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PRODUTTORI CALIFORNIANI ARRIVANO IN VAL D’ORCIA

La famiglia di origine libanese Daou, con vigneti a Paso Robles in California, ha comprato 70 ettari in Val d’Orcia per produrre un Supertuscan chiamato Coroglie

 

Georges e Danny Daou

Georges e Danny Daou

di Donatella Cinelli Colombini

Daniel e Georges Daou sono nati in Libano, ma dopo essere stati feriti dalle bombe sono andati in Francia e, negli anni settanta, si sono stabiliti negli Stati Uniti, dove hanno raggiunto il successo con un’azienda informatica di sistemi per la sanità. A 30 anni erano già molto ricchi. Nel 1997 vendono la loro azienda e decidono di tornare alle origini della famiglia, che in Libano coltivava oliveti e vigneti.  Nel 2007 danno vita alla Daou Family Estates a Paso Robles (86 ettari), in California, azienda famosa per la produzione di Cabernet Sauvignon e di altre varietà bordolesi.
La figlia di Daniel, Lizzy Daou, fresca di un periodo di due anni a Château Latour, lavorerà a stretto contatto con suo padre wine maker, al progetto Val d’Orcia.
<<Il nostro obiettivo è portare i doni della Val d’Orcia, i doni della Toscana e presentali ai nostri clienti, ai mercati e ai 60 paesi con cui lavoriamo>>, ha dichiarato Daniel Daou sulle colonne del magazine Decanter.

La guerra del Barolo

I Consorzi del Barolo-Barbaresco e Roero escono da Piemonte Land of Wine e la notizia arriva prima a Londra che a Montalcino. Una crisi che va risolta

 

Evento-Barolo-New-York-2020

Evento-Barolo-New-York-2020

di Donatella Cinelli Colombini

Inizio con due episodi: la mattina del 30 dicembre ricevo una telefonata <<sono Philip Willan, del Times di Londra>>, io lo avevo incontrato con il comune amico Alfredo Tesio della Stampa Estera di Roma <<mi ricordo di lei>> rispondo stupita,  <<vorrei la sua opinione sulla guerra del Barolo>> mi chiede lasciandomi a bocca aperta <<quale guerra?>> e lui <<quella fra i consorzi del Barolo- Barbaresco e Roero e gli altri consorzi dei vini del Piemonte>> mi spiega e io non riesco a trattenermi <<ma come? Prima lo scontro su Cannubi che è arrivato in Cassazione, poi la denuncia del precedente presidente del Barolo che dopo 5 anni è risultato innocente “perché il fatto non sussiste” e ora ricominciano ….  Matteo Ascheri è bravissimo, il miglior presidente che il Barolo abbia avuto in anni recenti …. Certo che se continuano a litigare si fanno del male>> e fornisco al giornalista i contatti per fare le interviste.

 

L’INCONTRO CON MATTEO ASCHERI NELLA SUA CANTINA DI BRA

2020-Barolo-Barbaresco-evento-NewYork

2020-Barolo-Barbaresco-evento-NewYork

Il secondo episodio riguarda il mio incontro con Matteo Ascheri nelle cantine di Bra in un complesso edilizio in cui ci sono anche un hotel molto raffinato, un ristorante di ottima cucina piemontese e presto ci sarà anche un centro wellness. La regina di questo piccolo regno, nel cuore di Bra a due passi dalla sede dello SlowFood, è la mia amica Cristina Ascheri, donna di grande ingegno. Incontro suo figlio Matteo in cantina. Alla morte del padre, lui ha lasciato una brillante carriera per rientrare nell’azienda di famiglia. La cantina è molto bella (con tocchi particolari come l’enorme masso quasi al centro e la sala da degustazione ipogea), perfettamente organizzata, pulita e in ordine. Quando dico “perfettamente” mi riferisco al senso del bello e dell’organizzazione che gli Ascheri hanno in modo fuori della media.

 

500 Fiat color rosso Brunello

Basta con il rosso Bordeaux cominciamo a dire rosso Brunello che è molto più figo. Ed ecco la 500 bicolore grigio e rosso Brunello per chi vuol essere trendy

di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne

FIAT-500-rosso-Brunello

FIAT-500-rosso-Brunello

Esiste un’ Alfa Romeo rosso Brunello e persino un gel per unghie color Brunello.
In India c’è una fabbrica di scarpe Rosso Brunello con un consistente commercio on line e una galleria fotografica di celebrity che le indossano.
Il nome Brunello viene dunque usato spesso, su prodotti molto diversi e non solo in Italia.
Ma la Fiat 500 rosso Brunello colpisce al cuore. E’ un “lovemark”, come ci insegna Kevin Roberts di Saatchi & Saatchi, perché fa leva su un legame affettivo che tutti abbiamo per la piccola macchina simbolo del miracolo italiano e per il vino italiano, forse più amato nel mondo. Un doppio lovemark dunque!

FIAT-500- Collezione -rosso-Brunello

FIAT-500- Collezione –

Matteo Ascheri, figlio della mia amica Cristina e Presidente del Consorzio del Barolo, sarà rimasto malissimo. Lo capisco; dalla fabbrica di Torino era più probabile aspettarsi una Fiat 500 rosso Barolo! Ma, come ha giustamente osservato WineNews il compianto amministratore delegato Sergio Marchionne , morto lo scorso 25 luglio, a cui presumibilmente si deve la scelta di questa 500 rossa, era un grande estimatore del vino montalcinese.