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OLIO EXTRAVERGINE 2024 DELLA FATTORIA DEL COLLE

TANTE OLIVE MA POCO OLIO, QUESTA POTREBBE ESSERE LA DESCRIZIONE DELL’OLIO EVO 2024. LA QUALITÀ E SOPRATTUTTO I PROFUMI SONO OTTIMI MA LA RESA AL FRANTOIO È BASSA

Bruschetta con l'olio nuovo

Toscana Fattoria del Colle Bruschetta con l’olio nuovo

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

E’ il profumo l’elemento caratterizzante dell’olio extravergine di olive 2024, intenso, affascinante, ricco di suggestioni che rimandano al carciofo, all’erba tagliata, alla corteccia degli alberi, alle mandorle e agli agrumi. Una vera esplosione aromatica capace di trasformare un semplice piatto di verdura cotta in qualcosa di sensuale e inebriante.

TREQUANDA DOVE NASCE UNO DEI MIGLIORI EXTRAVERGINE DEL MONDO

La Fattoria del Colle si trova a Trequanda, in una delle zone migliori della Toscana e del mondo per la produzione di olio extravergine di oliva grazie ai suoi terreni sabbiosi, alla sua posizione lontana dal mare e all’altitudine di oltre 400 metri che la proteggono dalla mosca olearia.
La fattoria ha 6 ettari di oliveti Biologici e commercializza esclusivamente l’olio dei suoi olivi.

TREKKING URBANO IL TURISMO SOSTENIBILE IN CITTA’

VI RACCONTO COME E PERCHE’ HO INVENTATO IL TREKKING URBANO A SIENA NEL 2001 E POI, CON LO STREPITOSO STAFF DEL COMUNE, L’HO DIFFUSO IN TUTTA ITALIA

Trekking-urbano-l'avventura-comincia-sotto-casa

Trekking-urbano-l’avventura-comincia-sotto-casa

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination

Oggi ci sono itinerari a piedi in tantissime città italiane, nei negozi è possibile vedere “scarpe per trekking urbano” e ci sono medici che prescrivono “fare trekking orbano ogni giorno” come fosse una ginnastica dolce per combattere obesità, depressione, rischio infarto e osteoporosi. Insomma il trekking urbano è entrato nel vissuto di tante città d’arte e di tante persone.

COME NASCE IL TREKKING URBANO

Tutto è nato per caso nel 2001 mentre ero Assessore al turismo a Siena. Avevo incaricato il Centro Studi Turistici diretto da Alessandro Tortelli di indagare sull’impatto dei 4 milioni di turisti e escursionisti sulla vita dei residenti. L’indagine individuò la zona della città capitale del gotico, più “colonizzata” dai visitatori ma, ci fece anche scoprire come i viaggiatori apprezzassero il tragitto, dal parcheggio ai maggiori monumenti d’arte, come la visita di un museo a cielo aperto.

Olio nuovo 2021 poco ma BIO e buono

Il caldo e la siccità hanno ridotto drasticamente le olive 2021 ma l’olio extravergine è pieno di sapore. La raccolta della Fattoria del Colle è già iniziata

 

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Toscana-olio-nuovo-2021-Fattoria-del-Colle

di Donatella Cinelli Colombini

La raccolta è appena iniziata ma la scarsità di olive è ben evidente: alcuni alberi sono interamente senza frutti e altri hanno dei rami belli carichi e tutto il resto della chioma vuoto. Apparentemente sono gli olivi di varietà Moraiolo quelli che hanno sofferto di più.  Per fortuna la resa in olio è buona e il gusto del liquido dorato è intenso per cui bastano poche gocce per riempire di sapore le verdure e i piatti cotti.

 

L’OLIO EXTRAVERGINE BIO DELLA FATTORIA DEL COLLE

La Fattoria del Colle ha due piccoli oliveti per un totale di 6 ettari, piantati dopo la gelata del 1985 che uccise quasi tutti gli alberi antichi. Si salvarono solo poche olivastre lungo le strade a sterro.
Negli oliveti ci sono le varietà Moraiolo e Correggiolo (frantoio) con cui produciamo un blend Dop Toscana e due monocultivar. Tutti biologici.

Toscana-olio-nuovo-2021-Fattoria-del-Colle

Toscana-olio-nuovo-2021-Fattoria-del-Colle

La zona di Trequanda, dove si trova la Fattoria, è rinomata da secoli per l’eccellente qualità del suo olio extravergine. Grazie alla sua altitudine (400 metri sul mare), alla sua ventilazione e al terreno calcareo, la qualità dell’olio è spontaneamente ottima. Anche la mosca olearia è rarissima e quindi non c’è uso di chimica. Produrre in modo biologico è davvero facile.
La raccolta avviene a mano con l’aiuto di rastrelli e reti. Ogni giorno le olive arrivano nel frantoio Sant’Angelo di Castelmuzio che dista solo pochi chilometri dalla Fattoria del Colle. La frangitura avviene a bassa temperatura (meno di 27°C) con un impianto Pieralisi. Il maestro frantoiano Paolo Bindi ha esperienza e un occhio attento per preservare la fragranza del frutto e le sue virtù salutari.
La produzione annuale è piccola e oscilla fra 10-15Hl. L’olio extravergine viene conservato al buio e a temperatura controllata in fusti di acciaio e poi imbottigliato senza filtraggio. E’ possibile acquistarlo alla Fattoria del Colle oppure online.

 

OLIO EXTRAVERGINE PER I BAMBINI

Oltre alle tradizionali bottiglie in vetro dallo scorso anno la Fattoria del Colle propone anche l’olio per bambini confezionato in barattoli metallici rivestiti da un’etichetta piena di GANGHERETTI, piccoli mostri disegnati dal pittore Alessandro Grazi. Le lattine sono piccole perchè i bambini possano prenderle in mano da soli (0,25 e 0,50 L) e hanno uno spazio dove ognuno può scrivere il proprio nome.
I Gangheretti sono i 92 folletti che leggendariamente popolano la Fattoria del Colle. Sono azzurri, odorano d’aglio e fanno continuamente degli scherzi.
L’olio extravergine è l’alimento più salutare che ci dona la natura. Per questo è importante che i bambini lo consumino regolarmente e per questo è importante conservarlo al buio, dove non ci sono odori e al fresco ma non al freddo perché congela molto prima dell’acqua. La cattiva conservazione distrugge gran parte delle capacità salutistiche dell’extravergine: l’acido oleico per esempio, un grasso monoinsaturo capace di regolare i livelli di colesterolo. L’olio evo riduce la probabilità di infarto, diabete, cancro e invecchiamento.

 

Spumante rosè Brut Metodo Classico 2018 di Donatella

Donatella Cinelli Colombini vi presenta il suo Spumante Rosè metodo classico fatto di solo Sangiovese e pensato per il tartufo bianco delle Crete Senesi

 

<<E’ un grande spumante da pasto, un’eccellenza esclusiva destinata agli amanti della Toscana e dei frutti più buoni della terra come il tartufo bianco delle Crete Senesi>> dice Donatella Cinelli Colombini presentando il rosè 2018 metodo classico prodotto in sole 1.433 bottiglie alla Fattoria del Colle.

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Spumante-rosè-di-sangiovese-in-purezza-Donatella-Cinelli-Colombini

<<I wine lovers esigenti e sempre desiderosi di novità, scopriranno un vino di grande personalità e finezza. Una piccola serie esclusiva che punta in alto>>. Lo Spumante rosè di Donatella Cinelli Colombini: unisce la freschezza tipica degli spumanti italiani all’intensità gustativa delle bollicine a lungo affinamento.

 

3 ANNI DI LAVORO PER CREARE IL NUOVO SPUMANTE ROSE’

Donatella Cinelli Colombini ha lavorato tre anni per questo risultato, preparando una vigna di Sangiovese con caratteristiche diverse da quelle destinate ai classici rossi toscani << quando Josef Reiterer mi disse di produrre più uva, per me fu uno shock>> racconta riferendosi al mitico creatore degli spumanti “Arunda”, la cantina altoatesina 1.200 metri di altitudine, che l’ha affiancata in tutto il progetto come consulente.
Per il brut rosè di Donatella Cinelli Colombini è stata costruita una sala buia e fredda (12°C) nella cantina della Fattoria del Colle. Investimenti ma soprattutto molta manualità con le tradizionali pupitre dove le bottiglie vengono girate giorno dopo giorno dalle cantiniere della prima cantina italiana con un organico di sole donne.

Spumante-rosè-metodo-classico-millesimato-brut-pupitre-Fattoria-del-Colle-Donatella-Cinelli-Colombini

Spumante-rosè-metodo-classico-millesimato-brut-pupitre-Fattoria-del-Colle-Donatella-Cinelli-Colombini

Anche il packaging ha un tocco d’autore con l’etichetta firmata da Alessandro Grazi pittore senese di fama internazionale. Dalla tela di Pienza nella texture dell’etichetta, alla coiffe ecologica fino alla capsula con la tradizionale colomba simbolo di Donatella Cinelli Colombini e alla scatola serigrafata, tutto è stato pensato per un pubblico esigente, raffinato e desideroso di piccoli gioielli esclusivi. Un pubblico che ama la Toscana e le sue tradizioni come quella di preparare vini effervescenti per matrimoni e battesimi. Una consuetudine che questo spumante ha rispettato visto che è stato bevuto in anteprima per il matrimonio di Enrico e Violante Conellicolombini JR.

 

SCHEDA TECNICA DELLO SPUMANTE BRUT ROSE’ 2018

TIPOLOGIA: Spumante Rosé Metodo Classico Brut
ANNATA: 2018

Alessandro Grazi e la sua scatola per il Brunello

Il Brunello Riserva del Casato Prime Donne ha ora una scatola creata per lui da Alessandro Grazi scultore e pittore senese che l’ha riempita di cuori

Brunello-riserva-2'15-con-scatola-Grazi

Brunello-riserva-2015-con-scatola-Grazi

IL BRUNELLO RISERVA NASCE NELLA VIGNA DI SANGIOVESE DI MONTALCINO

Il Brunello riserva nasce nella vigna. Quando le enologhe del Casato Prime Donne assaggiano gli acini di Sangiovese, prima della vendemmia, il suo destino è già deciso. Come il principe primogenito che è destinato ad essere incoronato. Alcuni anni  l’uva per la riserva è poca, altre volte non c’è affatto, ma quando la stagione è favorevole, come nel 2015, i grappoli con le caratteristiche superiori sono tanti e quasi sempre vengono dalla stessa vigna, la vigna Ardita.
A loro vengono dedicate le massime cure durante la vendemmia, la vinificazione e la maturazione in botte. Per 5 anni le cantiniere curano quello che la natura ha creato senza intervenire ma limitandosi a mantenere le condizioni ideali di temperatura, umidità, scelta del legno … in modo che la bellezza del Sangiovese di Montalcino rimanga purissima.

BRUNELLO RISERVA 2015 CINQUE STELLE

Brunello-riserva-2'15-con-scatola-Grazi

Brunello-riserva-2o15-con-scatola-Grazi

A Montalcino, nel 2015 il clima fu favorevole, con un inverno e una primavera piovosi, un luglio caldissimo, un agosto e un settembre con qualche temporale e una fortissima differenza di temperatura fra la notte e il giorno. Ma mentre a Montalcino tutto andava bene intorno ci furono allagamenti, grandinate e disastri spaventosi che spinsero  Donatella Cinelli Colombini  a chiedersi se il Sangiovese delle sue vigne si fosse improvvisamente trasformato in un San Giovese protettore. Infatti quando l’enologa Valerie Lavigne arrivò al Casato Prime Donne per decidere il calendario della vendemmia portando con lei il Professor Denis Dubourdieu preside della facoltà di enologia di Bordeaux, lui fece un solo commento sulle vigne: << impeccable>>.

BRUNELLO RISERVA 2015 RATINGS

Questo vino meraviglioso ha cominciato ad essere celebrato ancora prima che uscisse in commercio (I° gennaio 2021) da alcuni dei maggiori wine critics del mondo
94/100 Robert Parker/Wine Advocate     assaggiato da Monica Larner
94/100 Vinous Antonio Galloni        assaggiato da Eric Guido
93/100 James Suckling         assaggiato da James Suckling

Enrico e Violante aneddoti e particolari di un matrimonio da fiaba

Enrico e Violante hanno costruito la festa del loro matrimonio partendo dalla storia del loro amore, dalle persone, i sapori, i suoni …. che hanno segnato tappe importanti

 

Violante mentre indossa l'abito da sposa

Violante mentre indossa l’abito da sposa

Di Donatella Cinelli Colombini

 

Nessun wedding planner e neanche un catering …. Ma tanti “contributi eccellenti” scelti uno ad uno fino a un risultato quasi principesco ma molto, molto, molto personale.
Violante bellissima con un vestito di pizzo e organza creato appositamente per lei da un atelier di Bologna con un modello unico e capace di mettere in evidenza la sua vita sottile <<anche troppo>> ha commentato lei <<gli ultimi 15 giorni ho mangiato poco poco perché avevo paura di non entrarci>>.  Nella scelta dell’abito e dell’acconciatura ha messo lo zampino Clara Melchiorre, un’amica d’infanzia di Violante, fashion photographer che, a soli 27 anni, pubblica regolarmente su Vogue.
Su richiesta degli sposi anche i familiari hanno indossato solo vestiti di stilisti italiani.

Mentre indossava l’abito da sposa, Violante e le sue amiche hanno brindato con una magnum di Franciacorta  piena di brillanti e dedicata agli sposi da Pia Donata Berlucchi.

 

MATRIMONIO NEL BOSCO PER ENRICO E VIOLANTE

La Messa del matrimonio di Violante ed Enrico è stata celebrata nel boschetto davanti alla villa del Colle. Circostanza straordinaria perché solo chi possiede una Cappella può celebrarvi le proprie nozze e solo per limitare i rischi di contagi covid, il Vescovo Stefano Manetti ha autorizzato lo spostamento della Messa fuori dalla Chiesina di San Clemente. Ha celebrato Fra Adriano che ha preparato gli sposi alle nozze. Si tratta di un Frate Francescano originario di Grosseto e ora Parroco della Chiesa dell’Immacolata a Piombino. Condivide con Enrico la passione per i giochi di prestigio e li usa per avvicinare i giovani e insegnare il catechismo. Enrico lo conobbe alcuni anni fa a Firenze e rimase colpito dal suo approccio inconsueto ma anche dalla fede che Fra Adriano manifesta in ogni aspetto della sua vita.
Dopo la cerimonia e il fatidico SI, il lancio del riso e le bolle di sapone è iniziata la festa.

 

Violante e Carlo vanno verso l'altare pe il matrimonio

Violante e Carlo vanno verso l’altare per il matrimonio

6+ 6 SOMMELIER AIS DI AREZZO PER SERVIRE DEI VINI DA FAVOLA

Aperitivo sulla nuova terrazza sopra l’ampliamento della cantina. Panorama spettacolare sulle crete senesi e la Valdorcia e inizio di una cena tutta giocata sui piatti fiorentine e senesi. Ecco i coccoli stracchino e prosciutto toscano, ecco il panino col lampredotto ed ecco la prima chicca in bottiglia: Spumante Metodo Classico Rosè da uve Sangiovese 15 mesi sui lieviti creato per gli sposi da Josef Reiterer di Arunda con etichetta disegnata dal pittore Alessandro Grazi.
Il servizio dei vini è stato effettuato dei Sommelier della mitica delegazione AIS di Arezzo dove Massimo Rossi e Cristiano Cini (attuale Presidente regionale) hanno creato un autentico vivaio di campioni degustatori. La squadra dei sommelier era guidata da Doriana Marchi, cara amica di Violante e da Giulio Giogli.

 

Dalla storia del Colle alla novella dei Gangheretti

Il genius loci, l’anima buona della Fattoria del Colle diventa una fiaba intitolata 92 Gangheretti e poi banderuole giganti dipinte da Alessandro Grazi

Gangheretti-Alessandro-Grazi

Gangheretti-Alessandro-Grazi

Di Donatella Cinelli Colombini

Spero di non avervi annoiato con i miei racconti da vecchia signora di campagna e di accogliervi presto alla Fattoria del Colle per mostrarvi come il passato riemerga pieno di magia e di fascino. La cosa strana è che il “Genius Loci” cioè lo “spirito del luogo” che gli antichi riconobbero in specifici posti come un misterioso agente soprannaturale, agisce alla Fattoria del Colle su di me ma anche sui turisti. Chi soffre d’insonnia qui riesce ad addormentarsi senza sonnifero, chi è in preda alla depressione ritrova la serenità, tutti affermano di sentirsi rigenerati dopo pochi giorni.
Una circostanza così misteriosa ma così evidente che, durante le mie prime estati alla Fattoria del Colle, insieme agli amici che accorrevano per incoraggiarmi e aiutarmi, inventammo la favola dei Gangheretti. Nata come per scherzo per spiegare ai nostri figli le forze benigne che risiedono nella fattoria divenne sempre più consistente. Il

Gangheretti-Fattoria-del-Colle-Dorian

Gangheretti-Fattoria-del-Colle-Dorian

nome dipende dal detto toscano <<mi fai uscire dai gangheri >> cioè dai supporti metallici che tengono ancorate al muro porte e sportelli. I gangheretti sono dunque qualcosa di malizioso e dispettoso. Ma c’è anche un altro detto toscano << mi hai dato un ganghero>> cioè una fregatura e i nostri folletti sono grandi imbroglioni. Sono usciti dalla terra, hanno un colore azzurro e un odore di lavanda che ne rivela la presenza.

Di seguito trascrivo la favola dei “92 Gangheretti” dove il numero di questi folletti deriva dalla data più ricorrente nella storia della Fattoria del Colle fondata da Claudio Socino nel 1592 ebbe il suo ospite più celebre in Pietro Leopoldo d’Asburgo Granduca di Toscana e poi imperatore d’Austria morto nel 1792. Insieme alla fiaba ci sono i disegni dei Gangheretti dipinte dal pittore senese Alessandro Grazi. Sono le stesse immagini che, al Casato Prime Donne, la mia cantina di Brunello, diventano banderuole giganti, ammirate da tutti i turisti.

La moglie di coccio e altre novelle quasi vere

5 fiabe per adulti scritte da Donatella Cinelli Colombini e illustrate dal pittore Alessandro Grazi. Fantasia e storia vera, sogni e riflessioni sulla realtà

La moglie di coccio 2015 Alessandro Grazi illustrazione alla novella di D. Cinelli Colombini

La moglie di coccio 2015 Alessandro Grazi illustrazione alla novella di D. Cinelli Colombini

Dopo libri di marketing del turismo del vino e tanti ricettari Donatella Cinelli Colombini si cimenta nelle novelle. Non è impazzita ma ha dato libero sfogo alla fantasia e il risultato è strepitoso.

NOVELLE PER GRANDI E PICCINI

5 novelle per adulti e per bambini. Un taglio che rimanda alle fiabe di Calvino e Rodari per il modo giocoso di proporre metafore della realtà, messaggi sotto traccia che mettono in luce i paradossi contemporanei come la convinzione di dominare la natura oppure la mercificazione delle cose più belle e più sacre. I suoi personaggi sono da novella epica: uno chef lupo che è l’opposto dei cuochi televisivi, il folletto Dorian che sta negli specchi della Fattoria del Colle e imbruttisce i turisti meno innamorati della Toscana oppure lo spagnolo Don Garcia bello e innamorato che ci mostra come i miracoli avvengono dove meno te li aspetti.

Cena con artista: da Guido e Mariele con Fabio Mazzieri

A cavallo dell’anno, nel Palazzo Pubblico di Siena ci mostra i pittori senesi che hanno dipinto il Palio: Fabio Mazzieri, Alessandro Grazi e tanti altri

Fabio Mazzieri e la sua opera nel Palazzo Pubblico di Siena

Fabio Mazzieri e la sua opera nel Palazzo Pubblico di Siena

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Due padroni di casa simpatici, intelligenti e giramondo, Mariele e Guido Sani -cardiochirurgo lui storica d’arte lei . Una casa nel cuore di Siena, bella, raffinata ma senza la minima ostentazione e con una vista spettacolare sulla Basilica di San Domenico. La grande chiesa gotica, austera e maestosa, sembra una celebrazione perenne della sua più grande parrocchiana, Santa Caterina .
La cena è deliziosa con insalate e passati arricchiti da spezie e semi rari. Mariele mangia poco ma prepara piatti di alta cucina. A casa loro ci sono sempre persone molto interessanti: architetti, storici, scrittori, chirurghi, così come amici della Contrada della Selva, che Guido considera la sua seconda casa.
Stasera c’è Fabio Mazzieri un pittore con opere in Francia, Germania, Palestina, Stati Uniti e ovviamente Siena. E’ reduce dall’inaugurazione della Mostra collettiva “A cavallo dell’anno” che rimarrà aperta nel Palazzo pubblico di Siena fino al 30 gennaio con le opere dei pittori locali che hanno dipinto il Palio.

Alessandro Grazi un senese a colori

I pittori sono di due tipi: i geni che dipingono come Leonardo da Vinci e i pittori geniali come Caravaggio. Alessandro Grazi è della seconda tipologia

Palio 2007 Alessandro Grazi

Palio 2007 Alessandro Grazi

Ha un istinto straordinario. Lui vede a colori e trasforma le idee in frasi e immagini che diventano un tutt’uno. Nella formella simbolo della vendemmia 2008 realizzata per il Consorzio del Brunello, mentre crollavano le borse e il quadro internazionale diventava sempre più incerto, Alessandro dipinse una mano aperta con la scritta “Dai una mano alla pace”. Nel 2010 la stessa formella era dedicata all’unità d’Italia e la donna turrita simbolo della nostra nazione diventò una donna vera con la fortezza di Montalcino in testa.
Questo è Alessandro Grazi, genialità, istinto e trasgressione. Un artista vero: pitto, grafico e poeta. Un artista senese che sente il colore con forza, come se la tavolozza di Duccio, Ambrogio Lorenzetti, Sano di Pietro fosse ora nelle sue mani. Il suo è un colore scuro e brillante come uno smalto, con tinte accostate per contrapposizione che ne esaltano l’intensità.
Alessandro è della contrada dell’Istrice. Dopo un Palio vinto saltò di gioia fino a rompersi i legamenti di un ginocchio. Per questo l’esecuzione del drappellone nel 2007 è stato per lui un’esperienza umana e professionale decisiva. La prima idea era quella di un cilindro. Poi accettò di realizzare il primo Palio dipinto davanti e dietro ma modificò il profilo esterno animandolo con le teste dei cavalli. Il Palio dedicato al volontariato è commentato dalla critta “La tua volontà è la mia salvezza”. E’ un drappellone bellissimo che ora è conservato nel museo della Contrada dell’Oca.

E l’arte va in campagna

Quando sedersi davanti al panorama è un’avventura creativa: i “Punti di vista” di Carlotta, Giuditta e Annibale Parisi

Giuditta Carlotta Annibale Parisi

Montalcino Giuditta Carlotta Annibale Parisi Casato Prime Donne

Bisogno di grandi spazi, nuove motivazioni e un nuovo rapporto fra lo spettatore e l’istallazione artistica spingono un crescente numero di artisti fuori dai palazzi, dai musei e dalle piazze. Nei vigneti di Brunello ce n’è un’intera serie dedicata alle donne e al territorio: una chianina a grandezza naturale che diventa specchio che incorpora il paesaggio, banderuole giganti, lastricati parlanti…..
L’istallazione che è appena stata realizzata è di  Carlotta, Giuditta Annibale Parisi e si intitola “Punti di vista”. Viene eseguita in occasione del Premio Casato Prime Donne 2013 in un’azienda dove l’attività di produzione del vino è, caso unico in Italia, totalmente al femminile. <<“Punti di vista” entra a far parte delle istallazioni, di artisti toscani, che anno dopo anno, accompagnano le dediche delle vincitrici del Premio Casato Prime Donne>> ha detto Donatella Cinelli Colombini che ha voluto questo museo all’aria aperta anche per sottolineare la dignità del territorio agricolo <<uno spazio che ha diritto dello stesso rispetto di quello urbano>>.

Casa in centro storico a Siena per Carlo e Donatella

Piccola ma raffinata e molto accogliente, è la casa cittadina di Donatella Cinelli Colombini e suo marito Carlo Gardini che qui è persino nato 

Casa_Siena_salotto

Casa_Siena_salotto

E’ nella Contrada dell’Oca, nel cuore medioevale di Siena, a pochi metri da Piazza del Campo. Sotto c’è il negozio Toscana Lovers la boutique del miglior artigianato della regione. L’edificio era anticamente un convento e della struttura originaria conserva ancora la scala interna con gradini altissimi e incastellatura in legno.
L’appartamento di Carlo e Donatella è stato restaurato due anni fa secondo le indicazioni dell’Architetto Massimiliano Melchiorre. A lui si deve il particolarissimo pavimento in resina e botticino oltre alle porte in noce italiano su cui sono applicati grigliati metallici dal profilo sinuoso. Le stanze sono molte ma tutte molto piccole. Anche i tre bagni, con rivestimenti color lavagna, sono sfruttati al centimetro.
L’arredamento alterna mobili di design con pezzi d’antiquariato in alcuni casi molto belli. Anche i quadri sono di epoche diverse dal Seicento al contemporaneo Alessandro Grazi.

Casa da single per Violante

Violante Gardini la Cinellicolombini Jr ha finalmente una casa tutta sua e invita gli amici a raffica. Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Una minicasa di 40 m2 arredata con la cura e l’entusiasmo di chi realizza il suo primo alloggio da single. Tutta sua e quindi in

Violante_Gardini_casa1

Violante_Gardini_casa1

uno stile completamente diverso da quello amato dai suoi genitori. A Carlo Gardini e Donatella Cinelli Colombini piacciono i mobili antichi,  a Violante quelli moderni e colorati. I genitori adorano le case grandi, Violante preferisce quelle piccole anche perché le deve pulire da sola.

Camera con bagno, soggiorno con cucina e un bagno per gli ospiti.

La stanza giorno è calcolata al centimetro in modo da metterci  anche un divano letto da usare nel caso arrivino amici.

La camera è quella dei nonni paterni, in stile art déco, bella ma un po’ incombente per cui è stata ravvivata con la lucidatura del legno e nuove tappezzerie di colore azzurro. La testiera e il fondo del letto sono stati tolti per guadagnare spazio e al loro posto ci sono confortevoli cuscini che permettono di leggere a letto.

Il Drago e le 8 colombe

Siamo nel capodanno cinese e inizia l’anno del drago. L’anno magico per questo vino che cambia completamente.

Nuova annata, nuovo uvaggio, nuovo nome e nuovo packaging per il Drago di Donatella Cinelli Colombini.

Le colombe del nome simboleggiano le donne  e fanno riferimento allo staff, caso unico in Italia, tutto femminile delle cantine. Con l’arrivo dell’enologa Valerie Lavigne le colombe aumentano di numero e il nome del vino cambia: era “Il Drago e le 7 colombe” ed è diventato “Il Drago e le 8 colombe

Il Drago e le 8 colombe in carne e ossa

Il Drago e le 8 colombe in carne e ossa

Al contrario il Drago evidenzia la presenza maschile in azienda – nessuno ha mire discriminatorie –  ed è impersonato da Carlo Gardini, marito di Donatella e grande appassionato di vino.

L’arrivo di Valerie Lavigne segna l’inizio di una seria riflessione sui vitigni italiani e le loro possibilità di bland per la produzione di vini di alta qualità e capaci di affrontare i mercati stranieri. Da qui la valorizzazione del Sagrantino, un vitigno molto usato in Umbria che dista circa 20 km dalla Fattoria del Colle e appartiene allo stesso ambito geografico. Per il momento la coltivazione del Sagrantino è limitata a pochi filari di vite ma presto sarà possibile vendemmiare l’uva di un secondo piccolo vigneto.