Luca Brunelli un montalcinese di cui essere orgogliosi
39 anni produttore di Brunello è il nuovo Presidente toscano della CIA, che non è l’agenzia USA di spionaggio, bensì la Confederazione italiana agricoltori
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
E’ un gigante anche se non è tanto alto. Fino da giovanissimo ha dimostrato coraggio, spirito di iniziativa e soprattutto una capacità straordinaria di aggregare e fare squadra.
Ho conosciuto Luca Brunelli come presidente del Quartiere Ruga di Montalcino e come presidente dei giovani agricoltori AGIA. Nelle riunioni ascoltava tranquillo, giocando con la penna … e poi partiva con richieste ambiziose, quasi dei sogni ad occhi aperti. Anche se creano sconcerto, sono proprio questi personaggi visionari che cambiano il mondo. E’ il loro coraggio di buttare il cuore oltre l’ostacolo, che da la carica e spinge l’acceleratore del cambiamento.
Anche con sé stesso ha fatto lo stesso accettando grandi sfide come quella di creare, con la sua famiglia, un’azienda di 15 ettari che produce e esporta un ottimo Brunello o di diventare presidente nazionale dei giovani agricoltori AGIA.
L’ho incontrato di nuovo alla fine del mandato e mi ha detto <<siamo una grande squadra, fra noi ci
sono almeno 4 potenziali presidenti regionali>> come dire – guarda che talenti ho fatto crescere intorno a me! Questo è un dono che pochissimi hanno, il dono di essere un leader che trascina, motiva, incoraggia e fa sbocciare i talenti.
Quindici giorni fa mi ha parlato della sua candidatura a presidente regionale CIA ed io mi sono detta << sto sognando! In un mondo geriatrico come quello agricolo finalmente fanno spazio a un giovane?>> invece non era un sogno ma una bella realtà anche se, per la verità, nella CIA solo l’8% delle imprese è in mano a imprenditori con meno di 40 anni di età mentre il 61% è guidata da ultrasessantenni.
Ora il nostro Luca ha la responsabilità di una fetta importante dell’economia regionale perché la CIA rappresenta oltre il 38% dell’agricoltura toscana con 20.747 imprese. Un comparto, quello agricolo, a cui lui intende dare un ruolo da protagonista <<Sì al reddito. No alla rendita>> è il suo punto fermo. Insomma vuole puntare sull’imprenditorialità e sull’unità d’intenti per far
crescere il << dinamismo delle imprese agricole, che devono diventare protagoniste dell’iniziativa economica, dei processi di aggregazione, delle strategie di filiera>> . Un progettone, come è nel suo stile, ma il nostro piccolo gigante ce la farà.