
Enoteche: la seconda giovinezza in Italia
Le 7300 enoteche italiane sono trendy. Napoli è la città che ne ha di più con 546 esercizi. Le donne dirigono il 27% del totale, crescono i gestori giovani al Sud

Enoteca-Molesini-Cortona
Di Donatella Cinelli Colombini
Dopo il boom negli anni Settanta del Novecento, quando le enoteche accesero i riflettori sulla scalata qualitativa del vino italiano e dopo la crisi dei primi anni Duemila, le enoteche vivono, in Italia, una seconda giovinezza.
Due tendenze sembrano emergere: i wine bar per consumare vino, cibo e intrattenimento e i negozi per i turisti. I primi sono luoghi dove i wine lovers trovano amici vecchi e nuovi, scoprono vini rari e vigneti sconosciuti, partecipano a intrattenimenti in chiave enoica, soprattutto vivono il vino come life style capace di dare stimoli e socializzazione. Insomma più che un luogo per lo shopping l’enoteca è vista come un luogo dove trascorrere il tempo libero all’interno di uno stile di vita più lento e attento alla salute. In altre parole nessun cliente cerca la sbornia quanto piuttosto di emozionarsi con la scoperta di una piccola cantina in un’isola vulcanica dove le viti sono coltivate interamente a mano.

Enoteca-bd-di-Bruno-Dalmazio-Montalcin
Poi ci sono le enoteche pensate per i turisti che arrivano nelle zone del vino o genericamente in Italia, con l’intenzione di assaggiare ma soprattutto comprare eccellenze, rarità e novità del vigneto tricolore. Questa tipologia di negozi ha sicuramente beneficiato della crescita dei turisti esteri 2017 così come del segmento di quelli interessati al vino. In pratica due visitatori stranieri su 3 tornano tornano a casa con una bottiglia in valigia. L’enoturismo fa breccia anche sugli italiani ed ecco che, nell’ultimo anno, 16,1 milioni di connazionali hanno partecipato ad almeno un evento enoico. Appuntamenti che spesso avvengono nei distretti di produzione ed hanno nelle enoteche dei punti di sosta quasi obbligatori.

Enoteca Longo-Legnano
All’interno di quella che sembra una vera rivincita dei negozi al dettaglio sulla grande distribuzione che, tuttavia, cresce anche nel comparto dei vini premium e si consolida come primo canale commerciale del vino, bisogna notare una serie di novità evidenziate da uno studio della Coldiretti e della Camera di Commercio di Milano.
Prima sorpresa: la classifica delle città dove le enoteche sono più numerose. Tutti ci aspetteremmo Milano e invece la città meneghina è terza con 264 esercizi, superata da Napoli con 546, Roma con 482. Anche la lista dei centri dove il numero delle enoteche cresce maggiormente lascia stupiti. Se Bologna prima con il +170% può aver preso la scia di FICO per rimettersi in gioco come destinazione golosa, è il secondo posto di Foggia (+68%) che sorprende così come il +66% di Verona e il +65% di Cuneo dove certo non mancavano i negozi di vino.

Forte dei Marmi Enoteca Giulia Giulia e Ricardo
Un elemento che mi fa molto piacere è la massiccia presenza di donne alla guida delle enoteche. Salgono al 27% in corrispondenza con l’aumento delle corsiste per diventare Sommelier o Assaggiatrici. Anche i giovani titolari di enoteche crescono soprattutto al Sud con punte del 25% a Taranto e del 20% a Catania e Palermo.
Anche Giulia Mencaglia, che fino allo scorso anno lavorava al front office agrituristico della Fattoria del Colle, ora è coordinatrice di tre enoteche a Montepulciano patria del Vino Nobile. E’ una donna sommelier abbondantemente sotto i 30 anni con una grande passione per i vini da vitigni autoctoni e una curiosità da talent scout.

Giulia-Mencaglia-Violante-Gardini
<<E’ in atto una rivoluzione sulle tavole degli italiani>> ha scritto Cronache di gusto <<con i consumi di vino che dopo aver raggiunto il minimo a 33 litri pro capite nel 2017 hanno invertito la tendenza con un aumento record degli acquisti delle famiglie del 3%, trainato dai vini Doc (+5%), dalle Igt (+4%) e degli spumanti (+6%) mentre calano gli acquisti di vini comuni (-4%)>>.
Un andamento positivo del mercato italiano specificamente per i vini premium che è confermato dalle interviste di Winenews ai responsabili di Vinarius, Eataly e Signorvino <<aumento delle vendite compreso tra il 10 e il 20% nel 2017 sul 2016, ma anche un interesse degli eno-appassionati italiani per il vino come

Isabella-Monguzzi-Enoteca-Vincanto
regalo e espressione di condivisione, con la fine dell’anno che pesa per circa un quinto del totale delle vendite annuali>>.
Insomma enoteche in grande spolvero, che << considerando il periodo di otto anni,>> hanno avuto una crescita << del 19%, mentre sui cinque anni è del 13%>> come ha scritto Trebicchieri, settimanale del Gambero Rosso, commentando gli incrementi che hanno condotto fino al numero attuale di 7.300 esercizi commerciali. C’è da augurarsi che questo segnale positivo abbia continuità nel futuro e trascini una ripresa dei consumi forte e duratura soprattutto fra i giovani e le donne.