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Ma cosa dici Soldera?

Le accuse di Soldera al Consorzio e ai produttori di Brunello pubblicate dal “Corriere della Sera”  sono fantasie che fanno un danno enorme 

Fortezza trecentesca di Montalcino

Montalcino Fortezza medioevale

La cosa più cattiva è l’accusa al Consorzio di avergli <<proposto una truffa, offrendo vino altrui da imbottigliare come suo>>. Ma come, i produttori gli regalano una parte della loro produzione per aiutarlo in un momento difficile, facendo un “Brunello della solidarietà” e lui li risponde così? Ma non si vergogna?
Lancia sospetti, parla di misteri quando l’unico mistero è come siano miracolosamente ricomparse botti e botti del suo prezioso Brunello. Almeno 350 Hl a quanto pare, mica una damigiana …. almeno 5 botti da 50 Hl visto che il Corriere della Sera  parla di 7.000 bottiglie all’anno. Ma l’atto vandalico non aveva distrutto tutto il suo vino? Siamo forse alle Nozze di Cana?
Soldera accusa il Consorzio di non impegnarsi nello studio dei sistemi di controllo sulla purezza del sangiovede per il Brunello, ma non è vero! Il Consorzio ha investito circa 150.000 € in questi studi affidandosi al maggior centro di ricerca enologica presente in Italia, quello di San Michele all’Adige. Gli studiosi guidati dal Prof Mattivi hanno scoperto il metodo di indagine e il Consorzio lo presenterà presto in un convegno.

C’è chi il Brunello lo ama e chi lo diffama

Concluse le indagini sulla distruzione del Brunello Soldera il sospetto colpevole è un ex dipendente arrabbiato per non aver ricevuto l'uso di un alloggio[caption id="attachment_10736" align="alignleft" width="183" caption="Brunello Soldera"][/caption]Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini Per illustrare gli esisti delle indagini alla stampa, il Sostituto Procuratore della Repubblica di Siena Aldo Natalini, ha scelto la Caserma dei Carabinieri a sottolineare il ruolo dell’arma nel presidio del territorio di Montalcino e nel supporto all’attività giudiziaria. Le indagini sono dunque concluse, è stato arrestato un ex dipendente dell’azienda Soldera che ha agito per motivi personali. Smentite tutte le voci su mafia e losche trame. Ma vale la...

Ma cosa c’entra Montalcino con la mafia?

Dalla padella nella brace! Prima l’atto vandalico sul Brunello Soldera e ora Montalcino diffamato da un uso improprio della parola mafia

Montalcino maglietta

Montalcino maglietta

All’estero la parola “mafia” vuol dire “cosa nostra” cioè Al Capone, Gambino, Reina e company. In altre parole si riferisce alle organizzazioni criminali che sparano, chiedono il pizzo, corrompono, intimidiscono, organizzano il narcotraffico e la prostituzione.
Tutte cose che con Montalcino non c’entrano niente!
E allora?
Da una frase “a caldo” di Gianfranco Soldera che descriveva l’atto vandalico da lui subito come “mafioso” intendendo intimidatorio (ma solo lui può dire a cosa si riferisse) si è scatenato un effetto tam tam con la parola “mafia” ripetuta in modo improprio e ossessivo finché all’estero sono usciti articoli che parlano esplicitamente di mafia a Montalcino. Cose da pazzi!
A Montalcino “cosa nostra” si vede solo in televisione. Montalcino è’ una zona a bassa criminalità dove si tiene ancora la porta di casa aperta. Altro che mafia!