IL VINO E LA RIPRESA TURISTICA 2022

Ripresa turistica 2022 spinta dall'enogastronomia

IL VINO E LA RIPRESA TURISTICA 2022

Turisti italiani attratti dall’enogastronomia. La spesa turistica straniera tornata ai livelli pre-covid. Bene agriturismi maluccio gli alberghi e manca il personale

 

Ripresa turistica 2022 spinta dall'enogastronomia

Ripresa turistica 2022 spinta dall’enogastronomia

Di Donatella Cinelli Colombini

Istat fornisce i dati ufficiali dei primi 9 mesi del 2022 che segnano un forte recupero sul 2021 anche se le presenze sono ancora sotto il 2019 . Le stime sull’intero 2022 confermano questa tendenza positiva con solo l’8,5% di presenze in meno rispetto a prima del covid.
E’ andata meglio la ricettività extralberghiera (136 milioni nei primi 9 mesi del 2022 contro i 139 milioni dello stesso periodo del 2019), mentre sono ancora gli alberghi a soffrire.

 

 

VACANZE SEMPRE PIU’ BREVI E ALL’INSEGNA DEL GREEN

La ripresa è stata trainata dagli short breacks con soggiorni da una a tre notti, che registrano un incremento del 46,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.Finalmente sono tornati gli stranieri (+94%) anche se non in numero pari agli anni pre pandemia. Nei primi 9 mesi sono 55,9 milioni e l’aumento dei voli aerei, soprattutto dagli Usa fa ben sperare in un ulteriore aumento quest’anno. Bene anche la spesa turistica straniera che, nei primi nove mesi, è stata di 33,4 miliardi poco sotto i 35,5 miliardi del 2019 (Coldiretti con dati Bankitalia).
Un grosso campanello d’allarme suona dalla mancanza di personale. Nel primo semestre 2022, nel comparto turistico allargato mancano circa 88 mila occupati (-4,4%) rispetto al 2019 e forse questa carenza è all’origine anche del mancato recupero degli alberghi, dove le presenze sono calate perché non c’era personale per accoglierle. Molti alberghi hanno dovuto chiudere un piano oppure anticipare la pausa invernale.

 

Le note liete arrivano dall’enogastronomia che ha fatto da calamita ai turisti ed è la principale motivazione di viaggio per il 17% degli italiani e influenza la scelta della destinazione del 56% dei viaggiatori.
I risultati di questo spostamento del baricentro dai musei e i monumenti alla tavola e ai luoghi di produzione del food and wine è nello spostamento dei flussi dalle città d’arte alle zone verdi comprovato dal boom degli agriturismi. Nell’estate 2022 le 24.000 strutture di turismo green in Italia hanno superato le presenze pre-covid (dati Agriturist di Confagricoltura). Il 58% dei vacanzieri visita frantoi, malghe, cantine, aziende o mercati degli agricoltori. L’Italia è in cima alle destinazioni enogastronomiche come è stato ben sottolineato nel Forum Mondiale dell’Enoturismo delle Nazioni Unite ad Alba.