
#MeToo #tunonseisola le donne del vino sono con te
Le donne del vino avanguardia del cambiamento in un settore che era totalmente maschile e ora, grazie al successo di poche, sembra essere tutto rosa

Be the Change – 2 dicembre on-line per il lavoro e la formazione delle donne nel vino
di Donatella Cinelli Colombini
Quando guardate le gare di Formula 1 quante donne vedete fra i meccanici? Negli ultimi 50 anni i Premi Nobel per la medicina assegnati a donne sono stati solo 8 in mezzo a un esercito maschile. Eppure ci sono ottimi ingegneri meccanici e ottimi medici donne.
Certi mestieri sono veri campi minati per le donne, anche per quelle molto brave.
Il vino era fra di essi.
Le donne hanno quasi ovunque meno opportunità e meno retribuzioni dei maschi, problemi a cui spesso, si aggiungono quelli familiari e quelli legati a molestie sessuali e alle violenze (93 femminicidi in Italia nel 2020).

D’Amore non si muore – Donne del Vino – Emilia Romagna
METOO E SESSISMO ANCHE NEL MONDO DEL VINO
MeToo ha cominciato a scardinare la logica della vittima complice che permetteva agli abusi di continuare indisturbati.
E il problema non riguarda solo il mondo del cinema, ma anche quello del vino. Ne sono un esempio gli imbarazzanti avvenimenti accaduti fra i Master Sommelier USA, dove gli abusi sulle candidate agli esami avvenivano da anni ad opera degli stessi insegnanti, ma solo ora sono stati contrastati da un’azione efficace e definitiva.
Il sessismo è ancora forte e viene fuori dove meno te lo aspetti. Durante il recente Wine2wine è stato citato #wineboy, un hashtag da qualche migliaio di post in cui appaiono uomini eleganti e autorevoli mentre #winegirl, che di post ne ha più di 100.000, mostra immagini molto peggiori tra nudità ed atteggiamenti sexy.
DONNE DEL VINO AVANGUARDIA DEL CAMBIAMENTO
Le Donne del Vino non dimenticano Donatella Briosi uccisa dall’ex marito nel giugno 2018. Un assassinio che ha mobilitato l’associazione ed ha toccato i cuori di tutte. In occasione del 25 novembre 2020, #tunonseisola ha coinvolto oltre 100 socie con video e foto.
Il vino al femminile è consapevole di essere l’avanguardia del cambiamento in atto. In nessun comparto produttivo le donne sono ugualmente organizzate e protagoniste del rinnovamento dello stile produttivo. Un successo che, per certi versi sembra spingerle in avanti lasciando le questioni della parità di genere e degli abusi alle loro spalle.
Un modo di procedere che forse accorcia i tempi verso la rottura del tetto di cristallo ma rischia di perpetuare la convivenza con discriminazioni e abusi per la stragrande maggioranza delle più fragili. Anzi, agli occhi dell’opinione pubblica fa sembrare risolto un problema di parità di genere che in realtà è tutt’altro che finito perché <<solo i più forti ce la fanno>>.
In altre parole le Donne del Vino sono l’avanguardia di un cambiamento in atto che ancora non è avvenuto e va alimentato in modo che la spinta positiva non si affievolisca.
I SUCCESSI DI POCHE E LA CONVINZIONE CHE LA DISPARITA’ DI GENERE SIA FINITA
Nel gennaio scorso, lo studio dell’Università di Siena ha rivelato che le imprese del vino a guida femminile non hanno il credit gap che affligge le artigiane o le commercianti. Molte delle riviste di vino più importanti del mondo si avvalgono in Italia di assaggiatrici donne (le americane Monica Larner, Kerin O’Keefe e Alison Napjus e l’inglese Jancis Robinson). Le cantine dei vini italiani più cari hanno enologhe donne Graziana Grassini e Eleonora Marconi. Il maggiore gruppo enologico italiano, la GIV, ha un DG donna Roberta Corrà……. Ma oltre a queste super donne, la stragrande maggioranza delle altre non hanno una reale parità di diritti e opportunità oppure rimangono impantanate in situazioni familiari, sociali e professionali che non permettono loro di esprimere a pieno il loro potenziale.
BE THE CHANGE L’UGUAGLIANZA PARTE DAL LAVORO
Per questo l’iniziativa “Be The Change” che sarà lanciata negli Stati Uniti il 2-3 dicembre, deve essere guardata con attenzione. Si tratta di un progetto che mira a dare sbocchi lavorativi a lungo termine e formazione alle donne nel vino. Sono a capo di questo progetto Lia Jones di Diversity in Wine & Spirits-Dws, Rania Zayyat di Wonder Women of Wine-Wwow, Cara Bertone manager di Folio Fine Wine Partners, e Philana Bouvier vice presidente per i vini di lusso di Rndc e membro del Wswas Women’s Leadership Council.
Le Donne del vino, italiane, con il progetto Future, sono già su questa strada e nei prossimi mesi faranno di più nella convinzione che dare più spazio alle donne di talento non serva solo a loro, ma sia un vantaggio per tutta l’Italia.