
La fotografia degli italiani è nel cibo
Il rapporto COOP 2017 ci mostra la fotografia degli italiani: il cibo ha sostituito l’abbigliamento per esprimere valori, appartenenza sociale e sentimenti

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Di Donatella Cinelli Colombini, Chianti Speriore, DOC Orcia, Fattoria del Colle
Schifati dai politici, alla ricerca di un benessere psicofisico individuale che sembra la nuova religione soft che li porta più spesso al ristorante e nei centri estetici che in Chiesa. Questa la fotografia degli italiani che esce dallo studio di Albino Russo nel Rapporto COOP. Un’analisi senza veli dei nostri vizi e delle nostre virtù ma che, in 263 pagine rivela davvero tanto.
Partiamo dalle parole e dai sentimenti che suscitano in noi italiani. Quelle che non piacciono sono in ordine decrescente: politici, terrorismo, Trunp, Grillo, Lega nord, partiti, Islam, Forza Italia, Berlusconi, Renzi

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Sul lato opposto le parole apprezzate sono prima di tutto famiglia e poi cuore, Papa Francesco e ambiente-energie rinnovabili. Ci sono poi le reazioni alle parole in relazione ai concetti di passato e futuro. La sensazione di vecchio prende il nome di Berlusconi e di Grillo mentre aprono alla speranza il concetto di ambiente associato alle energie rinnovabili e al cibo made in Italy.
Alla luce delle recenti elezioni l’analisi del sentiment politico non appare troppo centrata ma è più che evidente la percezione negativa verso il mondo politico vissuto come qualcosa di vecchio e dannoso.

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Unico personaggio apprezzato è Papa Francesco che emerge all’interno di una sensibilità che sembra ritornare su valori forti: natura, affetti familiari, casa, ripresa, lavoro, volontariato, ripresa…. Eppure negli italiani va avanti una morale “fai da te” che fa crescere una nuova religione soft basata sul benessere psicofisico individuale che rifugge da ogni dogma o regola. Ecco che a fronte di una crescita delle attività di charity e di volontariato cresce anche un atteggiamento volto alla trasgressione e a comportamenti indisciplinati come il gioco d’azzardo che ha toccato livelli record (18,5 miliardi di €) anche se gli italiani sono 4 ultimo posto fra quelli che vincono di meno.
Ancora in questa logica il corpo è diventato il luogo dove raccontare la personalità, esibire i propri valori e anche dare sfoggio di libertà. Ecco che 7 milioni di italiani si sono tatuati la pelle. L’aspetto estetico è diventato fondamentale soprattutto nei maschi con la “barba-mania”. La popolazione italiana è nona nel mondo per il ricorso alla chirurgia estetica. In compenso l’abbigliamento ha perso il suo valore aspirazionale come indice di affermazione sociale e di stus symbol. La marca non ha più quel potere affascinatorio che aveva nel passato, soprattutto sui giovani. Il nuovo fashon è il cibo inteso come “terapia del benessere” messaggio della rappresentazione sociale che le persone vogliono dare di sé stesse, dei propri valori e dei propri stati d’animo. Sono quello che mangio e dunque c’è chi sceglie l’esclusività e l’eccellenza, chi il super naturale, chi è vegano, chi compra alimenti prodotti con scelte etiche…. Scelte ostentate che usano i social e il foodporn per sovraesporsi. Una persona su 4 pubblica immagini della propria esperienza gastronomica. Siamo fra i popoli che mangiano più spesso fuori casa (primi in Europa per numero di pubblici esercizi in rapporto agli abitanti) e sta avvenendo un autentico boom del food delivery che porta nelle mura domestiche le ricercatezze del ristorante.
Siamo anche un popolo impaurito. La sensazione di pericolo è aumenta del 38% dal 2012 e viene spesso collegata al numero degli immigrati giudicato troppo alto. Il risultato è un +18% nell’uso di antidepressivi, medicinali il cui consumo, soprattutto in Liguria e Toscana, tocca livelli record.