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IL VINO E LA RIPRESA TURISTICA 2022

Turisti italiani attratti dall’enogastronomia. La spesa turistica straniera tornata ai livelli pre-covid. Bene agriturismi maluccio gli alberghi e manca il personale

 

Ripresa turistica 2022 spinta dall'enogastronomia

Ripresa turistica 2022 spinta dall’enogastronomia

Di Donatella Cinelli Colombini

Istat fornisce i dati ufficiali dei primi 9 mesi del 2022 che segnano un forte recupero sul 2021 anche se le presenze sono ancora sotto il 2019 . Le stime sull’intero 2022 confermano questa tendenza positiva con solo l’8,5% di presenze in meno rispetto a prima del covid.
E’ andata meglio la ricettività extralberghiera (136 milioni nei primi 9 mesi del 2022 contro i 139 milioni dello stesso periodo del 2019), mentre sono ancora gli alberghi a soffrire.

 

 

VACANZE SEMPRE PIU’ BREVI E ALL’INSEGNA DEL GREEN

La ripresa è stata trainata dagli short breacks con soggiorni da una a tre notti, che registrano un incremento del 46,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

255MILA AZIENDE AGRICOLE CON VIGNETO

UNA MEDIA DI 2,5 ETTARI VITATI NELLE IMPRESE AGRICOLE ITALIANE CON VIGNETO CON UNA CRESCITA DEL 174% SUL 2000. LE SUPERFICI MEDIE PIU’ GRANDI IN FRIULI E LOMBARDIA

 

225mila-aziende-agricole-con-vigneto-in-Italia

225mila-aziende-agricole-con-vigneto-in-Italia

Di Donatella Cinelli Colombini

In vent’anni hanno finito di esistere mezzo milione di imprese agricole con vigna. Pian piano finisce la generazione dei piccoli agricoltori che coltivavano la terra ereditata dai genitori più per passione che per profitto. I loro figli spesso preferiscono vendere a chi pratica l’agricoltura come mestiere e questo porta ad una progressiva crescita dimensionale delle imprese. Ecco che il censimento del 2020 indica in 2,5 ettari la superficie media del vigneto. Si tratta di dimensioni  ancora piccole ma tre volte superiori rispetto a quelle registrate dal rilevamento del 2000 (+174%). Nel Nord Italia la media dei vigneti è di 3,5 ettari e in Friuli Venezia Giulia sale a 5,5 ettari, 4 in Lombardia e 3,8 in Veneto dove è avvenuta la crescita maggiore.

 

Il consumo di bevande alcoliche in Italia

L’ISTAT ci mostra un’evoluzione verso il consumo occasionale (41,5%) con le donne che raggiungono quasi la parità di genere

 

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Consumi-di-vino-donne-raggiungono-la-parità-di-genere-fra-i-consumi-saltuari

Di Donatella Cinelli Colombini

Secondo l’ISTAT aumentano le bevute fuori dai pasti (30%) mentre calano al 20% i bevitori abituali.

 

LE DONNE EGUAGLIANO GLI UOMINI FRA I BEVITORI SALTUARI

La crescita delle donne è più che evidente: hanno percentuali molto più basse fra chi beve tutti i giorni (30% maschi, 10% femmine) ma hanno quasi raggiunto la parità di genere fra chi consuma alcolici ogni tanto (47% maschi, 45% femmine).
Rispetto al vino, il gentil sesso dimostra una maggiore affezione, infatti la scelta del nettare di bacco riguarda il 65% dei maschi e il 43% delle donne ma lui beve in egual misura anche birra o alcolici di altro tipo mentre lei dimostra una predilezione più netta e sceglie birra solo nel 37% dei casi e aperitivi e superalcolici nel 34%.

 

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Pisa-Facoltà-di-agraria-correlazione-fra-consumi-d’alcol-saltuari-e-titolo-di-studio

CHI HA STUDIATO DI PIU’ BEVE SPESSO MA NON TUTTI I GIORNI

Altro elemento riguarda il collegamento fra il titolo di studio e il consumo periodico di bevande alcoliche: i laureati bevono più di chi ha il diploma elementare a conferma della correlazione con i riti sociali collegati un certo status. La sorpresa arriva dall’esame dei dati sui consumatori giornalieri e il titolo di studio. In questo caso la distanza fra i due sessi è netta: qualunque sia l’età degli uomini le percentuali di bevitori abituali sono più basse per chi ha una laurea o un dottorato. Per le donne le differenze sono minori e, fra le over 65 anni, c’è addirittura un’inversione di tendenza per cui le bevitrici abituali sono soprattutto le più acculturate che forse, dopo una vita professionale più intensa, indulgono maggiormente nei piaceri del palato.
Se andiamo a vedere le regioni dove l’incidenza dei bevitori abituali è maggiore troviamo la Basilicata.

 

Italia dei raccomandati che punisce i talenti

Il caso di Linda Laura Sabbadini come simbolo di un Paese dove la carriera è fatta sulla fedeltà ai potenti e non sul merito

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Di Donatella Cinelli Colombini

Robert Engle l’economista e statistico premio Nobel 2003 mi disse << ci sono troppi raccomandati, un Paese che non premia il talento non ce la può fare>> e purtroppo la sua dura diagnosi sull’Italia, detta sorseggiando un caffè in Piazza del Campo a Siena , nel 2009, si è rivelata esatta.
Le conferme sono nella difficoltà ad uscire dalla crisi ma soprattutto nella fuga dei cervelli.
Mauro Castelli ha 31 anni vive a Lisbona dove si è trasferito dopo il dottorato di ricerca sull’ dell’intelligenza artificiale all’Universitá di Milano Bicocca. <<Tornerebbe in Italia ?>> gli hanno chiesto da “Il Giornale” e lui ha risposto di no << A differenza dell’Italia, qui in Portogallo, se hai del talento prima o poi emergi e il tuo valore viene

mauro-castelli-cervelli.in.fuga-dall'Italia-dei-raccomandati

mauro-castelli-cervelli.in.fuga-dall’Italia-dei-raccomandati

riconosciuto>>.
E’ questo il guaio, ha ragione Engle, l’Italia spreca il suo capitale umano. Una situazione visibile da Sud a Nord nelle università come nella politica. E infatti l’Human capital Index 2016 presentato al World economic forum ci mette al 34° posto mentre in testa ci sono Finlandia, Norvegia, Svizzera, Giappone, Svezia, Nuova Zelanda, Olanda, Canada … Paesi dove non ci sono poveri perché tutto funziona.
Tra le nazioni industrializzate siamo penultimi. Una situazione sconfortante che penalizza soprattutto i giovani ma non solo loro.

Il vino sigillo d’amore e mai di odio e violenza

La dedica di Linda Laura Sabbadini,vincitrice del Premio Casato Prime Donne 2013. Rimarrà  nei vigneti di Brunello  della cantina al femminile di Donatella 

Linda Laura Sabbadini

Linda Laura Sabbadini

Linda Laura Sabbadini, Prima Donna 2013, è stata scelta come simbolo del contrasto alla violenza che uccide, umilia, degrada 10 milioni di donne in Italia. Il 93% in più rispetto ai casi denunciati, una moltitudine sofferente su cui il Premio Casato Prime Donne 2013 ha cercato di riaccendere i riflettori, chiedendo norme di prevenzione più efficaci e una campagna di sensibilizzazione che sostenga le vittime e le spinga a denunciare la violenza.

Ecco il testo dettato dalla Direttrice ISTAT che, nel 2006, provocò uno choc nel nostro Paese diffondendo i numeri delle donne abusate.

 

 

 

 

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Montalcino è un luogo di elevata civiltà italiana, culla di una tradizione millenaria di convivenza armoniosa, di quell’intesa fra l’opera dell’uomo e la natura di cui le donne sono depositarie e maestre, e il vino un simbolo pacifico e festoso. Che il vino sia dunque sigillo d’amore, mai di odio e violenza, offerto a tutti dalle mani sapienti delle donne, come l’augurio perfetto che risuona nei versi della poetessa Mariangela Gualtieri:

Sii dolce con me.
Maneggiami con cura.
Abbi la cautela dei cristalli
con me e anche con te.
Quello che siamo
è prezioso più dell’opera blindata nei sotterranei
e affettivo e fragile. La vita ha bisogno
di un corpo per essere e tu sii dolce
con ogni corpo…

da “Bestia di gioia”

Tutti i vincitori del Premio Casato Prime Donne 2013

Accanto a Linda Laura Sabbadini -Prima Donna 2013- premiati Ernesto Gentili e Enzo Vizzari, Emanuele Scarci, Fiammetta Fadda e Andrea Rabissi

 

Enzo Vizzari

Enzo Vizzari

Montalcino. Dal Premio Casato Prime Donne arriva una richiesta di azioni concrete in favore delle donne ferite fisicamente e psicologicamente. Questo il senso della scelta di Linda Laura Sabbadini come Prima Donna 2013, Direttore del dipartimento di statistiche sociali e ambientali dell’Istat, diresse l’indagine ISTAT che, nel 2006, rivelò le dimensioni enormi del fenomeno fino a quel momento molto sottostimato: 6.700.000 donne oggetto di violenza fisica o sessuale, 10 milioni se si considerano anche le violenze psicologiche, un milione di donne con un passato di stupri o tentati stupri.

Ernesto Gentili

Ernesto Gentili

A fianco di Linda Laura Sabbadini, vengono premiati i contributi più significativi nella divulgazione del territorio di Montalcino, la mitica

Fiammetta Fadda

Fiammetta Fadda

terra del Brunello, dove ha sede la cantina Casato Prime Donne che promuove il Premio e, caso unico in Italia, ha un organico interamente femminile, quasi un gineceo in un mondo del vino dominato dagli uomini.
Vince il Premio Casato Prime Donne per il giornalismo a firma femminile Fiammetta Fadda con l’articolo intitolato L’italiana che scala l’hit parade della vigna, pubblicato su “Panorama” e dedicato alla sfida italiana alle vette dell’enologia mondiale.
Il premio del Consorzio del Brunello è andato a Emanuele Scarci per un articolo di taglio economico L’export spinge il vino italiano, del “Il Sole 24 ore” in cui si evidenzia come il vino italiano abbia retto alla crisi grazie ai mercati esteri e il Brunello abbia raddoppiato in soli 5 anni il suo export verso gli Stati Uniti.

Il Premio Casato Prime Donne 2013 a Linda Laura Sabbadini

A poco più di un mese dal Decreto Legge sul femminicidio, il Premio Casato Prime Donne viene assegnato al direttore ISTAT Linda Laura Sabbadini

Linda Laura Sabbadini

Linda Laura Sabbadini

Per prima, ha rivelato le dimensioni della violenza sulle donne.Linda Laura Sabbadini -Direttore del dipartimento di statistiche sociali e ambientali dell’Istat – ha rinnovato i sistemi di rilevazione dei fenomeni sociali e di genere nel nostro Paese. Nel 2006 la indagine ISTAT sulla violenza alle donne da lei diretta, produsse un vero shock in Italia. Fino ad allora, infatti, tutti stimavano il fenomeno in base alle denunce presentate, mentre la Sabbadini rivelò che quella era solamente la punta di un iceberg, perché solo il 7% dei casi arriva alle forze dell’ordine mentre il sommerso ha dimensioni enormi: 6.700.000 donne oggetto di violenza fisica o sessuale, 10 milioni se si considerano anche le violenze psicologiche, un milione di donne con un passato di stupri o tentati stupri. Un sommerso spesso sconosciuto anche alle stesse famiglie delle vittime, visto che una donna su tre, nel caso delle violenze domestiche tiene totalmente segreto ciò che subisce, non riuscendo a parlarne con nessuno.

Il femminicidio dal Decamerone a oggi

Dall’attualità agghiacciante delle statistiche ISTAT sulla violenza contro le donne alle novelle di Boccaccio drammatizzate da laLut, la storia si ripete

Ugo Giulio Lurini LaLut

Ugo Giulio Lurini LaLut

Di Donatella Cinelli Colombini
Il Premio Casato Prime Donne 2013 è l’occasione per riaccendere i riflettori sul femminicidio, nei suoi caratteri attuali e nella sua prospettiva storica con l’aiuto delle novelle del Decamerone. Giovanni Boccaccio, di cui quest’anno ricorre il settecentesimo anniversario della nascita, è conosciuto per i racconti a luci rosse ma potrebbe benissimo essere considerato il capostipite del noir all’italiana. <<Cuori di amanti asportati e fatti mangiare a mogli fedifraghe, o inviati in regalo a figlie peccatrici, fanciulle sbranate dai cani e squartate da innamorati respinti,teste di innamorati uccisi recise e sepolte per amore in vasi di basilico…>> spiegano UgoGiulio Lurini, Francesco Pennacchia, Silvia Signorini de laLut collettivo di ricerca e produzione teatrale attivo a Siena dal 1995. A loro si deve l’adattamento teatrale << DECAMERONERO 3 STORIE PER NON DORMIRE>> che verrà rappresentato nel corso della cerimonia del Premio Casato Prime Donne il prossimo 14 settembre a Montalcino e successivamente alla fattoria del Colle di Trequanda. Una lettura in chiave burlesca e ironica, come è nello stile del grande Giovanni Boccaccio, ma una realtà di violenza sulle donne che si ripete dal medioevo ad oggi con caratteri molto simili.

Turismo 2012 con stranieri spendaccioni specialmente russi

Persi 11 milioni di presenze turistiche in Italia, cala l’occupazione delle camere d’albergo ma aumenta la spesa dei turisti non europei

turisti in Italia

turisti in Italia

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Pochi dati certi per il turismo italiano dove le notti “non registrate” sarebbero, secondo l’ISTAT, il 56% del totale e addirittura in Puglia moltiplicherebbero per sei volte il dato ufficiale. Una situazione che rende dubbia ogni valutazione e soprattutto impedisce una credibile proiezione sul futuro ma Trademark, il maggior istituto italiano di rilevamento, ci prova lo stesso arrivando a un quadro con luci e ombre.
Il primo elemento nero sono le spese per la promozione: sommando quelle di tutte le regioni si ottiene una cifra doppia di quella investita dalla Spagna, tripla di quella dei francesi e dieci volte il budget USA. Ma almeno servisse! Invece si concretizza in una << vanitosa esibizione che va avanti dal 1970 … sprechi, doppioni, finti buyers, educational farlocchi, azioni e pasticci ….>> come la descrive Aureliano Bonini di Trademak mettendo l’accento sulle troppo numerose delegazioni di politici e funzionari che