaci di competere con Francia, Spagna oppure Turchia ….
L’opportunità di sviluppare il turismo interno delle zone rurali, evidenziata dal successo delle “camere con vista”, va invece cavalcata e ben gestita. Il turismo del vino non può crescere in modo illimitato stravolgendo e soffocando le piccole città delle grandi denominazioni ma può diventare un’opportunità per tutti i territori del vino grazie a un piano nazionale sul turismo enogastronomico che decentri, destagionalizzi e rallenti i flussi dei viaggiatori. Proviamoci!