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Brunello, Orcia e mozzarelle di bufala

A Prossedi, in un territorio intatto, dove pascolano 70.000 bufale, la festa vicoli del vino fa sposare le migliori mozzarelle con Brunello e Orcia

Prossedi tavolo vino Orcia Caiano della cantina Atrium

Prossedi tavolo vino Orcia Caiano della cantina Atrium

Di Donatella Cinelli Colombini

Non avevo mai sentito nominare Prossedi e se non fosse stata l’insistenza del Senatore Maurizio Calvi e della sua addetta stampa Tiziana Briguglio non ci sarei mai andata,  invece mi è piaciuto da matti. La festa “vicoli del vino”che ha luogo ogni anno all’inizio di settembre,  è una specie di caccia al tesoro golosa lungo le piccolissime strade del centro storico di Prossedi dove ci sono tavoli che offrono mozzarelle, scamorze, ricotte, burrate  di bufala, gli strepitosi pomodori torpedino, le bruschette con l’olio extravergine di olive itriane… e poi vini di tutta l’Italia impeccabilmente spiegati da Sommelier e dagli stessi produttori. Fra loro anche 4 cantine

Prossedi cucina a base di mozzarella di bufala

Prossedi cucina a base di mozzarella di bufala

dell’Orcia, la mia Fattoria del Colle, Sassodisole, Capitoni e Atrium.

Un successo strepitoso per questi “Vicoli

Brunello degustazione

Brunello degustazione Prossedi

del vino” con oltre 4.000 persone, soprattutto giovani, felici di fare tanti assaggi gourmand in una calda notte d’estate ascoltando musica dal vivo.  Ma non ci sono solo gli assaggi;  dalle Suore, nelle case, nei giardini e in altri spazi messi a disposizione della popolazione che vive questo evento con grande partecipazione, ascoltiamo convegni sull’agropirateria (dove anch’io sono tra i relatori) e sulle tecniche di internazionalizzazione, degustiamo acqua con Gabriella Belisario e il Professor Alessandro Zanasi, assaggiamo la cucina senza glutine di Emidio Oliva e quella a base di mozzarella di bufala di Ettore Silvestri soprattutto ci lasciamo affascinare dalla storia del Brunello raccontata da Tommaso Bucci  mentre assaggiamo bottiglie Banfi e Poggio alle Mura che tornano indietro fino al 1965.  I Brunello più vecchi fatti dal padre di Stefano Ciatti – Presidente di Vino e salute – che li degusta commosso.

Di abuso d’alcool si muore ma con poco vino si vive meglio

A Ortona l’associazione Vino e Salute parla di turismo, alimentazione e benessere. Tre parole che trovano nei grandi vini una sintesi perfetta

Ortona, Vino e salute

Ortona, Vino e salute

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Ortona, uno scoglio sul mare d’Abruzzo con intorno alcuni dei migliori pastifici d’Italia e uno dei territori più agguerriti e promettenti per il vino di alta qualità. Gli argomenti della due giorni convegnistica abruzzese organizzata da Lorenzo Palazzoli, sono: turismo del vino, la comunicazione della cucina e vino e giovani. Io sono nella tavola rotonda che deve affrontare l’argomento delicato dei consumi giovanili. Stefano Ciatti, presidente di “Vino e salute”, introduce il tema e replica a una pediatra che protesta contro chi parla ai giovani di vino in termini positivi. Ma l’efficacissima relazione di Maurizio Masini, dell’Università di Siena, mostra come l’abuso d’alcool avvenga presto e per un grandissimo numero di soggetti. Tanto vale allora spiegare ai giovani che il vino è qualcosa di più di un prodotto commerciale o di un alimento, perché esprime la civiltà del nostro tempo al pari della moda, del design o della gastronomia. Insomma è sempre diverso e pieno di cose da scoprire per cui non va bevuto ma gustato. E poi è trendy.

Vino, salute e giovani tre parole in disaccordo?

A Montalcino impariamo che le stragi del sabato sera sono invece gli incidenti della domenica mattina e che l’abuso d’alcol costa 394 milioni di € l’anno

SilvioFranceschelli_Vino_e_Salute_Convegno

SilvioFranceschelli_Vino_e_Salute_Convegno

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
E’ raro sentire molte relazioni ben fatte in uno stesso convegno. Invece l’incontro “Alcol e giovani: bere consapevole>> organizzato da Stefano Ciatti, Presidente di Vino e Salute, è stato interessantissimo. La location era di quelle che non lasciano indifferenti, il Museo del Brunello e della Comunità di Montalcino della Fattoria dei Barbi. Un luogo che racconta la vita dei montalcinesi attraverso la ricostruzione di ambienti domestici, botteghe artigiane, associazioni e soprattutto vigneti e cantine.
Ma veniamo al convegno del 16 novembre.

Per la verità il vino è poco coinvolto nel binomio <<amici, divertimento>> che sembra connotare l’assunzione di alcolici da parte dei giovani.