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I ristoranti specializzati: ecco la nuova tendenza

Seguiamo Allan Bay alla scoperta dei ristoranti specializzati, nuova tendenza che punta su un solo argomento: fritti, risotti, cozze… e sfonda

Ristorante-specializzato-Fogo-de-Chao-carne allo spiedo

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Di Donatella Cinelli Colombini, Toscana, agriturismo, Fattoria del Colle

Un post di Facebook scritto da Allan Bay è il punto di partenza per una riflessione sulle nuove tendenze della ristorazione. Inizio con qualche parola su Allan un uomo, colto, curioso, anticonformista, acutissimo e piacevole che frequenta da anni Montalcino dove, in passato, ha avuto persino una casa. Allan è un bocconiano che ha lasciato le attività commerciali per seguire la sua maggiore passione: la gastronomia. Dal 1995 scrive di cucina sul “Corriere della Sera” e pubblica i suoi libri con Feltrinelli cercando di convincerci che la cucina non è un dono innato ma una cultura accessibile a tutti.

Nella sua pagina Facebook ci sono autentiche perle di saggezza come questa sui

Ristorante-specializzato-ostriche

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ristoranti specializzati cioè quelli che propongono << solo cozze, solo ostriche, solo frittate, solo carne alla griglia, solo tante altre cose – ma anche solo hamburger, solo sushi e solo pizza. Solo va preso fra virgolette: vuol dire che la maggioranza dei piatti proposti rientrano in quella categoria>>

L’avanzata degli specializzati corrisponde alla crisi del modello “ristorante abituale” dove il cliente va quando non vuole cucinare in casa per sé e per gli amici. Secondo Allan, e io concordo completamente, a uccidere “la trattoria sotto casa” sono l’avanzata dei piatti pronti, confermata anche dal Rapporto Coop 2016. Le preparazioni che permettono di consumare la cena a casa senza cucinare.

4 stelle per la vendemmia di Brunello 2013

<<Pensare locale agire globale>> la lezione di marketing di Oscar Farinetti a Benvenuto Brunello

 

Benvenuto Brunello piastrelle delle vendemmie

Benvenuto Brunello piastrelle delle vendemmie

Di Donatella Cinelli Colombini 

6 ore da Barolo a Montalcino e Oscar Farinetti arriva per presentare la piastrella celebrativa della recente vendemmia di Brunello: 4 stelle e una lezione di marketing che ne vale 100. Il creatore di Eataly ha disegnato sulla mattonella il mondo con ben visibili l’Italia e la Toscana da dove parte una spirale che finisce in un bicchiere. In basso la scritta “Pensare locale agire globale”. <<E’ il contrario di quello che dicono i manuali di economia>> dice Oscar << ma solo così riusciremo a portare le eccellenze alimentari italiane nel mondo come avete fatto voi di Montalcino>>. Come dargli torto, del resto ha dimostrato con i fatti di aver ragione.
La piastrella è ora esposta all’esterno del duecentesco

Benvenuto Brunello piastrelle delle vendemmie

Benvenuto Brunello piastrelle delle vendemmie

Palazzo Pubblico di Montalcino insieme a quelle delle vendemmie precedenti. Una sorta di calendario del Brunello firmato da personaggi celebri: Sandro Chia, Oliviero Toscani, Prada, Emilio Giannelli….

Ma torniamo alla valutazione della vendemmia 2013. Una vendemmia “vecchio stile” caratterizzata da piogge primaverili che hanno ritardato il ciclo vegetativo come ha detto il meteorologo Simone Orlandini. L’enologo Paolo Vagaggini ha mostrato i caratteri dell’annata con un rigore scientifico e una chiarezza esemplari: polifenoli totali e antociani simili al mitico 2010. Dove invece questa annata si differenzia radicalmente dalla sei precedenti è nella gradazione alcolica più bassa e nell’acidità totale nettamente più alta.