
Pellucci Pellaccia
Emanuele Pellucci, giornalista e assaggiatore, a cui dobbiamo il primo e principale libro sul Brunello ci racconta la sua storia da Fiesole alle Ande

Emanuele-Pellucci
di Donatella Cinelli Colombini
Pochi riescono a raccontare la propria vita come in un diario lungo 70 anni che riporta con precisione date, luoghi e nomi. Il libro autobiografico di Emanuele Pellucci descrive con precisione meticolosa il “piccolo mondo antico” di Fiesole dalla metà del Novecento. Figlio di un diplomatico, Emanuele ha trascorso lunghi periodi della sua infanzia in Svizzera ma senza mai smettere di appartenere alla piccola comunità fiesolana che, nonostante la promiscuità con Firenze, viveva una vista sua più intima e familiare quasi fosse un paese.
IL LIBRO SUL BRUNELLO DI EMANUELE PELLUCCI
L’incontro con il vino e specificamente con il Brunello di cui Emanuele Pellucci diviene il primo e principale narratore, è del 1974. Quando lui arriva a Montalcino c’è un solo albergo e una sola osteria. Incontra Franco Biondi Santi, il Conte Emilio Costanti e mia madre Francesca Colombini poco dopo Primo Pacenti e Nello Baricci insieme a tutta la generazione dei pionieri del Brunello moderno compreso Ezio Rivella enologo manager di Banfi.
Il progetto di scrivere un libro sul Brunello, che oggi appare persino banale, era in quel momento pionieristica e coraggiosa perché <<nessun editore credeva in un possibile interessamento da parte del pubblico per un libro che parlava di un vino che a quell’epoca era conosciuto soltanto dagli appassionati più avveduti>>. Persino il Consorzio gli nega un piccolo finanziamento perché il libro conteneva anche le schede delle due aziende più note ma non associate all’organismo consortile: Biondi Santi e Fattoria dei Barbi.

Valle del Douro Emanuele-Pellucci
Un libro molto importante nella storia del Brunello per l’intelligenza tecnica con cui sono descritti suolo, clima, vitigno, caratteri organolettici, regole produttive e aziende. Un libro che ha aiutato i vini di Montalcino a farsi conoscere e i montalcinesi a raccontarli correttamente. Per Emanuele segna l’inizio di un cambio di vita con viaggi continui e il passaggio dal giornalismo sportivo e di cronaca, che aveva praticato precedentemente, a quello enologico con la rivista “Civiltà del Bere”.

Grande Muraglia Emanuele Pellucci
PELLUCCI DIVENTA GIORNALISTA DI VINO E POI GIURATO NEI CONCORSI ENOLOGICI
Un pellegrinaggio continuo in giro per il mondo per partecipare a eventi, per scrivere articoli e intervistare i produttori. Nel 1981 escono l’edizione inglese del suo libro sul Brunello e “Antinori vintners of Florence” con la storia del celebre casato dei Marchesi fiorentini. Seguono il libro sul Vino Nobile di Montepulciano e la riedizione di quello sul Brunello anche in lingua tedesca. Emanuele Pellucci diventa una sorta di ambasciatore dei vini di Montalcino nel mondo.
Nel nuovo millennio il suo ottimo talento di assaggiatore oltre che la conoscenza delle più diverse regioni viticole, gli consentono di diventare giurato nei concorsi enologici internazionali. Un mondo particolarissimo quello dei concorsi, che Emanuele descrive dal di dentro con molti aneddoti curiosi.
Il libro si chiude con una galleria di VIP e la presentazione della sua bella famiglia: l’adorabile e intelligente moglie Emanuela, le figlie Agnese e Amina.
Devo ammettere di invidiare il mio amico Emanuele perché mi piacerebbe raccontare la mia vita come ha fatto lui ma so benissimo di non esserne capace.