
Digital wine marketing un manuale che ti servirà
Susana Alonso un’argentina che vive in Sardegna e ci spiega come passare dal post alla vendita del vino e come costruire la brand identity della cantina

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di Donatella Cinelli Colombini
Conosco Susana Alonso da molti anni ma ogni volta la scopro ancora più brava. E’ uno straordinario talento!
Io leggo molto di comunicazione, marketing e digitale. Poi il mio istinto ribelle prende il sopravvento e, pur sapendo di sbagliare, ho bisogno di uscire dagli schemi. A volte funziona, a volte no, e mio genero Enrico Pelagatti, che invece è ligio ai manuali, si dispera.
DIGITAL WINE MARKETING DI SUSANA ALONSO
Ma comunque i manuali li leggo e sono in grado di fare paragoni. Vi assicuro che Digital Wine Marketing di Susana Alonso è davvero ottimo sia per gli esordienti che per i super esperti.
E’ scritto in modo comprensibile, veloce, ci sono molti esempi in modo che anche i concetti più complicati risultano facili. Soprattutto è aggiornato e anche se spiega l’origine di alcuni concetti di marketing, è concentrato sulle problematiche e i metodi attuali. Insomma non assomiglia ai manuali universitari che ti raccontano il passato ma non il presente.
Alcuni esempi che spero servano a farvi comprare Digital Wine Marketing e soprattutto a usarlo (www.hoeplieditore.it, pp 275, €26,90).

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MISURARE I RISULTATI DEL WINE MARKETING DIGITALE
La sezione è intitolata “Misurare i risultati” e parla dei KPI e dei LEAD. I KPI sono gli indicatori di performance e i LEAD sono i contatti che più probabilmente si trasformano in cliente. Si tratta delle persone che generalmente che si fanno identificare e interagiscono. Dal costo di acquisizione di ogni lead si ricava l’indice di buon funzionamento della strategia di comunicazione digitale. Più è basso meglio funziona l’azione. Morale della favola: vi serve a poco pagare un’agenzia o un sistema generatore di follower se poi questo pubblico non comprerà mai le vostre bottiglie. Bisogna catturare lead e poi coccolarli perché si affezionino alla cantina e ai vini.
COME SCEGLIERE LE KEYWORD DEL VINO
Altro esempio nel capitoletto “Scoprire e riscoprire Keyword, hashtag e influencer”.
Per mostrare l’utilità di questa sezione mi riferisco ad un mio errore. Qualche mese fa dissi alle mie collaboratrici <<mi raccomando mettete la parola experience o wine experience ovunque>>. Ebbene non è questa la tattica corretta ma quella che ci insegna Susana Alonso: cercare su Google la keyword che ci interessa, wordtracker fornirà una serie di parole associate. Per ogni gruppo di parole (per esempio wineexperience in Tuscany oppure wine esperience Brunello) controlleremo quanto è stata usata negli ultimi 12 mesi e quindi decideremo quella adatta a noi e più di tendenza.
Molto ovvio come suggerimento ma anch’io non ci avevo pensato.
I BLOG AZIENDALI CHE NON PARLANO DELLA PROPRIA CANTINA
Io sono citata fra i titolari di Blog che non parlano della propria cantina. Vi sembrerà strano ma sono proprio i contenuti digitali con più utilità che creano flusso, non quelli in cui l’azienda si racconta. Si tratta di informazioni utili o che incuriosiscono i lettori, cioè i contenuti didattici o comunque le informazioni che trasformano il blog in un luogo utile per una certa community di wine lovers. Per esempio la recensione del manuale Digital Wine Marketing spero sia utile a chi ha bisogno di accrescere visibilità e vendite online perché scoprirà che può fare moltissimo da solo e ottenere anche grossi risultati.
GLI INFLUECER VERI E QUELLI FINTI
Il manuale di Susana Alonso spiega come gestire la newsletter – anche in termini di privacy – come usare Facebook, Instagram, Linkedin …. E via così fino agli influencer. In questo capitolo c’è davvero tanto da imparare. Prima di tutto è possibile scoprire i “finti influencer”. <<Su Ninjalitics, per esempio, è possibile controllare i like, le interazioni e il tasso di coinvolgimento. Se un account ha 100.000 follower e in media solo 500 like o sei o sette commenti a post, significa che almeno 60.000 follower sono finti>> ha dichiarato Simona Geri. Poche pagine dopo troviamo un’altra perla di Vincenzo Cosenza head ok marketing Italy & head of producing marketing di Buzzoole << il fatturato globale dell’influencer marketing nel 2020 è stato di circa 12 miliardi di Dollari; in Italia, nel 2019 era introno ai 241 milioni>>. Mica male vero?
Ottimo il capitolo sull’e-commerce e utile quello sul turismo del vino (dove c’è anche una mia intervista), molto coraggioso quello finale sul vino nel periodo Covid. Nell’insieme un super manuale, concreto e facile da usare, che aiuta chi produce, vende o promuove il vino a diventare molto più bravo nel digital wine marketing.