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Screaming Eagle il nuovo mito del vino

Costa quattro volte più di Chateau Lafite, Screaming Eagle è un vino cult avvolto dal mistero e sostenuto dagli stratosferici punteggi di Robert Parker

Screaming-Eagle

Screaming-Eagle

Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello, Casato Prime Donne

L’inizio dell’articolo di W. Blake Gray per Wine Searcher colpisce: Screaming Eagle e il suo proprietario Stan Kroenke appaiono come inaccessibili e misteriosi. <<This is a brand that makes its money through mystique. Everyone has heard of it, but few have tasted it.>> questa cantina fa soldi con il suo mito quasi mistico. Tutti ne hanno sentito parlare ma pochissimi hanno assaggiato il vino.
Se c’è un modo per incuriosire sulle 10 cose che tutti vorrebbero sapere Blake Grayl ha trovato.
Screaming Eagle Cabernet Sauvignon è un vino cult vino fino dalla nascita. La prima annata, 1992, ebbe 99/100 da Robert Parker e la sei litri di questo vino, battuta a

Screaming-Eagle

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un’asta benefica, nel 2000, per la vertiginosa cifra di 500.000 Dollari è considerata la bottiglia più cara del mondo. Le quantità limitate, la lista d’attesa dei clienti e i punteggi altissimi di Robert Parker che spesso gli ha assegnato 100 centesimi, hanno fatto lievitare i prezzi fino a una media di 3.000$. Prezzi che non sono affatto scesi quando i punteggi dei critici sono stati più bassi.

Rothschild i banchieri vignaioli

Dalle immense ricchezze della finanza a un fiuto strepitoso per i vigneti d’eccellenza. Ecco Eric de Rothschild di Chateau Lafite

eric-de-rothschild

Eric-de-Rothschild

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

La dinastia Rothschild inizia nel 1744, con la nascita di Mayer Amschel nel ghetto di Francoforte, fu lui a creare la banca e a mandare i suoi cinque figli nei cinque principali centri finanziari europei creando una rete d’affari formidabile. Nel corso dell’Ottocento, quando erano al suo apice, i Rothschild possedevano il più grande patrimonio privato del mondo, nonché, di gran lunga, la più grande fortuna nella storia del mondo.
I due rami francesi della famiglia possiedono due dei vigneti più celebri e celebrati: il ramo che il fondatore aveva originariamente inviato in Francia acquistò Chateau Lafite, l’altro, discendente dai Rothschild inglesi, acquistò Château Mouton a Pauillac.

Lafite

Lafite

Oggi il Rothschild group è uno dei gruppi di finanza privata più grandi del mondo, con filiali in 42 Paesi, un’influenza immensa sull’economia del pianeta, grandi collezioni d’arte, ma niente come i grandi vini delle loro vigne li rende orgogliosi e invidiati.
Qui vi racconteremo di Chateau Lafite il castello principesco che ha come simbolo lo stemma Rothschild con il pugno chiuso sulle cinque frecce che simboleggiano le cinque dinastie create dai figli di Mayer Amschel nelle piazze finanziarie d’Europa e il riferimento al Salmo 127 della Bibbia: “Come frecce nelle mani di un guerriero” . I Rothschild infatti sono ebrei.

Gian Piero Staffa ci racconta di Vini buoni e veri falsi

Gian Piero Staffa, bolognese, grande velista, grande collezionista e commerciante di ottimi vini ci racconta dei vini falsi e dei falsi intenditori

fakes sinistra autentiche e destra false bottiglie

fakes sinistra autentiche e destra false bottiglie

Ho preso il primo stipendio a 19 anni e la prima cosa che feci fu quella di cercare gratificazione avendo finalmente qualche soldo in tasca. Quindi me ne andai in enoteca ed acquistati due bottiglie per me, fino a quel momento inavvicinabili Erano due Brunelli di Montalcino, uno della Fattoria dei Barbi e l’altro di Biondi Santi. Perche’ proprio Brunello e non un altro vino? Perche’ per me, curioso di vino piu’ che appassionato, il Brunello era un vino mitico, costosissimo, inarrivabile, il vero oggetto del desiderio. Una cosa prima di tutto da possedere per uno che fino ad allora il vino lo consumava sfuso ed in osteria quando se lo poteva permettere. Aprii le bottiglie e fu una delusione per entrambe: troppo tannino, troppa acidita’ per uno abituato alla bonarda ed il lambrusco mantovano. Dovevo farne di strada per capire un vino d’eccellenza e chissa’ quanta ancora ne dovro’ fare. Adesso di vino in magazzino ne ho qualche decina di migliaia di bottiglie ( oh, badate bene, il vino lo vendo, mica me lo bevo tutto) ma nella mia cantina personale mantengo circa 2000 bottiglie, tutte diverse, tantissime annate e da molti Paesi del mondo. Su una scansia ci sono anche alcune bottiglie di Romanée Conti, Petrus, Chateau Lafite e Penfolds Grange.