Il futuro del vino è rosa per WineMonitor di Nomisma
Rosè, biologico, vini premium, enoturismo ecco in trend del vino italiano raccontati da WineMonitor di Nomisma oltre alle bollicine regine dell’export
Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne
Georgofili, la più antica istituzione del mondo dedicata all’agricoltura, fondata nel 1753, quasi un tempio dedicato allo studio di agricoltura, ambiente e alimenti. Parlare in un posto simile è un privilegio e mette soggezione anche perché i relatori siedono in un alto banco che somiglia a quello di un rettorato universitario. Mi sento privilegiata e emozionata.
L’incontro è organizzato da Silvana Ballotta la vulcanica CEO di Business Strategies, che è sempre un passo avanti a tutti in materia di export e mercati mondiali. Accanto a me siedono Lamberto Frescobaldi, Guido Folonari e Sergio Zingarelli pronti a commentare il libro Wine Marketing che viene presentato dal suo autore Denis Pantini responsabile Nomisma WineMonitor. Un volume che contiene dati su produzione consumi e export di vino oltre a un elenco di 125 pagine con i principali importatori in
Europa e Stati Uniti curato da Agra Editrice (che è anche l’editore dei miei manuali).
Dall’incontro emergono spunti nuovi e, in certi casi persino inaspettati soprattutto nel focus sulla Toscana. Le esportazioni sono letteralmente trascinate dal Prosecco, le bollicine segnano infatti un + 240% negli ultimi 10 anni contro un + 56% dei vini rossi. I prezzi medi all’export sono sempre stati la nota dolente delle bottiglie tricolori ecco che se la Nuova Zelanda vende a 4,9 € al litro i bianchi ed a 7,31€ i rossi, noi italiani, nel 2017 abbiamo fatturato rispettivamente a 2,8€ e 4,37€ il litro. Tuttavia stiamo migliorando, negli scorsi 5 anni, l’aumento medio dei prezzi è stato positivo: uno spettacoloso +36% in Piemonte e un buon + 24% in Toscana. C’è tuttavia una nota dolente: nello stesso arco di anni i volumi sono cresciuti in Piemonte del 6% e calati in Toscana del 12%. Un dato piuttosto preoccupante che spinge a approfondire. Andando a vedere cosa ha esportato la nostra regione nel marcato estero principale cioè in USA (34% del totale
regionale) scopriamo che dal 2012 al 2017 le spedizioni di vini rossi DOP sono cresciute del 7% e quelle degli altri vini del 251%. Una tendenza evidente in tutti i mercati esteri, salvo la Svizzera, che a livello mondiale ottiene un totale di +9% per i rossi DP e +85% per gli altri vini. Sia io che Lamberto Frescobaldi, che era accanto a me, siamo rimasti stupiti da questi dati che sembrano indicare l’inversione di rotta delle cantine toscane e una loro maggiore concentrazione su vini IGT e tipologie meno qualificate anche se vendute a prezzi medi maggiori che in passato. A primo colpo d’occhio c’è un più massiccio sfruttamento del brand Toscana. I dubbi sull’impostazione commerciale dei vini toscani è condivisa da Pantini << oggi il 56% dell’export di vini toscani è concentrato in appena tre mercati: Usa, Germania e Canada>>. Anche questo è un elemento di fragilità su cui riflettere.
Buone , invece, le informazioni sull’enoturismo che negli ultimi sei anni ha segnato una crescita degli arrivi del 25% a livello nazionale e in Toscana ha velocità completamente diverse: + 35% in Chianti e addirittura + 125% a Montalcino.
Bene anche la crescita dei vigneti coltivati in modo biologico, nello stesso periodo, sono cresciuti del 155% in Toscana toccando i 12.832 ettari che costituiscono il 13% del totale nazionale e mettendo la nostra regione al 3° posto in Italia.
Chiudo consigliando a tutti di comprare Wine Marketing edizione 2018 (Agra Editrice € 50) <<la premiumization dei consumi, le incognite dell’effetto Brexit, i cambiamenti nella gestione dei monopoli canadesi, le performance dei vini rosé negli Stati Uniti, il nuovo approccio alla sostenibilità del Systembolaget svedese, sono solo alcune delle informazioni strategiche contenute nell’edizione 2018 di Wine Marketing>> ha detto l’autore Denis Pantini.
Altro consiglio quello di seguire con attenzione le attività di BusinessStrategies. Questa società, con base a Firenze, fornisce assistenza al finanziamento e alla realizzazione di azioni commerciali all’estero delle cantine in tutto il mondo ma soprattutto in Asia dove ha la sede di Shanghai.