TREKKING URBANO IL TURISMO SOSTENIBILE IN CITTA’

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TREKKING URBANO IL TURISMO SOSTENIBILE IN CITTA’

VI RACCONTO COME E PERCHE’ HO INVENTATO IL TREKKING URBANO A SIENA NEL 2001 E POI, CON LO STREPITOSO STAFF DEL COMUNE, L’HO DIFFUSO IN TUTTA ITALIA

Trekking-urbano-l'avventura-comincia-sotto-casa

Trekking-urbano-l’avventura-comincia-sotto-casa

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination

Oggi ci sono itinerari a piedi in tantissime città italiane, nei negozi è possibile vedere “scarpe per trekking urbano” e ci sono medici che prescrivono “fare trekking orbano ogni giorno” come fosse una ginnastica dolce per combattere obesità, depressione, rischio infarto e osteoporosi. Insomma il trekking urbano è entrato nel vissuto di tante città d’arte e di tante persone.

COME NASCE IL TREKKING URBANO

Tutto è nato per caso nel 2001 mentre ero Assessore al turismo a Siena. Avevo incaricato il Centro Studi Turistici diretto da Alessandro Tortelli di indagare sull’impatto dei 4 milioni di turisti e escursionisti sulla vita dei residenti. L’indagine individuò la zona della città capitale del gotico, più “colonizzata” dai visitatori ma, ci fece anche scoprire come i viaggiatori apprezzassero il tragitto, dal parcheggio ai maggiori monumenti d’arte, come la visita di un museo a cielo aperto.
A quel punto capimmo che c’era una opportunità da cogliere. Con le mie collaboratrici, studiammo gli itinerari di trekking esistenti in zone collinari e montane. Poi trasferimmo la simbologia, le informazioni e i metodi in 4 itinerari di Siena dedicati a giovani esploratori, panorami, sport, arte e giardini.

 

Trekking_Urbano-turismo-sostenibile

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DAI PRIMI DEPLIANT DI TREKKING A SIENA ALLA GIORNATA NAZIONALE CHE ESPORTA IL FORMAT DI ALTRE CITTA’

Il trekking urbano non poteva rimanere circoscritto a Siena e per diffonderlo usai lo stesso metodo adottato 15 anni prima con Cantine aperte, per lanciare il turismo del vino: una giornata nazionale con un programma comune e la massima libertà d’azione dei partecipanti. Si trattava quindi di un “evento a rete” con un tema, un ufficio stampa, un depliant e un sito uguale per tutti. Alla prima edizione aderirono 12 capoluoghi di provincia e negli anni successivi questo progetto si consolidò con la partecipazione di città come Roma o Bologna. L’organizzazione della giornata permise anche di trasferire il know how su come costruire gli itinerari che infatti, ancora oggi, seguono le stesse regole ovunque.

COS’E’ IL TREKKING URBANO

Il trekking urbano è uno sport non competitivo che consiste in passeggiate che toccano luoghi d’arte meno conosciuti, punti panoramici, botteghe artigiane, mercatini … facendo scoprire la vita dei residenti e superando scale, salite e discese che allenano i muscoli oltre che la mente. Un turismo avventura che, per i residenti, inizia sotto casa e per tutti gli altri qualifica l’esperienza turistica con tante piccole scoperte. Può essere fatto in tutte le stagioni dell’anno e in tutte le ore del giorno confidando sui lampioni e i mezzi di trasporto pubblici. L’Italia è davvero un museo a cielo aperto e nessuno ma proprio nessuno conosce tutte le storie e le particolarità di ogni strada. Per questo il trekking urbano è divertente e piace.
Da un punto di vista amministrativo è sicuramente un passo avanti verso l’offerta di turismo sostenibile perché decentra i flussi rispetto alle zone troppo affollate, allunga le permanenze dei visitatori, le destagionalizza nei mesi di bassa stagione e sicuramente fidelizza i turisti trasformandoli in repeaters.
Il simbolo del trekking urbano, disegnato da Alessandro Grazi, contiene il segnale stradale di centro storico, con i cerchi concentrici, li fa attraversare da una strada di colore verde che arriva a un monumento antico. La data della giornata nazionale è stata scelta nella vigilia di Ognissanti cioè in occasione dell’ultimo ponte autunnale e, per questo, si propone come una specie di Halloween all’italiana più colto e con una magia diversa da quello statunitense.

TEMI E MODI DEL TREKKING URBANO

I primi temi delle giornate del trekking urbano rispecchiano le caratteristiche di questa nuova proposta turistica: “Trekking goloso” con l’abbinamento ai cibi tipici che, a Siena, divenne permanente con l’offerta del piatto del trekking nei ristoranti. Il tema vuol sottolineare l’opportunità di fare uno strappo alla dieta grazie alle calorie consumate nei percorsi. “Scalando le mura” cioè usa i monumenti come attrezzi ginnici, la città può allenare i muscoli a chi cerca le scale invece di evitarle. “Camminando all’indietro” in altre parole impara la storia cercando le tracce lasciate in strade e monumenti. “Città segreta” perché ovunque, anche nella città dove ciascuno vive, ci sono racconti e vicende da scoprire. “Trekking e misteri” le parti magiche e un po’ tenebrose di ogni città. Ricordo che sullo stipite di una finestra del Palazzo Pubblico di Siena era stata grafita una data e la frase “oggi qui fu ucciso il traditore”. Il primo trekking seguito dal mio successore in assessorato, nel 2011, in occasione dei 150 anni dall’Unità d’Italia, era incentrato sulle testimonianze senesi del risorgimento e scoprimmo che le donne toscane votavano e, diventando italiane, persero il diritto di voto (potevano eleggere ma non essere elette) per quasi 100 anni. Come vedete il trekking urbano è utile a tutti, allena la mente, il corpo e fa trovare nuovi amici. Forza, fatelo anche voi.