
Luca Brunelli un piccolo montalcinese diventato un gigante
Luca Brunelli presidente di AGIA ha portato i giovani imprenditori agricoli di tutte le regioni all’Enoteca Italiana per parlare di internazionalizzazione
Finalmente un montalcinese ai vertici di un’associazione nazionale!
39 anni, un passato di studi di ingegneria meccanica e di sport con il tiro con l’arco, è stato presidente del Quartiere Ruga a Montalcino e ha un’azienda che porta il suo cognome e produce un ottimo Brunello.
Luca è presidente dell’associazione giovanile della CIA Confederazione Italiana Agricoltori, uno dei tre sindacati agricoli nazionali e in questa veste guida i giovani agricoltori in una sorta di crociata perché diventino protagonisti del rilancio dell’agricoltura e del Paese <<Noi giovani di Agia ci siamo con tutta la nostra energia, il nostro vigore, il nostro entusiasmo, per tenere alto il tricolore del Made in Italy>>. Un progetto ambizioso che passa attraverso l’internazionalizzazione e la creazioni di reti in grado di sopperire al nanismo delle imprese agricole italiane.
Ma come fare?
A Siena Luca ha organizzato un vero e proprio corso e poi una tavola rotonda che ha messo i responsabili dell’export
davanti ai giovani imprenditori: Gianni Pittella Vice Presidente del Parlamento Europeo, Roberto Luongo direttore dell’ICE, Arturo Semerari Presidente di Ismea, Secondo Scanavino Vice Presidente Vicario CIA e qualche responsabile della Toscana, la regione che più e meglio di altre sa esportare le piccole e piccolissime produzioni agricole d’eccellenza: l’Assessore Gianni Salvadori, il Presidente dell’Enoteca Claudio Galletti e Vasco Galgani Presidente di Unioncamere.
Durante la tavola rotonda moderata da Alessandro Maurilli, i giovani hanno mandato messaggi di grande preoccupazione che dal Sud diventavano quasi gridi di disperazione. Parole a cui i rappresentati istituzionali hanno dato risposte molto parziali e già sentite. Quante volte negli ultimi 10 anni gli enti pubblici hanno detto che gli strumenti ci sono ma le imprese non sanno usarli mentre le imprese replicavano chiedendo altro: velocità, efficacia, minori costi e minore burocrazia. Eppure, come ha detto Roberto Scalacci – l’uomo della CIA a Bruxelles- siamo in prossimità di un boom di domanda di prodotti alimentari nel mondo: latte in India, zucchero in Russia, carne in Cina ….
In una simile situazione la sola cosa da fare è quella scelta da Luca Brunelli, insegnare le tecniche corrette di internazionalizzazione ai giovani più talentuosi perché diano l’esempio a tutti gli altri e spronare le istituzioni a confrontarsi col mondo produttivo sperando che <<l’agricoltura, e specialmente l’agricoltura giovane, si proponga come soluzione alla crisi del Paese>>.
Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini