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Compleanni Violante e Donatella spengono le candeline

Violante è nata a Montalcino ed è molto orgogliosa di questo. Io sono nata a Siena 30 anni e due giorni prima, e anch’io sono molto orgogliosa

 

Donatella-Cinellicolombini-e-Violante Gardini-Cinellicolombni

Donatella-Cinellicolombini-e-Violante Gardini-Cinellicolombni

Violante è nata a Montalcino, l’unica della nostra famiglia con il nome della capitale del Brunello nel suo certificato di anagrafe. Molti penseranno che è un azzardo far nascere un bambino in un piccolissimo ospedale di provincia ma io ho sempre creduto che la gravidanza fosse una cosa naturale, da vivere in modo sereno, senza cambiare la propria vita. So bene che esistono le gravidanze a rischio e c’è chi, fra le mie amiche e le mie collaboratrici, ha passato molto mesi a letto con cerchiaggi e minacce di aborto. Ma quando tutto va bene, trasformare la gravidanza in una malattia con un cambio radicale del proprio stile di vita e di alimentazione, controlli frequentissimi …. È un modo per scoraggiare le imprese ad assumere donne e per scoraggiare le donne a fare figli. Il risultato è triste: l’Italia è al 140° posto nel mondo per natalità con 7 baby ogni mille abitanti.

 

VIOLANTE MONTALCINESE DOCG NATA NELLA CAPITALE DEL BRUNELLO

Violante è nata con una gravidanza perfetta e un parto perfetto: sono arrivata all’ospedale verso le sette, dopo che mio marito Carlo, sollecitato da mia madre per partire, si era messo a farsi la barba. Per fortuna il tragitto era breve. Alle nove Violante era nata ed era bellissima, senza arrossamenti, senza la testa a pera di tanti bambini nati con parto naturale. Ho passato un paio di notti in ospedale con i punti che mi tiravano ma l’unico vero problema è stato l’enorme afflusso di amici che venivano a salutarmi.
All’inizio volevamo chiamare la piccola Elisa ma c’era Elisabetta Gardini, nota conduttrice televisiva e il cognome di mio marito Carlo è appunto Gardini, per cui decidemmo per Violante.

Donatella-Cinellicolombini-e-Violante Gardini-Cinellicolombni

Donatella-Cinellicolombini-e-Violante Gardini-Cinellicolombni

Violante di Baviera è stata la prima governatrice di Siena donna e la sola ad avere il coraggio di decidere i confini delle Contrade con il bando del 1730. Il passaggio di questa grande donna nell’ospedale di Montalcino, dove è nata mia figlia, è ricordato con una bella targa fuori dell’ingresso.

 

DONATELLA SENESE NATA NELLA CITTA’ DEL PALIO

All’inizio Violante era buonissima ma poi è diventata un’urlatrice. Ha dormito per la prima volta una notte intera a quattro anni e questo ha determinato la decisione di lasciarla figlia unica.
Io invece sono nata nella casa dei miei nonni paterni, nella strada intitolata ai miei antenati Lelio e Fausto Socino, liberi pensatori fra i più noti esponenti della Riforma Protestate in Italia.
Era molto caldo e mia madre si era abbuffata di cocomero. Due circostanze che indubbiamente complicarono il travaglio e, insieme al via vai di parenti nella camera, la spinsero ad una decisione <<il prossimo figlio nascerà in ospedale>> e infatti, mio fratello Stefano, è nato a Firenze, tre anni dopo, in clinica.
Sia io che Violante siamo state bambine molto coccolate, avevamo montagne di giochi. Io avevo ereditato quelli della famiglia materna fra cui una cucina in miniatura con la stufa, dei mini piatti, tegamini in rame, bicchierini in vetro, del primo novecento che praticamente distrussi. Violante invece aveva tanti di quei doni che quando decidemmo di donarli all’orfanatrofio di Montepulciano servirono due viaggi per trasportarli.

 

Il Leone Rosso 2011 di Donatella Cinelli Colombini

Pochi grappoli piccoli  di Merlot e Sangiovese per un vino Orcia Doc Leone Rosso, nella vendemmia 2011, la più precoce e veloce che si ricordi

Leone Rosso 2011 Orcia DOC Donatella Cinelli Colombini

Leone Rosso 2011 Orcia DOC Donatella Cinelli Colombini

Il 26 settembre tutta l’uva era in cantina e l’enotecnica Barbara Magnani era alle prese con una fermentazione estremamente delicata. Le uve erano maturate a grande velocità comprimendo in meno di due mesi il tempo fra l’invaiatura e la raccolta. Un’accelerazione innescata dall’ondata di caldo africano iniziata alla metà di agosto che aveva inaridito gli acini e ulteriormente ridotto la già scarsa quantità dell’uva.

Il leone rampante con una sfera nella zampa destra è lo stemma di Claudio Socini che nel 1592 costruì la fattoria del Colle. L’emblema di questo casato senese è visibile nel portale d’ingresso e nella sala degli stemmi della villa, nella Cappella della fattoria e nella chiesa parrocchiale di Trequanda sopra l’Ascensione dipinta da Antonio Bazzi detto Sodoma.
In realtà la famiglia Socini perse la Fattoria del Colle poco dopo averla costruita a causa delle idee da “liberi pensatori” di cinque dei suoi membri, più vicine ai protestanti che al Papa. Furono soprattutto gli scritti di Lelio (1525-1562) e Fausto Socino (1539.1604) contro la trinità a causare la scomunica e la confisca dei beni. La fattoria del Colle che fu riacquistata, quasi per caso, dal loro discendente Livio Socini, nel 1919.
A questi suoi antenati, Donatella Cinelli Colombini, ha dedicato il vino Leone Rosso che viene prodotto con le uve della Fattoria del Colle.

Tipologia: rosso secco.
Zona di produzione: Toscana, Trequanda, Fattoria del Colle
Caratteri dell’annata: inverno e primavera molto piovosi. Dopo la metà di agosto è iniziato un periodo torrido con temperature diurne e notturne fra 35 e 40°C. Maturazione molto accelerata e vendemmia molto precoce e rapida a causa della scarsa quantità d’uva.
Uvaggio: Sangiovese 60%, Merlot 40%

24 agosto oggi è il mio compleanno!!!

Sono nata nel 1953, ho un‘ età in cui si inizia a nascondere gli anni ma io non riesco perché il mio curriculum è dappertutto – Donatella Cinelli Colombini

 

Donatella_Cinelli_Colombini_neonata

Donatella_Cinelli_Colombini_neonata

Sono nata a Siena il 24 agosto nella casa dei miei nonni paterni che volevano farmi venire al mondo nella strada intitolata ai miei antenati Lelio e Fausto Socino “liberi pensatori” del Cinquecento che furono perseguitati dalla Chiesa come eretici. Persero tutto: case, terre … ma sono citati in tutti i libri di filosofia. La cosa, pur simbolicamente rilevante, traumatizzò mia madre al punto da farla decidere diversamente in occasione della sua seconda gravidanza e infatti mio fratello è nato a Firenze in clinica. Sono cresciuta a Firenze nella casa che fu di Giovanni Boccaccio, dove l’autore del Decamerone ha ambientato una sosta delle novellatrici e il Ninfale fiesolano. E’ un edificio molto grande che a piano terra ha un camino e un arco in pietra medioevali . Si trova sulle colline che circondano la città vicino al piccolo borgo di Corbignano e alla villa I Tatti in cui abitava il celebre storico d’arte Bernard Berenson e ora è la sede in Italia dell’Università di Harvard. Un tempo era una zona remota e tranquilla oggi è decisamente un’area residenziale molto ambita.