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Donne del Vino a Vinitaly 2017: scelta coraggiosa che punta sulla difesa dei vitigni italiani e particolarmente su quelli più rari e quasi estinti

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Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne
Le prime due donne siamo io e Violante, il nostro stand è al Padiglione 6 D4. Da noi potrete assaggiare dei meravigliori Brunello 2012 di purissimo Sangiovese – vitigno autoctono non raro ma prelibato. Per chi ama anche il sigaro martedì alle 16 degustazione del nostro Passito di Traminer e del Chianti Classico “Mauro” dell’Agricola Tamburini con il sigaro nello stand degli amici del Toscano fra i padiglioni 7 e 8. Non mancate è a numero chiuso!

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DONNE DEL VINO
Un’azione che vedrà protagoniste la maggior parte delle Donne del Vino produttrici e si riassume nella parola autoctono. <<Durante Vinitaly 2017 i vitigni italiani saranno protagonisti di sei iniziative legate dallo stesso tema e principalmente la degustazione di vini ottenuti da viti autoctone di cui esistono meno di 50 ettari di vigneto>> ha spiegato la presidente Donatella Cinelli Colombini facendo riferimento alle tre degustazioni dedicate a Falanghina, vitigni toscani complementari del Chianti, Brunello oltre che alla distribuzione di viti pugliesi e alla carta dei vini della cena evento che concluderà Vinitaly.

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La prima e principale iniziativa sui vitigni autoctoni, sarà la degustazione, in programma domenica 9 aprile alle 15, in collaborazione con VeronaFiere. Verrà guidata da Ian D’Agata e rappresenta una pietra miliare nella riscoperta dei vitigni italiani meno conosciuti e a rischio di estinzione. D’Agata, autore del libro “The Native Wine Grapes of Italy” e direttore di Vinitaly International Academy, è uno dei maggiori esperti mondiali di vitigni autoctoni italiani. E’ stato lui a scegliere i vini da presentare a 80 giornalisti e esperti internazionali usando un criterio di priorità, rarità e rappresentatività dell’intero territorio nazionale,

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una scelta che accomuna vitigni con potenziale enologico molto diverso ma con uguale necessità di salvaguardia in una logica di conservazione del germoplasma italiano.
E’ proprio questa idea di difesa del patrimonio viticolo italiano più raro e in pericolo di scomparsa che rende straordinariamente importante l’azione delle Donne del vino. Un’azione che vuole spingere le vignaiole a un rinnovato impegno sui vitigni rari come elementi di diversità utili per dare identità enologica e maggiore attrattiva enoturistica ai territori del vino.
L’azione delle Donne del Vino in favore dei vitigni autoctoni comprende anche la degustazione di Falanghina delle produttrici della Campania e la tavola rotonda con assaggio sui vitigni toscani complementari del Chianti in alternativa ai vitigni

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internazionali. Ultimo ma non meno importante la degustazione guidata da Kerin O’Keefe sul Brunello prodotto da Donne organizzata da Wine Enthusiast al quale le Donne del Vino danno un supporto esterno.
La cena evento di mercoledì 12 aprile nel Palazzo della Gran Guardia conclude Vinitaly in modo gioioso facendo tagliare un’ enorme torta al presidente Maurizio Danese, al Direttore Generale Giovanni Mantovani e al brand manager Gianni Bruno. La serata vedrà protagoniste quattro delegazioni regionali delle Donne del vino – Campania, Liguria, Sardegna e Toscana – Ciascuna con un artigiano del gusto che effettuerà un piccolo show cooking e molte specialità regionali da gustare insieme ai vini da vitigni autoctoni provenienti dalle cantine delle donne di tutta Italia.