Vino e cavalli
Vino e cavalli intreccio magico: Incisa della Rocchetta, Sassicaia e il cavallo Ribot, Gianfranco Fino, Es e il cavallo Bruno che lavora nei suoi vigneti
Di Donatella Cinelli Colombini, agriturismo in Toscana, Fattoria del Colle
Vino e cavalli è un binomio di enorme fascino.
I più famosi sono i Marchesi Incisa della Rocchetta che oltre al Sassicaia possono vantare il cavallo Ribot della Razza Dormiello Olgiata. “Il migliore cavallo del Secolo” come lo definì la stampa internazionale dopo aver stravinto ad Ascot davanti a 100.000 spettatori sbalorditi dalla sua potenza. Ancora oggi i visitatori della celebre Tenuta San Guido di Bolgheri vedono sfrecciare i purosangue sull’anello di tufo in mezzo ai vigneti. Così come non è raro vedere il Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta intento nella lettura di riviste di ippica.
Ma non è l’unico caso di purosangue da gran premio appartenenti a produttori di vino o di cavalli con nomi di vini: Sangiovese, Merlot, Negramaro, Gutturnio senza dimenticare campioni come Bricco Uccellone. La tenuta Braida del compianto Giacomo Bologna ha una lunga storia di vino e cavalli. Luciana Rota, in un delizioso articolo de “Il Sommelier” si è divertita a cercare le assonanze virtuose.
Tignanello e Ornellaia sono anche i nomi di cavalli che negli anni ‘80 correvano vittoriosamente.
Fra le famiglie di produttori di vino allevatori di cavalli da corsa ci sono i Rocca che coltivano questa doppia passione dal 1880. Loro sono Shiraz Roc e la baia di tre anni United Roc che sta mietendo successi. Ancora famiglie di allevatori vignaioli sono i Pacelli con Laura e Carla nelle colline di Cosenza.
Poi i Drei Donà che vicino a Forlì allevano Sangiovese e cavalli. Pruno è il preferito di Enrico Drei Donà che è un amante della specialità “Completo” ed ha battezzato con il nome del suo cavallo anche il sangiovese riserva dell’azienda con cui ha ottenuto l’invito a Opera Wine da parte di Wine Spectator. La sorella Ida Vittoria, tre volte campionessa italiana di dressage ha chiamato Tornese il suo cavallo preferito e il suo Chardonnay.
Rimanendo sul tema vino e cavalli c’è poi l’enoturismo a cavallo che ha dato origine anche alla creazione di itinerari con punti di sosta in cantine con stalle e agriturismo. Si tratta di una proposta ancora allo stato iniziale ma, almeno in
Toscana, potrebbe sfruttare l’antica tradizione dei butteri . Un’esperienza di turismo a cavallo nelle regioni del vino è stata recentemente organizzata da Valentina Parodi.
Infine ci sono i cavalli da lavoro dei vigneti, quelli immortalati da tutti i wine lovers nei filari di Romanée Conti, quelli che lavorano nelle ripide sponde del Rodano di Michel Chapoutier e il cavallo di razza murgese Bruno di Gianfranco Fino. Anche questi sono cavalli da mito!