I BICCHIERI DA BRUNELLO SBAGLIATI E GIUSTI

bicchieri piccoli o bicchieri grandi? Questi sono Riedel

I BICCHIERI DA BRUNELLO SBAGLIATI E GIUSTI

I bicchieri da vino sicuramente sbagliati sono incisi, colorati o senza stelo. Quelli giusti sono calici in cristallo ma sulla loro forma le opinioni divergono

 

di Donatella Cinelli Colombini

Ci sono degli elementi certi: il bicchiere da vino non deve essere colorato o avere dei disegni sulla coppa. Trovo sbagliata l’abitudine a incidere stemmi, loghi o scritte celebrative su quella parte del bicchiere sia perché impedisce il corretto apprezzamento del vino, sia perché rende imbarazzante l’uso in tavola di quei calici da parte dei clienti che li hanno ricevuti in dono.

 

I BICCHIERI DA VINO SICURAMENTE SBAGLIATI

Quindi sconsiglio, agli organizzatori di eventi o alle cantine, di puntare su questo genere di oggetti per scopi promozionali a meno che non ci sia una strategia precisa. Per esempio il consorzio Doc Orcia ha finanziato dei bicchieri da vino distribuendoli nei ristoranti e nei wine bar del suo territorio di produzione.

Bicchiere-da-vino-una-tipologia-oppure tate

Bicchiere-da-vino-una-tipologia-oppure tate

Su ogni calice c’è la scritta <<sei nel territorio dell’Orcia, il vino più bello del mondo, bevilo>>. Un esplicito invito a completare la propria esperienza turistica con l’assaggio dei rossi nati nello stesso luogo.
Altro elemento sicuramente sbagliato è l’incisione. I bicchieri di cristallo finemente intagliati sono belli da vedere ma intralciano l’apprezzamento del vino. Purtroppo le cristalliere sono piene di preziosi bicchieri del genere. Anch’io ho ancora quelli che mi furono regalati per il matrimonio e che non ho mai usato. Nessuno li mette in tavola e quindi non si rompono e ingombreranno in eterno gli armadi di casa. C’è da sperare che vengano inventate creme, cocktail o altri sistemi adatti per loro.

 

I CARATTERI FONDAMENTALI DEL BICCHIERE DA VINO

Il cristallo da vino deve essere un calice bianco trasparente, liscio, sottile e abbastanza elastico. I cristalli di 40 anni fa erano talmente rigidi da diventare rasoi quando si rompevano durante l’asciugatura, cosa che succedeva spesso. Anche mio marito ha i segni di un bicchiere e dei punti per ricucire il taglio sulla mano sinistra. A quel tempo il numero dei bicchieri che si rompevano, nello stelo oppure sui bordi della coppa, era altissimo. Solo più recentemente le cristallerie hanno inventato degli impasti capaci di combinare elasticità e brillantezza dei materiali. Inoltre la forma delle coppe si è modificata. Era tondeggiante oppure somigliava al bicchiere da Cognac con i bordi superiori in fuori. Oggi la stragrande maggioranza dei calici ha la silhouette di un grande boccio di tulipano con i lati dritti o leggermente curvi che fanno scivolare dolcemente il vino in bocca invitando a bere a piccoli sorsi.

 

MEGLIO EVITARE I BICCHIERI DA VINO TROPPO GRANDI

La dimensione varia ma, per fortuna, la moda dei calici enormi è finita. Creava enormi difficoltà di immagazzinamento, apparecchiatura, lavaggio e rendeva impossibile dosare il vino evitando gli eccessi. In pratica l’uso di questi super contenitori era più scenografico che legato al reale apprezzamento del vino. Ma, bisogna ammetterlo, roteare un Pinot Noir in quelle enormi coppe liberava degli aromi strabilianti.
La dimensione dei calici è collegata anche alla possibilità di lavarli a macchina. In questo senso chi compra una nuova lavastoviglie dovrebbe portarsi dietro i calici più grandi e scegliere il modello dopo aver verificato se lava almeno 8 bicchieri da vino per volta. Non sempre questo accade e scoprirlo quando la macchina arriva a casa può essere poco piacevole. Per il lavaggio è poi opportuno evitare detergenti profumati e in polvere perché i primi lasciano odori nelle coppe e i secondi le opacizzano.

 

TANTE TIPOLOGIE OPPURE UN BICCHIERE DA VINO?

Sulla forma dei calici ci sono molte opinioni contrastanti. Ci sono i sostenitori del calice unico come me e Jancis Robinson e quelli che amano avere un bicchiere per ogni tipo di vino. Chi è favorevole alla varietà sostiene, a ragione, che aumenta il piacere del sorso. Chi invece è favorevole al tipo unico pensa al disagio di avere armadi pieni di calici nelle piccole case odierne e all’esiguo numero di persone capaci di percepire la differenza di piacevolezza. Circa il 10% delle persone avrebbero la capacità di distinguere aromi e sapori ma, fra loro, quante conoscono il vino? Chi è un normale mortale e non un Master of Wine, circondato da amici normali wine lovers e non super assaggiatori, dovrebbe puntare su un solo calice di eccellente livello.
Ed ecco la mia proposta. Partite dalla tipologia di vino più amata e cercare il bicchiere più capace di esaltarla ma anche il più versatile rispetto alle altre tipologie. Per intendersi chi adora lo Champagne e preferisce berlo nei flute deve adattarsi ad una forma più panciuta e ampia.

 

IL MIO CONSIGLIO SUL BICCHIERE DA BRUNELLO

Per una Brunello lovers come me, la scelta è più facile. Per gustare il Brunello serve un calice di cristallo con una coppa ampia e slanciata verso l’alto, evitando i bicchieri troppo grandi è possibile adattare lo stesso bicchiere a ogni tipo di vino.

Il Consorzio del Brunello ha recentemente proposto un calice di cristallo
Molte cristallerie producono calici di questo tipo ma Riedel offre qualcosa di più. Riedel nasce nel 1673 in Boemia e cresce fino a esportare in 153 Paesi esteri ma mantenendo la sede in Austria. Utilizza la migliore tecnologia tedesca e una manualità tradizionale. E’ guidata dalla famiglia Riedel da undici generazioni e produce i cristalli da vino più famosi del mondo. In casa usiamo la “performance collection” che ha un bellissimo design moderno e la capacità di esaltare sapori e profumi di quasi tutti i vini, anche dello spumante che, devo ammetterlo, perde in brillantezza rispetto ai suo bicchiere ideale.