
Francia e Spagna colleghi, rivali nel turismo del vino
Attenti a quei due: Francia e Spagna sono concorrenti temibili del nostro turismo del vino. In modo diverso stanno crescendo entrambe più dell’Italia

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Di Donatella Cinelli Colombini, Chianti Superiore, turismo del vino, Fattoria del Colle
In Spagna il turismo del vino è iniziato insieme al nostro intorno al 1995. Nelle prime riunioni internazionali a cui partecipavo in rappresentanza dell’Italia i francesi ci guardavano dall’alto in basso forti della Strada del vino dell’Alsazia e dei flussi verso le cave de Champagne. Loro portavano gli psicologi per progettare la comunicazione web e noi portavamo i primi ingegneri informatici. Ci sentivamo dei dilettanti. Erano gli anni in cui le cantine di Bordeaux e di Borgogna erano chiuse al pubblico perché la loro produzione era interamente commercializzata dai négociant.
Poi anche le cantine italiane e spagnole hanno cominciato a organizzarsi per accogliere i visitatori e con ottimi risultati.

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Ecco i dati spagnoli tratti dal Corriere Vinicolo.
2,7 milioni di visitatori nelle cantine e nelle “Rutas” + 21% rispetto al 2015
54 milioni di € di fatturato enoturistico diretto + 11% rispetto al 2015
77% di turisti spagnoli 23% turisti esteri
Settembre –ottobre mesi di maggior flusso
I turisti del vino sono coppie, piccoli gruppi e famiglie. 46-65 anni, con scarsa cultura del vino, soprattutto donne. In crescita i wine tour organizzati. Caso quasi unico nel mondo, in Spagna il turismo prevale sull’escursionismo cioè i visitatori che pernottano sono più di quelli che fanno una gitarella da mattina a sera

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partendo dalla città. Per dormire la soluzione più gettonata è l’albergo 4-3 stelle (45%). I turisti del vino preferiscono spendere un pochino meno per il pernottamento che, comunque, in Spagna è molto confortevole e accogliente anche in agriturismo. Preferiscono concedersi i piaceri della tavola. Ecco che su una spesa media complessiva di 400€ per il viaggio di-vino di due giorni e mezzo, alla cantina rimane poco (28% per lo shopping + l’ingresso ) mentre una grossa fetta dei soldi va ai ristoranti e ai deliziosi wine bar dove, magari, gustare un calice di Rioja con il meraviglioso prosciutto iberico.

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La spesa giornaliera dei turisti del vino è di 156€ cioè 3 volte di più di un normale viaggatore (53€) in Spagna. La quasi totalità di chi visita i distretti viticoli entra in una cantina, oltre la metà fa shopping di vino e partecipa a una degustazione. Il grado di soddisfazione di chi torna dal viaggio è altissima 8,3 su 10 grazie alla cortesia dell’accoglienza e alla bontà dei cibi sono invece punti critici la rete e la segnaletica stradale.
Le principali wine destination spagnole sono Marco de Jarz (502.000 visitatori) Enoturisme Pened (486.000) Ribera del Duero (351.000) Rioja Alta (267.000).
Arriviamo in Francia la regina mondiale del turismo con i suoi 84,5 milioni di arrivi

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2015 e la regina mondiale dei vini di lusso. Anche per quanto riguarda il turismo del vino la Francia è al top. Dopo anni di eclisse, in cui le regioni dei vini d’oltralpe erano praticamente sparite da tutte le classifiche mondiali, adesso si è rilanciata alla grande. La Cité du Vin di Bordeaux, nel suo primo anno di attività ha accolto quasi mezzo milione di persone con un fatturato di 7,6 milioni di Euro. Grazie a questo locomotore e a un grandioso piano governativo di marketing il fatturato enoturistico è schizzato a 5,2 miliardi di Euro. Ogni viaggio nel vino francese costa una piccola fortuna: 1.256€ a persona di cui 240 per degustazioni, shopping di bottiglie e visite di cantine. Dei 10 milioni di turisti del vino 4 sono stranieri, soprattutto britannici e belgi.
La classifica delle destinazioni più visitate è prevedibile: Bordeaux (18%) Champagne e Alsazia (17%), Borgogna (16%), Loira, Provenza, Languedoc.