Riccione, la carbonara e Mussolini

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Riccione, la carbonara e Mussolini

La disfida fra i bagnini dell’Adriatico decreta il re della carbonara ricetta creata a Riccione durante la guerra e trasformata in un piatto della pace

 

Riccione-2022-venti-di-guerra-e-carbonara

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di Donatella Cinelli Colombini

Poche ricette hanno una data di nascita, ma la “carbonara” ha un padre e un giorno di compleanno. Il 18 settembre 1944 lo chef Renato Gualandi del Grand Hotel Des Bains di Riccione inventò il celebre piatto per celebrare la liberazione della città da parte delle truppe alleate.

 

COME NASCE LA CARBONARA CON GLI INGREDIENTI DELL’ESERCITO ALLEATO

Proprio i generali vittoriosi fornirono le materie prime per cucinare: uova in polvere, formaggio, pasta e bacon. Una spolverata di pepe ed ecco nascere un piatto che diventerà un’icona della cucina italiana nel mondo.

 

LA DISFIDA VENTI DI GUERRA E CARBONARA

Di recente la carbonara è stata oggetto della disfida “Venti di Guerra e Carbonara” fra i bagnini della Riviera adriatica Riccione, Cattolica e Rimini. Ha vinto Cesarino Romani. Accanto alla sfida gastronomica, la città si riempiva di automezzi del 1944 jeep, autoblindi, Kubelwagen, Schwimmwagen, la Fiat 508 coloniale annunciati dalle cornamuse di una band scozzese – così come usava fare l’esercito britannico. La prossima edizione della disfida della carbonara vedrà la presenza di chef provenienti dalle nazioni coinvolte negli eventi del settembre 1944 a Riccione, quindi la Polonia, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e anche la Germania. Un modo scherzoso per mostrare come la tavola romagnola crei unità anche fra antichi nemici.

 

RICCIONE E LE VACANZE DI MUSSOLINI CHE LA PORTANO AL SUCCESSO TURISTICO

E’ bella questa gara ed è particolarmente bello il modo di trasformarla in un messaggio di pace in un luogo come Riccione che lega le sue originarie fortune a Benito Mussolini. La perla dell’Adriatico è raccontata in alcuni deliziosi opuscoli scritti da Beppe Boni. <<Riccione doveva essere il volto elegante e patinato del regime fra feste, spettacoli e ricevimento di Capi di Stato e dall’altro doveva affermare l’anima popolare dell’Italia laboriosa>>. Ecco che la villa del leader del fascismo e le persone della sua famiglia sono i propulsori al successo turistico di Riccione e ne fanno brillare l’anima festaiola con il Nirigua antesignano dei parchi divertimenti e la famiglia Savioli registi della vita notturna. Nel dopoguerra Riccione ha cercato di staccare la sua immagine da quella del Duce. Forse anche la carbonara può servire a riconciliare il presente con il passato.