Sveva Casati Modignani suite 405

Sveva Casati Modignani suite 405

Una bellissima storia d’amore che inizia in modo imbarazzante e finisce… Il messaggio di Sveva Casati Modignani è: la ricerca del vero amore è sempre giusto

Suite 405, Sveva Casati Modignani

Suite 405, Sveva Casati Modignani

Di Donatella Cinelli Colombini

Non importa l’età, i soldi che si possiedono, non importano neanche gli errori perché quelli sono quasi inevitabili nella vita, ma per essere felici ci vuole bontà e coraggio perché poi si trasformano in bellezza e amore.
Quando Sveva Casati Modignani che ormai ritengo una cara amica e chiamo con il suo vero nome Bice Cairati, mi disse <<sto scrivendo un libro sul lavoro>> mi aspettavo un libro diverso soprattutto perché mi confidò da dove era partita <<ho incontrato più volte Maurizio Landini, un uomo straordinario, di grande umanità>>. E Landini è un personaggio del libro che, con le dovute licenze letterarie, gli calza a pennello: onesto, grande lavoratore, appassionato e aperto.
Suite 405 (Sperling 6 Kupfer pp. 488 € 19,90) è una bellissima storia d’amore che ruota intorno a Lamberto Rissotto Loredan conte di Sant’Anna. Un ingegnere di origine veneta che aveva lasciato le sue vigne venete per creare un’impresa industriale facendo anche la gavetta in fabbrica. E’ proprio questa

Donatella e Sveva Casati Modignani Portopiccolo Trieste

Donatella e Sveva Casati Modignani Portopiccolo Trieste

esperienza diretta del mondo del lavoro che lo rende attento ai bisogni degli operai che invece i suoi manager sembrano non ascoltare. Lamberto è a Roma per un incontro di lavoro quando i suoi fornitori gli fanno trovare una escort al bar dell’Hotel Excelsior. Lui la saluta ammirando la sua fresca bellezza e stupendosi del fatto che, nell’attesa, legga Thomas Mann ma l’incontro finisce li. Poco dopo lui scoprirà che il tradimento della moglie è diventato un video virale, si precipiterà in auto a Milano per trovarla morta di infarto. Una morte che somiglia a un suicidio perché lei ha bevuto alcolici pur sapendo che le sarebbero stati fatali. Era una ex modella che nella prima giovinezza aveva subito la violenza del padre e non era mai uscita, nonostante l’aiuto di molte persone di buon cuore, da un vortice tenebroso e autolesionista. Il conte accetta il decesso con rassegnazione e si rimette a lavorare riempiendo la sua vita con un nuovo progetto sui rasoi di lusso, ma sul suo cammino riappare più volte Chiara Montini la giovane che era stata mandata a tenergli compagnia per cena quando era il cliente della Suite 405 dell’Excelsior di Roma.

Sveva Casati Modignani

Sveva Casati Modignani

Nel frattempo il sindacalista Giovanni (il Landini del romanzo) vive una storia d’amore altrettanto complicata e persino più lunga.
La storia apre le case e il cuore di due generi di persone: quelle ricche o aspiranti tali che mettono i soldi alla base di tutte le loro scelte e vivono sole, tormentate e tormentanti. Situazione che le accomuna ai personaggi toccati dalla cattiveria umana in modo così profondo che nessuno riesce a guarire. Poi ci sono quelli di solidi principi, sempre pronti ad aiutare gli altri. La bontà d’animo non sempre conduce a scelte facili e convenienti in termini economici e affettivi, ma porta alla felicità vera, quella che dura e appaga. Questo è un messaggio che scalda il cuore e spinge a leggere il libro tutto d’un fiato lasciando la “bocca dolce”.
Per finire un piccolo siparietto: ho ricevuto il libro “Suite 405” , quasi in anteprima, da Anna Pesenti Buonassisi. E stata lei, alcuni anni fa, a presentarmi Bice Cairati di cui è grande amica da anni. C’è tuttavia un piccolo particolare: quello che mi è arrivato non è il mio libro bensì quello di Mariuccia Borio, ottima produttrice piemontese che

Sveva Casati Modignani inaugura l'evento delle Donne del vino a Portopiccolo

Sveva Casati Modignani inaugura l’evento delle Donne del vino a Portopiccolo

evidentemente ha il mio. Ora il romanzo ha le pagine piegate per segnare le soste della mia lettura e non so se desidero scambiarlo con la copia di Mariuccia perché questo “legame a tre” mi diverte e segna l’affetto che lega noi tutte Donne del Vino.