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Tartufo di ferragosto nelle Crete Senesi

Nel castello di San Giovanni d’Asso, vicinissimo alla Fattoria del Colle, festa notturna di ferragosto: stornelli, tartufo bianco delle Crete senesi e spumante

Sogni di una notte di mezza estete, un castello da principe azzurro dove i cantastorie intrattengono gli ospiti con antichi

San-Giovanni-D'Asso-stornellatori con Molteni

San-Giovanni-D'Asso-stornellatori con Molteni

stornelli il profumo intrigante dei tartufi e i calici di spumante per brindare all’estate.

Ma non siamo in un sogno, siamo a San Giovanni d’Asso la capitale del tartufo bianco delle Crete senesi nel Sud della Provincia di Siena, a 10 km dalla Fattoria del Colle. Qui il bravissimo sindaco Michele Boscagli ha organizzato una serata nel cortile del trecentesco castello che domina il paese, un luogo suggestivo con monumentali arcate in mattoni sormontate da un loggiato.   Due stornellatori cantavano mentre Gianfranco Molteni, antropologo e direttore del Museo del Tartufo nel sotterraneo dello stesso castello, spiegava gli stornelli in rima baciata, la poesia ironica e le improvvisazioni in rima  tipici delle aie contadine di un tempo.

E’ insomma una “Veglia col tartufo” in piena regola e con due interpreti di prim’ordine come Marco Betti e Marzio Matteoli. Echi di un passato contadino, arguto e compagnone che arrivano a noi quasi come una nostalgia.

Oggi Buonconvento torna quella di un secolo fa

Antichi mestieri, mercatino, cena all’aperto e, alle 17, la trebbiatura sotto le mura medioevali di Buonconvento, a 20 km dalla fattoria del Colle

Buonconvento-trebbiatura-storica

Buonconvento-trebbiatura-storica

La cosa più sbalorditiva è la “mucchia” del grano e la macchina trebbiatrice di legno rosso azionata da un trattore del 1929. Poi ci sono il fattore e la fattoressa, la massaia e il capoccia, il ciabattino …. vestiti con abiti autentici di quasi un secolo fa.  Insomma l’aia dei poderi toscani com’era una volta con i suoi personaggi il suo lavoro, i canti, i cibi e le consuetudini tipiche della campagna toscana.

Oggi le strade di Buonconvento sono popolate di personaggi che recitano loro stessi, o meglio la memoria del proprio passato. Ecco il troccolone cioè il venditore ambulante che andava a piedi, di podere in podere, vendendo pettini, monili, bottoni e altri piccoli oggetti. C’è il frate da cerca, i carabinieri a cavallo, il funaio che tira e intreccia le grosse corde chiamate canapi, il calzolaio che fa gli zoccoli e l’impagliatore di fiaschi…. Insomma Buonconvento ritorna ad essere quella di un tempo, con i suoi personaggi, e con tanti piccoli momenti quasi teatrali che fanno rivivere il passato in modo semiserio ma molto spontaneo.