
CONTIENE SOLFITI
Anche nei vini con la scritta “Non contiene solfiti aggiunti” ci sono solfiti e chi è allergico non deve berli. Qualche chiarimento su una norma che confonde

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Di Donatella Cinelli Colombini
Tutto il vino contiene solfiti.
I solfiti sono presenti in natura e quindi scritte del tipo “Non contiene solfiti” sulle bottiglie di vino sono errate, proibite e persino pericolose perché chi è allergico ai solfiti potrebbe essere indotto a pensare di poter bere il nettare di Bacco e invece non è così. I solfiti ci sono sempre anche se in piccole quantità.
NESSUN VINO PUO’ RIPORTARE LA SCRITTA “NON CONTIENE SOLFITI”
Tuttavia la maggior parte dei solfiti arrivano nel vino durante la sua produzione. Nelle pratiche di cantina l’anidride solforosa oppure il metabisolfito di potassio vengono utilizzati con funzioni antiossidanti, conservanti e antisettiche. Quando, tali aggiunte innalzano il quantitativo di solfiti presenti nel vino sopra i 10 milligrammi per litro, cioè quasi sempre, la bottiglia deve riportare la frase “Contiene solfiti aggiunti” nella lingua del Paese in cui viene commercializzata. Per questo motivo la maggior parte delle etichette riportano questa indicazione in moltissime lingue diverse.
LA SCRITTA “CONTIENE SOLFITI AGGIUNTI” INDICA UN QUANTITATIVO SUPERIORE A 10 MG/l
Le norme europee rese obbligatorie in Italia dal 2004 indicano anche il limite massimo dei solfiti contenuti nel vino. Esso varia a seconda delle tipologie. Inoltre nei vini biologici è più bassa.
Rosso con zucchero residuo < a 5g/L CONVENZIONALE 150 Mg/L BIOLOGICO 100Mg/L
Rosso con zucchero residuo > a 5g/L CONVENZIONALE 200 Mg/L BIOLOGICO 170Mg/L
Bianco o rosè con zucchero residuo < a 5g/L CONVENZIONALE 200 Mg/L BIOLOGICO 150Mg/L
Bianco o rosè con zucchero residuo > a 5g/L CONVENZIONALE 250 Mg/L BIOLOGICO 220 Mg/L
Spumante CONVENZIONALE 185 Mg/L BIOLOGICO 155 Mg/L
La forbice fra 10 Mg/L delle bottiglie “senza solfiti aggiunti” ed i 250 Mg/L di solfiti presenti in alcuni bianchi dolci, come ad esempio il celebratissimo Sauterne Chateau d’Yquem è davvero grande e spiega il mal di testa che affligge chi è talmente innamorato del celebre nettare biondo da berne qualche bicchiere di troppo. L’emicrania arriva soprattutto bevendo bottiglie antecedenti al 2000 cioè bottiglie prodotte quando le norme che limitavano la presenza dei solfiti non c’erano ancora.
IL VINO BIOLOGICO CONTIENE MENO SOLFITI DI QUELLO CONVENZIONALE
Riassumendo questa disquisizione complicata e capace di confondere, i solfiti sono presenti in natura e quindi tutto il vino li contiene ma quando non vengono aggiunti in cantina e quindi sono inferiori a 10 Mg/L le bottiglie possono riportare la scritta “senza solfiti aggiunti” .
I vini che hanno invece in etichetta la frase “Contiene solfiti” hanno un quantitativo di queste sostanze superiore ai 10Mg/L e con limiti massimi previsti per legge.
Nei vini biologici il quantitativo di solfiti aggiunti è inferiore a quelli convenzionali.