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AUTENTICITA’ COME RISORSA TURISTICA – NO AI NONLUOGHI DEL VINO 6

L’Italia del vino è ricchissima di luoghi autentici, unici e pieni di storie, perfetti per attrarre turisti, allora perché falsificarli e omologarli?

 

Luoghi-fortemente-identitari-Marsala Cantine Florio bottaia 2

Luoghi-fortemente-identitari-Marsala Cantine Florio bottaia 2

Di Donatella Cinelli Colombini

I luoghi autentici hanno in loro la forza delle generazioni che hanno costruito edifici, tradizioni, pratiche vignaiole, sapori, stile di vita, opere d’arte …. e questo è di grande aiuto nel creare un’offerta turistica coerente e attraente. Per questo la salvaguardia dei caratteri identitari è importante e va perseguita per evitare che il degrado turistico trasformarmi ciò che è vero nella falsificazione di sé stesso.

 

L’OMOLOGAZIONE E’ NEMICA DEL TURISMO

Un processo che, purtroppo, alla fine del Novecento, ha riguardato anche i vini, con una spiccata tendenza all’omologazione. Nelle cantine, la perdita di identità locale riguarda le strutture edilizie ma anche alcuni ambienti interni.

Canada dreams: curiosità e non solo da un Paese felice

Atterrare in una “pista da sci”, l’aurora boreale, le cascate del Niagara colorate. Di tutto e di più nel Canada sorprendente. Di Donatella Cinelli Colombini

Toronto Donatella al Royal Ontario Museum

Toronto Donatella al Royal Ontario Museum

Toronto, la città di Frank Ghery  e dove gli italiani sono così numerosi  da avere un quotidiano nella loro lingua, la città dove  le donne fanno opinione e c’è persino una squadra femminile di hockey, la città dove se consulti una mappa c’è sempre qualcuno che si ferma per aiutarti e spesso è cinese …. Multietnica, piena di università e di stimoli, con i suoi 6 milioni di abitanti, è un esempio di luogo vivibile, aperto al mondo e al futuro.
Nella metropolitana trovo il quotidiano “Corriere Canadese” in italiano. Il titolo di apertura riprende una battuta di Romney  <<Con Obama finiamo come l’Italia>>. Una frase che suona offensiva e che certo non l’ha aiutato (infatti!). Nella stessa edicola un rotocalco titola <<la nuova classe dirigente di Toronto>> e nella foto ci sono sudamericani, asiatici ed europei arrivati qui con super lauree in tasca.