
C’è chi il Brunello lo ama e chi lo diffama
Concluse le indagini sulla distruzione del Brunello Soldera il sospetto colpevole è un ex dipendente arrabbiato per non aver ricevuto l’uso di un alloggio
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Per illustrare gli esisti delle indagini alla stampa, il Sostituto Procuratore della Repubblica di Siena Aldo Natalini, ha scelto la Caserma dei Carabinieri a sottolineare il ruolo dell’arma nel presidio del territorio di Montalcino e nel supporto all’attività giudiziaria.
Le indagini sono dunque concluse, è stato arrestato un ex dipendente dell’azienda Soldera che ha agito per motivi personali. Smentite tutte le voci su mafia e losche trame.
Ma vale la pena riflettere su ciò che è avvenuto a seguito dello spregevole atto vandalico che ha distrutto il Brunello Soldera. La fama internazionale del Brunello ha dato al crimine una risonanza mondiale che, purtroppo, alcuni hanno cavalcato alzando i toni con interpretazioni lesive dell’immagine di Montalcino e del Brunello ma soprattutto creando un clima di divisione e sospetto fra i produttori, alcuni dei quali – più o meno esplicitamente- venivano indicati come mandanti.
Una montatura del tutto falsa che è stata condannata con forza dal Comune di Montalcino e dal Consorzio del Brunello.
Sono convinta che, solo uniti, i produttori di Montalcino riusciranno a vincere le sfide internazionali che li attendono nei prossimi anni. Sono anche convinta che chi diffonde sospetto e insiste a dividere i produttori sulla base delle passate opinioni sull’uso del Sangiovese in purezza, danneggi Montalcino.
Chi, come me crede nella democrazia, si batterà affinché la decisione dei produttori sia rispettata in modo che il Brunello
e Rosso di Montalcino rimangano di puro Sangiovese per moltissimi anni.
Diffondere l’idea che fra i produttori si annidi il desiderio di vendetta è dire una menzogna, come dimostrano gli esiti dell’indagine sul Brunello Soldera.
Chi lo dice, non solo mente, ma danneggia anche l’immagine del Brunello e le sue prospettive future. Perché è la voglia di condividere il futuro che farà vincere la squadra dei produttori di Montalcino; la convinzione che insieme siamo più forti, che, pur con esigenze e opinioni diverse, andiamo tutti verso quell’eccellenza qualitativa che fa del Brunello un vanto dell’Italia nel mondo.