Alessandro Grazi un senese a colori
I pittori sono di due tipi: i geni che dipingono come Leonardo da Vinci e i pittori geniali come Caravaggio. Alessandro Grazi è della seconda tipologia
Ha un istinto straordinario. Lui vede a colori e trasforma le idee in frasi e immagini che diventano un tutt’uno. Nella formella simbolo della vendemmia 2008 realizzata per il Consorzio del Brunello, mentre crollavano le borse e il quadro internazionale diventava sempre più incerto, Alessandro dipinse una mano aperta con la scritta “Dai una mano alla pace”. Nel 2010 la stessa formella era dedicata all’unità d’Italia e la donna turrita simbolo della nostra nazione diventò una donna vera con la fortezza di Montalcino in testa.
Questo è Alessandro Grazi, genialità, istinto e trasgressione. Un artista vero: pitto, grafico e poeta. Un artista senese che sente il colore con forza, come se la tavolozza di Duccio, Ambrogio Lorenzetti, Sano di Pietro fosse ora nelle sue mani. Il suo è un colore scuro e brillante come uno smalto, con tinte accostate per contrapposizione che ne esaltano l’intensità.
Alessandro è della contrada dell’Istrice. Dopo un Palio vinto saltò di gioia fino a rompersi i legamenti di un ginocchio. Per questo l’esecuzione del drappellone nel 2007 è stato per lui un’esperienza umana e professionale decisiva. La prima idea era quella di un cilindro. Poi accettò di realizzare il primo Palio dipinto davanti e dietro ma modificò il profilo esterno animandolo con le teste dei cavalli. Il Palio dedicato al volontariato è commentato dalla critta “La tua volontà è la mia salvezza”. E’ un drappellone bellissimo che ora è conservato nel museo della Contrada dell’Oca.