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Bambini e Millennials cambiano i consumi nel vino

I bambini spingono i genitori verso scelte ambientaliste, i Millennials disertano i supermercati e le grandi marche e lo shopping del vino torna in cantina 

Millennials

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Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
A 3 anni il bambino fa le prime richieste, a 4 riesce a farsi comprare quello che vuole. In un’epoca di crisi economica la capacità dei piccoli di influenzare le scelte dei genitori arretra di fronte al bisogno di risparmiare. Tuttavia sono proprio i giovani che spingono le famiglie verso scelte ambientaliste, come il km 0 e questo finisce per influenzare anche gli acquisti del vino. Ma la vera svolta riguarda i Millennials. Uno studio di Jefferies e Alix Partners ha rivelato che la generazione nata dopo il 1980, adotta uno stile di consumo diverso dalle precedenti. Insomma dopo decenni di spesa al supermercato e predominio delle marche si cambia strada. Maggiore attenzione all’ambiente e alla salute, uso continuo del web e acquisti in campagna o al negozio bio che vende solo alimenti fatti in zona. La grande marca è presa in considerazione solo quando c’è una promozione oppure la ricarica del telefonino.

La gentilezza come strumento di marketing

Il sindaco di NY la impone per legge, Harvard organizza corsi di gentilezza e noi in Italia, nazione turistica, possiamo farne a meno?

il mio carattere

il mio carattere

La cosa è più importante di come sembra a prima vista, infatti ogni anno viene organizzata una Giornata mondiale della gentilezza. Essere coccolati, ricevere delle parole gentili e un comportamento premuroso migliora l’umore e rende le persone più felici. Per questo l’ex ministro Brunetta voleva obbligare i dipendenti pubblici a essere gentili con i cittadini.

C’è chi prende la cosa talmente sul serio da studiare gli effetti economici della cortesia come paradigma relazionale capace di innescare business, aumentare le vendite e la fidelizzazione. Kevin Roberts, il guru dell’ agenzia Saatchi & Saatchi la spiegava con la frase << posso contare i battiti del tuo cuore?>> come dire riesco a farmi amare?  Altri la buttano più sul ridere come Fiorucci che propone i 4 nanetti della gentilezza per la “love therapy”.

Piatti pronti o scuola di cucina tradizionale toscana?

Mentre il valore della spesa settimanale cala l’86% degli italiani consuma un piatto pronto ogni 11 giorni e sceglie soprattutto quelli più elaborati

Helle Poulsen Tesio

Helle Poulsen Tesio

Un popolo il nostro, in cui aumentano i single, gli anziani e dove sporcare la cucina è ogni giorno meno gradito per cui i piatti pronti aumentano le vendite in controtendenza rispetto alla contrazione dei consumi alimentari. Vengono comprati  soprattutto surgelati (50%) da consumare soprattutto nei giorni feriali quando tutti hanno i minuti contati.

E’ infatti il risparmio di tempo il motivo principale dell’acquisto dei piatti pronti, ma c’è anche un secondo motivo: la voglia di variare il menù settimanale con sapori sconosciuti o con preparazioni talmente complicate che nessuno cucinerebbe mai.

Questi i risultati di un’indagine di Demoskopea  pubblicata da “Mark Up” del maggio 2012.

A ben vedere anche il successo dei piatti pronti è il sintomo di una società che cambia e soprattutto di stili di vita in rapida evoluzione con il pranzo che diventa un piccolo appuntamento col cibo sempre più breve, più light e in luoghi diversi dalla tavola di casa.… è questa la cornice dei sushi, dei finger food, delle miniporzioni, delle barrette ….