E se il mondo del vino lo cambiasse un film?

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E se il mondo del vino lo cambiasse un film?

L’autore di Mondovino Jonathan Nossiter porta al Festival di Berlino la storia di 4 produttori di vini naturali, mentre la campagna toscana è piena di set

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Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

C’è di tutto in Toscana: dal film olandese che racconta dei Tuscan weddings in una villa di Impruneta allo spot del profumo di Trussardi girato nei giorni scorsi a 10 km dalla Fattoria del Colle. La nostra meravigliosa campagna è quasi il simbolo di quell’armonia fra uomo, natura e storia che tutti dicono di volere e nessuno realizza. 

Ma il film di cui voglio parlare è un’altra cosa, è un’opera di grande valore artistico firmata da Jonathan Nossiter il regista di “Mondovino” che, dopo aver pellegrinato ovunque ora vive a Roma, ed ha un golden retriver come me. Se “Mondovino” era la denuncia dell’intrico di affari fra l’industria del vino e i critici che indirizzando il mercato, la nuova pellicola è la ricerca di un’alternativa. Si intitola “Resistenza naturale” e racconta la storia di 4 contadini moderni. Una di loro è la mia lontana parente Giovanna Tiezzi. Permettetemi una divagazione. Il padre di Giovanna, Enzo Tiezzi è stato uno dei più geniali studiosi italiani di ecosistemi. Fu lui a raccontarmi come la parola sostenibilità fosse stata coniata dal gruppo di lavoro a cui apparteneva negli Stati Uniti riferendosi al pedale del pianoforte che allunga i suoni. Mentre ero assessore a Siena mi aiutò a capire le dinamiche dell’inquinamento turistico e come allontanare i vecchi autobus o ridurre gli sprechi d’acqua fossero solo pagliativi perché i visitatori erano semplicemente troppi e persino il loro camminare faceva innalzare il livello delle polveri sottili nel centro storico.Giovanna Tiezzi e suo marito Stefano Borsa producono a Pascina – Castelnuovo Berardenga – un Chianti

Corrado Dottori la moglie Valeria Bochi e Giovanna Tiezzi

Corrado Dottori la moglie Valeria Bochi e Giovanna Tiezzi

Classico di straordinaria eleganza e personalità impressionate. Sono la dimostrazione che l’approccio “naturale” all’agricoltura non è qualcosa di rozzo e nostalgico ma una pratica che richiede studio, competenza e grande applicazione.
Anche un’altra dei 4 vignaioli scelti da Nossiter fra i 400 italiani, è una persona che conosco e stimo: Elena Pantaleoni della cantina La Stoppa, sui Colli Piacentini. Sua madre Angela mi ha aiutato a lanciare la giornata Cantine aperte nel lontano 1993. Elena ha ereditato dai genitori il coraggio delle grandi sfide, l’umiltà di fare le cose bene senza mettersi sul piedistallo, è una vignaiola “senza trucco”.

Jonathan Nossiter

le riprese del film di Jonathan Nossiter

Gli altri due protagonisti del film sono Corrado Dottori di Cupramontana, nelle Marche e Stefano Bellotti della Cascina degli Ulivi a Novi ligure (Alessandria).
Non ho ancora visto il film ma spero che abbia un grande successo e porti una ventata di coraggio e di voglia di rimettersi in gioco in tutto il mondo del vino.
Luciano Ferraro nel blog DiVini del Corriere della sera ci offre un’indiscrezione che accresce la nostra curiosità <<Ad un tratto una scena si trasforma in una novella grafica, realizzata da Chiara Pacini, l’ex compagna di Mario Monicelli. In un altro punto il regista lascia spazio ad un film nel film, girato dai figli di otto anni che lo prendono in giro, scherzando sul perbenismo ecologico.>> Ora non ci resta che andare al cinema.