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Due padri e due figlie artisti a Montalcino

Annibale e Carlotta Parisi, Roberto e Costanza Turchi …. a Montalcino la creatività artistica contagia intere famiglie

Disegni di sogni Montalcino fino al 14 settembre

Disegni di sogni Montalcino fino al 14 settembre

Di Donatella Cinelli Colombini

4 artisti in mostra nel Palazzo Pubblico di Montalcino fino al 14 settembre “Disegni di Sogni“. Chi pensa di trovare qualcosa di provincialotto o rozzacchiotto rimarrà sbalordito. I nostri 4 artisti si esprimono con una compiutezza, con una forza e con un’originalità che entusiasmano.
I genitori più intellettuali e le figlie più istintive. I genitori più autodidatti, le figlie con un percorso formativo più solido: Carlotta Parisi a Milano per studiare disegno e illustrazione, Costanza Turchi a Firenze dove diventa stilista di moda.
4 personalità feconde, con forti messaggi e grandissima sensibilità. Ma anche molto diverse.

Roberto Turchi, Carlotta Parisi, Costanza Turchi, Annibale Parisi

Roberto Turchi, Carlotta Parisi, Costanza Turchi, Annibale Parisi

I piccoli quadri di Roberto Turchi richiamano Sassetta e Sano di Pietro per i colori scuri come smalti e giustapposti con squisita eleganza. Ma il ricordo della pittura medioevale senese si ferma qui, gli altri riferimenti culturali sono assolutamente contemporanei anche se rimangono nello sfondo di una poetica assolutamente personale. Le immagini bidimensionali sono usate come simboli e Roberto sembra divertirsi a ricomporle in un gioco che nasconde e ironizza sui significati. E’ poi lui stesso a guidarci nella comprensione usando un filo rosso che unisce le immagini come il filo d’Arianna oppure ponendosi all’interno delle tele come attore protagonista.
Costanza Parisi ha ripreso le teste calve dipinte da Roberto Turchi in alcune delle sue sculture di cartapesta. Un soggetto nuovo, per lei, che ci ha abituato a stupende donne con capelli al vento. Busti con teste piccolissime e volti sognanti. Piccole sculture dipinte che spesso si immedesimano negli alberi e nelle case della Val d’Orcia.

E l’arte va in campagna

Quando sedersi davanti al panorama è un’avventura creativa: i “Punti di vista” di Carlotta, Giuditta e Annibale Parisi

Giuditta Carlotta Annibale Parisi

Montalcino Giuditta Carlotta Annibale Parisi Casato Prime Donne

Bisogno di grandi spazi, nuove motivazioni e un nuovo rapporto fra lo spettatore e l’istallazione artistica spingono un crescente numero di artisti fuori dai palazzi, dai musei e dalle piazze. Nei vigneti di Brunello ce n’è un’intera serie dedicata alle donne e al territorio: una chianina a grandezza naturale che diventa specchio che incorpora il paesaggio, banderuole giganti, lastricati parlanti…..
L’istallazione che è appena stata realizzata è di  Carlotta, Giuditta Annibale Parisi e si intitola “Punti di vista”. Viene eseguita in occasione del Premio Casato Prime Donne 2013 in un’azienda dove l’attività di produzione del vino è, caso unico in Italia, totalmente al femminile. <<“Punti di vista” entra a far parte delle istallazioni, di artisti toscani, che anno dopo anno, accompagnano le dediche delle vincitrici del Premio Casato Prime Donne>> ha detto Donatella Cinelli Colombini che ha voluto questo museo all’aria aperta anche per sottolineare la dignità del territorio agricolo <<uno spazio che ha diritto dello stesso rispetto di quello urbano>>.

“Punti di vista”, ecco il paesaggio visto da donne d’autore

Carlotta, Giuditta e Annibale Parisi -tre artisti in uno- che giocando trasfigurano gli oggetti e fanno entrare in una realtà più vera

Annibale Carlotta Giuditta Parisi Montalcino Punti di Vista

Annibale Carlotta Giuditta Parisi Montalcino Punti di Vista

Tra i vigneti di Brunello, tre artisti montalcinesi propongono un’istallazione che sembra un gioco e invece aiuta a riflettere sul concetto di visione e di genere. Un mucchio di ghiaia con delle carrette in metallo appoggiate sopra, ma le carrette capovolte sono “poltrone” e il luogo è particolarmente adatto per guardare la bellissima campagna intorno. E’ un invito ai visitatori? Certo che si! Sulle carrette sono stati dipinti profili di donne. Echi di Léger, Picasso, Modigliani, Gauguin, Frida Khalo, Matisse e uno nella poetica di Carlotta Parisi … anche questo è un gioco? Evidentemente si. Una situazione sospesa fra la quotidianità del lavoro e il sogno con le sue trasfigurazioni rivelatrici di una realtà ancora più vera.
Ecco che l’istallazione di Carlotta, Giuditta e Annibale Parisi è una riflessione sul concetto di visione: la realtà che cambia a seconda del punto di osservazione, gli oggetti che si trasformano grazie alla fantasia, le donne che sono viste in un modo diverso nel corso del tempo e loro stesse hanno del mondo una visione “di genere”.
“Punti di vista” fa parte di una serie di opere, create da artisti toscani, per accompagnare le dediche delle vincitrici del premio Casato Prime Donne. Quasi un museo all’aria aperta voluto da Donatella Cinelli Colombini vicino alla sua cantina tutta al femminile. Il tema donna è qui un imperativo categorico e i tre Parisi l’hanno riempito di contenuti nuovi e decisamente intriganti.
Qui racconteremo la nascita di “Punti di vista” con i personaggi e gli episodi che hanno portato all’opera compiuta. Una famiglia di artisti, i Parisi, simile alle botteghe dei pittori medioevali dove ognuno aveva un ruolo nella produzione dell’opera d’arte.

Woods una biblioteca dove i libri sono alberi

Woods una delle mostre più entusiasmanti che abbia mai visto, al Castelluccio La Foce, fa scoprire la storia, l’arte, la leggenda e la botanica del bosco

Castelluccio-La-Foce-Woods-Giuditta-Parisi

Castelluccio-La-Foce-Woods-Giuditta-Parisi

Bellissima, perché inconsueta, direi persino geniale ( aperta fino al 5 agosto dalle 16 alle 20).  Prima di tutto il posto in cui è allestita:  Castelluccio – La Foce, fra Montepulciano e Chianciano, un castello con un panorama immenso che si ammira dall’alto come in un quadro di Piero della Francesca. E’ il luogo reso celebre dal libro “La guerra in Val d’Orcia” di Iris Origo, forse il racconto più bello sulla seconda guerra mondiale in Toscana. Io e mio marito Carlo arriviamo con imbarazzante ritardo. Ci aspettano Annibale e Giuditta Parisi (la grafica che ha disegnato l’etichetta del nostro Brunello riserva) , padre e figlia, amici da vecchia data, con un talento artistico impressionante anche se diverso.

Dentro il castello incontriamo Mario Morellini che letteralmente ci insegna i misteri del fuoco. Con lui impariamo a usare la pietra focaia, scopriamo che l’esca è un fungo e che i profumi dei diversi legni sono percepibili solo sfregandoli con una tecnica polinesiana descritta da Melville. Insomma usciamo dal suo laboratorio letteralmente affascinati ma quello che è arrivato dopo ci sbalordisce ancora di più.