
Canada dreams: curiosità e non solo da un Paese felice
Atterrare in una “pista da sci”, l’aurora boreale, le cascate del Niagara colorate. Di tutto e di più nel Canada sorprendente. Di Donatella Cinelli Colombini
Toronto, la città di Frank Ghery e dove gli italiani sono così numerosi da avere un quotidiano nella loro lingua, la città dove le donne fanno opinione e c’è persino una squadra femminile di hockey, la città dove se consulti una mappa c’è sempre qualcuno che si ferma per aiutarti e spesso è cinese …. Multietnica, piena di università e di stimoli, con i suoi 6 milioni di abitanti, è un esempio di luogo vivibile, aperto al mondo e al futuro.
Nella metropolitana trovo il quotidiano “Corriere Canadese” in italiano. Il titolo di apertura riprende una battuta di Romney <<Con Obama finiamo come l’Italia>>. Una frase che suona offensiva e che certo non l’ha aiutato (infatti!). Nella stessa edicola un rotocalco titola <<la nuova classe dirigente di Toronto>> e nella foto ci sono sudamericani, asiatici ed europei arrivati qui con super lauree in tasca.
I due musei di Toronto sono capolavori di architettura contemporanea. L’Art Galley dell’Ontario è di Frank Ghery (è
il mio idolo) di giorno mi delude: più che un edificio sembra una scenografia teatrale ma di notte è bellissimo. Il Royal Ontario Museum di Daniel Libeskid mi entusiasma. Ma che bello! Toronto è pieno di grattacieli nudi e bellissimi ma soprattutto è piena di cantieri con interi quartieri industriali che si trasformano in uffici e appartamenti. Mamma mia come cresce il Canada.
In centro pare di essere nella City o a Wall Street dove c’è la finanza che conta. I potentissimi fondi capaci di cambiare l’economia mondiale sono qui.
Io e Luca Mittica (responsabile commerciale per l’America) troviamo anche il tempo per vedere le cascate del Niagara. Un freddo bestia ma la forza dell’acqua ci esalta. Lo spettacolo è davvero imponente persino con un orribile effetto luminoso che fa cambiare di colore alle cascate.
Per raccontare solo i momenti più curiosi spostiamoci ad Edmonton in Alberta. Atterraggio perfetto durante la tormenta di neve su una pista innevata come una pista da sci. Il pilota non ha avuto esitazioni ma noi si, veniamo da un paese dove con 5 cm di neve gli aeroporti chiudono!
L’Alberta è la nuova frontiera per i canadesi, l’eldorado dove l’economia cresce di più a causa dei giacimenti di petrolio scoperti pochi anni fa. Lo stile di vita è più semplice perché la ricchezza viene dai “colletti blu” ma di soldi ce ne sono davvero tanti, basta vedere il numero delle nuove costruzioni. Di notte abbiamo visto l’aurora boreale con l’orizzonte rosa e una luce strana, quasi argentea a rischiarare tutto il paesaggio.
Ultima tappa Vancouver la città più bella del Canada con una baia lunga e serpeggiante come un fiordo. Fa quasi caldo e c’è il sole, strano perché qui piove 300 giorni all’anno.
In lontananza si vedono le Montagne Rocciose e l’effetto è
sensazionale, facciamo le foto in mezzo alle canadian goose con dietro le baie piene di grattacieli.
A Vancouver hanno anche inventato un nuovo modo di vivere nei grattacieli: non ci sono tende e dalle finestre a tutta parete, gli abitanti del palazzo di fronte vedono quello che succede, baruffe e amanti compresi. Alla fine si ricrea la situazione del paese dove tutti sanno tutto di tutti e si sentono parte della vita altrui.
Che posto questo Canada! Ma le valige sono pronte, si torna a casa.
Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini