Sarà vino la bevanda d’uva con 4,5° d’alcool?
Lo chiamano lower alcohol wine e gli inglesi la vogliono omologare come vino a livello europeo contro Francia, Italia e Portogallo
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Un interessantissimo articolo di Alice Green pubblicato sul “Corriere vincolo” racconta, con dovizia di dati, la strategia inglese sul “vinello”. Il Ministro della sanità britannico Earl Howe ha promosso un’azione politica anche nei confronti degli altri Paesi Europei al fine di dare il nome vino anche a bevande meno alcoliche. Attualmente il vino deve avere un minimo di 8,5% vol, ma per Howe questa soglia deve scendere a 4,5. Le autorità inglesi sono infatti convinte che i “vini leggeri” siano un’ottima arma contro l’alcolismo e per questo applicano tasse più basse alle bevande d’uva con meno di 5,5% d’alcool. Una detassazione che anche l’Australia intende adottare e, in futuro, dovrebbe originare una crescita progressiva delle aliquote via via che sale il grado alcolico.
Infatti il successo del lower alcohol wine è strettamente legato al suo basso costo e non alle istanze salutistiche, anche se è vero che il “vinello” ingrassa molto meno del vino vero. Nel 2012 le vendite di questi “vinelli” hanno toccato i sette milioni di bottiglie in UK, due in più rispetto all’anno precedente. Per questo i supermercati inglesi Tesco, Asda, Sainsbury’s e Morrison hanno firmato un accordo di “Public Health Responsability Deal” con il governo che impegna entrambe le parti a promuovere la produzione e i consumi di questi “vinelli”
Il vino a basso alcool nasce da un processo di dealcolizzazioneche, negli strumenti di ultima generazione, come lo Spinning Cone Column, lascia quasi inalterati gli aromi e il gusto originario.
Il Consumatore dei lower alcohol wine è un nuovo bevitore non una persona che conosce e apprezza il vino. In questa ottica Bernard Fontannaz di “Origin Wines” vede i “vinelli” come un competitore della birra, in grado di portare al vino nuovi consumatori giovani.
Naturalmente i difensori del vino tradizionale si sono scatenati. Nessuno contesta i vini naturalmente poco alcolici come i Moscato o i Riesling anzi, gli opinionisti più accreditati insistono sull’opportunità di puntare su quelli invece che dealcolare i vini naturalmente più alcolici.