
METAVERSO NFT AVATAR I GIOVANI WINE LOVER E I COLLEZIONISTI
Digitale del vino: forse il metaverso apre un canale con i giovani in fuga dal vino ma criptovalute e NFT sono le nuove frontiere dei collezionisti

NFT metaverso le nuove frontiere del vino virtuale per giovani e investitori
Di Donatella Cinelli Colombini
Leggo su Trebicchieri settimanale economico del Gambero Rosso <<considerando che da qui ai prossimi anni i Baby Boomer, che rappresentano lo zoccolo duro dei consumatori di vino, sono destinati a scomparire: in Usa le previsioni parlano di un -40% tra il 2028 e il 2040>>.
Mamma mia! Gli USA sono il primo mercato enoico del mondo e quello strategico per il Brunello. Speriamo le previsioni siano sbagliate.
Le possibili strade da percorrere sono diverse. Fra le principali ci sono le community ed gli NFT. Marie Mascré, Directrice Associée di SoWine, spiega a WineNews <<i consumatori hanno cambiato il loro rapporto con i brand, che ora oltrepassa l’individualità: si creano community intorno ai marchi, fondate sulla condivisione dei valori e degli stili di vita>>.La tecnologia digitale non è solo un sistema per dialogare con i consumatori giovani. La rapida evoluzione in direzione del metaverso, apre orizzonti verso la realtà virtuale VR e la realtà aumentata AR cioè verso i mondi virtuali dove l’avatar del cliente può entrare per gioco ma anche per fare business.
Rimane da capire se il consumatore di vino ama questo tipo di esperienza o invece vedrà nelle vigne, le tinaie e le bottaie vere un sollievo all’elettronica sempre più pervasiva.
Intanto le esperienze virtuali in 3D vanno avanti collegate spesso ai NFT (Non Fungible Token) e diventano la nuova frontiera del vino raro di lusso e dei collezionisti che lo comprano.
ITALIAN WINE CRYPTO BANK
L’Italian wine Crypto Bank è basata su tecnologia blockchain e viene presentata da un video girato a Dubai. In esso si spiega come l’iniziativa riunisca un piccolo numero di cantine italiane di alto livello i cui vini rari vengono proposti nel mercato dei possessori di criptovalute. Il cliente è in genere un giovane sotto i 30 anni, persone curiose che “in certi giorni hanno capacità di spesa enorme” e comprano beni da investimento cercando di diversificarli. Il vino che acquistano rimane nella banca come fosse un lingotto d’oro o un titolo finanziario. In generale i fine wines italiani hanno un rendimento del 9% all’anno. Alla fine dei 12 mesi il 50% del rendimento delle bottiglie viene pagato in vino a chi l’ha comprate.
I vini che vedo nella pagina Facebook della Italian wine Crypto Bank sono Costasera di Masi, Solengo di Argiano, Titolo di Elena Fucci, Chianti Classico di Villa Calcinaia, Banfi, Mazzei, Planeta…C’è persino un avatar sommelier con intelligenza artificiale.
WINECHAIN IN ARRIVO
Si tratta di una piattaforma di NFT Winechain.com che nasce dal super manager di Amazon, Vitabella e del San Francisco Palate Club ed è la prima offerta “wiNeFi” in pratica si tratta di un luogo virtuale dove produttori di vini prestigiosi incontrano collezionisti o gruppi di wine lover desiderosi di investire. Le bottiglie sono garantite dalla provenienza diretta dal produttore e dal sistema NFT che usa la tecnologia blockchain.
Terza iniziativa dello stesso tipo è Crurated, un nuovo club di soci di vini pregiati fondato dal direttore di Google Alfonso de Gaetano, con sede a Dubai. Anche in questo caso l’approvvigionamento delle bottiglie è diretto dal produttore e l’offerta avviene su canali digitali.
ENONAUTILUS: IL METAVERSO DELL’ENOTURISMO
Enonautilus si prepara a diventare la prima piattaforma per il turismo del vino virtuale. Gli appassionati verranno coinvolti in una serie di esperienze immersive come corsi e presentazioni oppure parteciperanno alle attività di produzione dell’uva e del vino. L’idea è di proporre esperienze giocose, facili e simili agli ambienti virtuali che i giovani frequentano sempre di più.
VINOPHILA: FIERA DEL VINO A CUI PARTECIPARE CON IL PROPRIO AVATAR
La creazione delle fiere del vino virtuali è una strada già percorsa dai principali enti fieristici – da Vinitaly con la piattaforma Wine2Wine Exhibition a London Wine Fair – sono nate soprattutto nel periodo pandemico, proponendo soluzioni alternative. Anche alcune agenzie private propongono aree espositive con showroom e buyer avatar del vino, si tratta di Vinophila, startup di Trieste Labhornet, guidata da Lorenzo Biscontin. Mi è stata presentata da Rossano Tiezzi come il <<primo metaverso dedicato al vino>>, una fiera aperta a tutti, in ogni giorno dell’anno.