
Sola: sostenibili organici low alcohol alternativi
Sola è la sigla che riassume le attuali tendenze del vino nel mondo: bio ed etica, ma anche salutismo e quindi poco alcol e l’essere “free from”

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Di Donatella Cinelli Colombini
C’è una nuova sensibilità che mette l’alimentazione al centro del cambiamento del mondo. La nutraceutica cioè l’utilizzo di prodotti naturali per curarsi al posto di quelli derivati dalla sintesi chimica <<l’agricoltura deve trasformarsi per rispondere alle nuove esigenze della salute umana>> ha detto Valentino Mercati patron di Aboca.
ALIMENTAZIONE PER IL BENESSERE DEL CORPO
L’alimentazione sana e salutare in Italia è diventata una religione e persino un’ossessione collettiva come ha scritto Albino Russo nella sua analisi sociologica dei consumi (Rapporto Coop 2018). Per questo l’alto contento d’alcol fa accendere il semaforo rosso specialmente alle donne che hanno meno capacità di

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metabolizzarlo.
A questo si aggiunge la richiesta di rispetto ambientale e di etica.
SOLA: SOSTENIBILE, ORGANICO, LOWER ALCOHOL ALTERNATIVO
L’analisi di questo universo valoriale che riguarda anche il vino è in GLOBAL SOLA: Opportunities in sustainable, organic & lower alcohol wine” pubblicato da Wine Intelligence, l’agenzia che più di ogni altra approfondisce le tendenze e gli stili di consumo.
VINO BIOLOGICO- ORGANICO E EQUO -SOLIDALE
Al primo posto nelle scelte dei consumatori gli “organic wines” che godono di una grande attenzione soprattutto nei Paesi scandinavi. Seguono a una certa distanza quelli con il certificato “equo e solidale” per i quali c’è poco interesse nei buyer ma una certa attenzione fra i consumatori di Regno Unito, Stati Uniti e Germania. In questa categoria sono raccolti “fairtrade” o i vini “prodotti in modo sostenibile” e “ecologico” cioè un mix dell’assunzione di responsabilità sociale, economica e ambientale di chi produce.
FREE FROM – VINI ALTERNATIVI
I vini “free from” (solfiti, vegani…) riscuotono consensi in Giappone, Finlandia e Stati Uniti, Gli orange wine interessano meno ma in certi casi spuntano prezzi molto alti. I vini ad impronta carbonica zero, al settimo posto dell’indice SOLA sono piuttosto popolari in Usa, mentre i vini a bassa gradazione, che rappresentano ancora un consumo di nicchia anche se hanno prospettive di forte crescita nei prossimi anni.
LA CONFUSIONE NEI TERMINI MA LA VOGLIA DI SOSTENIBILITA’ ANCHE NEL VINO
La cosa curiosa è che, a fronte di una grande confusione su parole come organico, biodinamico, sostenibile … c’è però una nuova consapevolezza che guida i consumi.
<< Il mainstream, con molti consumatori, in particolare quelli sotto i 45 anni, che adottano abitudini socialmente, ambientalmente ed economicamente responsabili.
Ciò richiede alle aziende di agire in modo più eticamente responsabile e più trasparente, il che naturalmente si applica anche all’industria del vino>> ha commentato Agnese Ceschi su Wine Meridian