
Francesco Giuntini è come dire Chianti Rufina
Sulle colline vicino a Firenze nasce un Chianti elegante e straordinariamente longevo, il Chianti Rufina che ha in Francesco Giuntini il suo poeta
E’ l’uomo più gentile e piacevole che io conosca. Non immaginatevi un damerino anche se è alto, magro, scapolo e vive in
mezzo a opere d’arte di grande pregio. Francesco ama le battute e scherza volentieri anche su di sé. Conosce la genealogia di tutta l’aristocrazia fiorentina tradimenti compresi. Adora i cani ed ha sempre un maremmano che scorrazza nel parco della sua bellissima villa di Selvapiana. Insomma andare a trovalo è una gioia anche perché il suo vino è fantastico e Fedora, la sua governante, è una cuoca impareggiabile.
La sua Fattoria di Selvapiana ha un fascino straordinario, quasi sospeso nel tempo, perché tutto è autentico e antico.
Quasi tutto …. la cantina è nuova e costruita secondo i criteri della più avanzata enologia dal figlio Federico.
Alcuni anni fa Francesco adottò Federico e Silvia con un gesto che all’inizio sembrò azzardato per poi rivelarsi una mossa vincente. I due giovani adorano e rispettano Francesco. Federico lo ha assistito teneramente quando, a causa di un incidente stradale, è stato colpito da un ictus ed ha poi ereditato da lui l’enorme attaccamento per Selvapiana e il Chianti Rufina. Da questa passione nascono vini di eleganza, armonia e longevità con pochi eguali nel mondo. Ecco perché, secondo Francesco Giuntini, il Chianti Rufina dovrebbe chiamarsi solo Rufina. Perché è diverso, orgogliosamente diverso.
Sembra quasi rispecchiare le personalità della terra dove nasce. E’ la terra dove Giotto da bambino andava a pascolare le pecore e che poi ha raffigurato negli affreschi. Ripide colline coperte da boschi di cipressi e punteggiate da torri e borghi. Una terra dove il medioevo sembra appena passato ma invece si producono vini destinati al futuro.
Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini