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Il grande fratello del vino: dimmi cosa bevi ti dirò chi sei

Si chiama YouGov ed è un nuovo sistema inglese per profilare i consumatori on line. Sembra un gioco ma forse è un sistema di indagine anche troppo invasivo

Dom Pérignon

Dom Pérignon

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

YouGov fornisce informazioni sullo stile di vita dei consumatori basandosi sulle loro affinità verso marchi, persone o organizzazioni. The Drinks Business, l’informatissimo sito inglese su tutto ciò che arriva nel bicchiere, gli ha dedicato un articolo che oscilla fra l’ironia e il timore circospetto. Si perché 2,5 milioni di risposte in 11 nazioni non sono poche e le particolarità che vengono fuori lasciano davvero sbalorditi.

Gloria Gaynor

Gloria Gaynor

Per esempio il consumatore di Jack Daniels tende a votare a destra, passa il suo tempo libero giocano al computer o facendo box e guida un’Audi. Ovviamente i profili riguardano solo brand diffusissimi ma arrivano a dettagli sorprendenti.
Chi beve Don Perignon è un uomo d’affari di sessant’anni il cui piatto favorito è l’aragosta. Ha una Jaguar e la sera adora guardare Gosford Park, che è il suo film favorito, oppure ascoltare Gloria Gaynor.

Sono Champagne i marchi del vino più forti

Sul podio Moet et Chandon, Don Pérignon, Veuve Clicquot. Tra i primi 20 brand mondiali del vino nessun italiano ma quasi solo colossi francesi e statunitensi

Moet et Chandon 1

Moet et Chandon 1

Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini

La classifica arriva da Intangibile Business, viene pubblicata ogni anno e riguarda i maggiori brand mondiali di bevande. Ovviamente in testa ci sono gli alcolici, con Johnnie Walker, Vodka Smirnoff e Martini nelle prime tre posizioni. Il primo vino è Moet et Chandon al sedicesimo posto. Intangibile Business valuta la forza del brand  con 10 esperti di riconosciuta fama internazionale, in base alla dimensione produttiva, alla capacità di espandersi, al prezzo dei prodotti e al numero dei mercati raggiunti. Si tratta dunque di un giudizio sulla parte immateriale del prodotto senza alcuna attinenza con la sua qualità intrinseca. Intangibile Business è una società in grado di valutare i brand più diversi e offre i suoi servizi anche a studi legali e banche quando devono sapere il prezzo di un marchio. Fra i suoi clienti ci sono il gigante dei viaggi TUI e l’Oréal regina dei prodotti per capelli. Sono venuta a conoscenza dei suoi studi sui marchi “in bottiglia” tramite  inumeridelvino inesauribile fonte di notizie utili.

Cinque Champagne e qualche sorpresa per una cena Gourmet

Cena dello Champagne per i Gourmet di Siena al Convito di Curina con lezione di Andrea De Agostini appena ammesso nell’Ordre des Coteaux de Chamagne

Andrea De Agostini cena dello Champagne per i Gourmet

Andrea De Agostini cena dello Champagne per i Gourmet

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
E’ lui che spiega ai Gourmet di Siena, guidati da Alessandro Bonelli, la storia, il vocabolario e gli abbinamenti dello Champagne durante una cena dal menù particolarmente raffinato. Ecco l’antipasto: baccalà mantecato con purè di ceci ,mousse di raviggiolo e bottarga di Orbetello in foglia di zucchini.
Prima e principale raccomandazione di Andrea De Agostini è quella di non fermarsi ai marchi più grandi ma cercate fra i piccoli produttori nelle petit maison che esprimono meglio il territorio. Solo così è possibile districarsi fra 300 milioni di bottiglie di Champagne che nascono su suoli molto diversi e in zone anche distanti. I vigneti che producono le bollicine più famose del mondo sono divisi in tre categorie: 17 Grand Cru, 41 Premier Cru e 261 i Sanz cru. Già questo è un indizio di complessità ma in bello viene dopo …
La lezione di De Agostini ci da qualche delusione: fino alla metà dell’Ottocento lo Champagne era dolce e veniva bevuto in coppa. Le prime bollicine secche arrivano nel 1870 circa. E noi che immaginavamo cenette romantiche in castelli da fiaba fra principi azzurri e cenerentole ….